Colorno è stata la vera sorpresa della stagione 2022/2023, riuscendo a raggiungere il quarto posto in regular season e non raggiungendo la finale di campionato per un solo punto contro Rovigo. Probabilmente non sarà solo l’exploit di un anno: Colorno ha una solida società, che investe molto nelle giovanili e nel rugby di base. Scopriamo qualcosa in più di questa società.

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Colorno durante la partita che consegnerà loro la prima, storica, vittoria contro Rovigo durante i playoff per 19-14. Fonte rugby colorno


Puntare sempre più in alto

Il Rugby Colorno è la più giovane società della neonata Serie A Élite. Nasce nel 1975, e in meno di cinquant’anni ha giocato in tutte le serie italiane, dalla D al Top10, affacciandosi anche in Europa con il progetto Aironi, purtroppo naufragato in fretta.
Nei primi anni di attività la società partecipa alle serie minori, con successi altalenanti, senza mai andare oltre la serie C. Nel 1989 il Colorno attraversa una profonda crisi che porta la società a esistere sono come Under 17, e il club quasi a scomparire. Il presidente dell’epoca, Giorgio Vighi, decise di ripartire dalle scuole, coinvolgendo nuovi ragazzi del territorio e gettando le basi per un gruppo giovanile che sarà la linfa vitale del club nei decenni successivi.
L’impegno del club verso il rugby di base si consolida nel tempo, facendo crescere il livello della prima squadra ed espandendosi anche al rugby femminile, la cui sezione nasce a Colorno nel 2002.
La tanto attesa promozione in serie B arriva nel 2002 dopo una stagione perfetta da 18 vittorie su 18 in regular season. Nonostante questo, la stagione successiva si rivela complicata e nel 2003 arrivano ultimi nel girone, dovendo così retrocedere in serie C. Vengono però ripescati in serie B grazie alla dissoluzione della squadra cadetta della Leonessa, unione dei club di Brescia e Rovato, che l’anno precedente aveva ottenuto il quinto posto nel girone. Nonostante fossero arrivati ultimi la stagione precedente, i colornesi trovarono nuova forza nel ripescaggio e giocarono un campionato da record, arrivando in cima alla classifica con 16 vittorie su 18 e venendo promossi in serie A.

Colorno festeggia la promozione in serie A nel 2004, dopo il ripescaggio dalla C. Fonte rugby colorno


La parentesi Aironi e la massima serie

La permanenza in serie A continua per sei anni, ponendo Colorno sempre nella parte alta della classifica. Nel 2010 c’è una rivoluzione nella struttura dei club di alto livello della provincia di Parma e Mantova: Colorno entra in società con Viadana e GRAN Parma per fondare due progetti separati: gli Aironi, franchigia con sede a Viadana militante nel Pro12 europeo insieme alla Benetton Treviso, e il GranDucato Parma Rugby, una seconda selezione che militava nel massimo campionato domestico, con sede a Colorno. Il club mantenne una squadra cadetta in serie B, ma il progetto del GranDucato non decollò mai completamente. A causa di diverse visioni dei club coinvolti e di mancanza di sponsor che potessero fornire un supporto economico adeguato, il GranDucato venne sciolto già nel 2011, un anno dopo la fondazione, mentre gli Aironi restarono in attività per soli due anni, chiudendo i battenti nel 2012 e lasciando il loro spazio alle neonate Zebre Rugby. Visto lo scioglimento, Colorno tornò in autonomia a competere nel campionato di serie B, ricominciando principalmente dai suoi talenti giovanili, per poi ritornare stabilmente in serie A nel 2013.
Qui ottenne buoni risultati negli anni successivi, ma la squadra ottenne la promozione in massima serie solo nel 2019. Il primo anno giocato nell’ex Top10 venne però funestato dalla pandemia di Covid-19, che provocò l’annullamento del campionato. Negli anni successivi, Colorno riuscì prima a ottenere la salvezza dalla retrocessione del 2020/21, e nei due anni successivi a fare sempre meglio ottenendo prima un quinto e poi un quarto posto, riuscendo ad arrivare al primo, storico accesso ai playoff nella stagione 2022/2023, venendo eliminati dai futuri campioni del Rovigo per un solo punto nel punteggio aggregato (34-35).

Rovigo festeggia la vittoria su Colorno che gli concederà l’accesso alla finale 2023.
Fonte oasport


Una filiera giovanile d’Eccellenza

Colorno è una delle società della Serie A Élite con il settore giovanile più florido e vincente, soprattutto in tempi recenti. Oltre ad avere una filiera completa di giovanili dall’Under 6 alla prima squadra, i ragazzi più grandi hanno raggiunto grandi risultati. Nelle stagioni 2021/22 e 2022/23 la Under 19 è stata in grado di vincere il titolo nazionale, battendo in finale prima la Benetton Treviso e poi la Roma Capitolina. All’interno del vivaio colornese si sono formati giovani dai grandi prospetti, come il capitano della nazionale Under 20 David Odiase, ora in forza a Oyonnax che ha appena ottenuto la promozione nel Top14 di Francia. Dopo una prima parte delle giovanili giocate a Crema, infatti, Odiase ha concluso il suo percorso nella squadra giovanile di Colorno. Anche Francois Carlo Mey, poderoso centro ora in forza al Clermont e nazionale Under 20, ha vinto il campionato Under 20 nel Colorno. Assieme a loro, anche Alex Mattioli, seconda linea della nazionale Under 20, e Francesco Ruffolo, altra seconda linea della nazionale giovanile. La presenza nella rosa del Colorno di giovani cresciuti nel vivaio del club è paragonabile a quella di club molto più storici come Rovigo o Padova, dimostrando che il progetto del club ha solide basi per consolidarsi ai vertici della Serie A Élite.

Colorno festeggia la vittoria dello scudetto U20 nel 2022. In foto si possono riconoscere David Odiase, Francois Mey, Francesco Ruffolo e Alex Mattioli. Fonte onrugby


Giocatori di spicco e il legame con le Zebre

Nonostante la sua storia piuttosto breve, soprattutto nell’alto livello italiano, Colorno è stata la casa di alcuni giocatori di rilievo internazionale. In particolare, hanno giocato nella squadra della provincia di Parma Carl Manu e Faialaga Afamasaga, entrambi internazionali per Samoa. Colorno ha visto vestire i suoi colori anche a importanti giocatori italiani come Massimo Giovanelli, 60 caps con l’Italia e protagonista della prima, storica vittoria sulla Francia nel 1997, a Grenoble. Giovanelli terminò la sua carriera proprio a Colorno, nelle stagioni dal 2003 al 2007. Un altro giocatore importante per la storia del club è Filippo Frati, attuale assistente allenatore della squadra, con quattro presenze in nazionale nel 2001 e giocatore del Colorno dal 2006 al 2008. Più recentemente, il club ha firmato con alcuni importanti giocatori del panorama italiano con l’obiettivo di essere sempre più competitivi ed arrivare a contendere il titolo di Campione d’Italia. Tra gli altri, giocatori di grande impatto nell’ex Top10 sono Andrea Lovotti, ex Zebre con 43 presenze in nazionale; Maxime Mbandà, anche lui ex Zebre con 29 presenze in nazionale; Giulio Bisegni, ex Zebre con 16 caps in nazionale. Un nuovo acquisto di esperienza è Guglielmo Palazzani, mediano di mischia classe ’91 con 126 presenze con le Zebre e 42 con la nazionale.
È evidente lo stretto legame della squadra parmigiana con la franchigia federale: a separare le due squadre ci sono meno di 15km di una strada statale fra le campagne emiliane, e questo si riflette anche nei rapporti delle due società. Da una parte, molti dei giocatori che terminano la loro esperienza in URC delle Zebre, possono trovare una realtà consolidata e di buon livello a pochi km di distanza, dall’altra i tanti giovani di talento che transitano da Colorno hanno la possibilità di far eil salto di categoria e affacciarsi al rugby internazionale.
Un esempio su tutti è Simone Gesi, eletto miglior giocatore del Top10 nella stagione 2021-22, a soli 21 anni, che oggi è uno dei più importanti prospetti in forza alle zebre, nonché una delle ali più efficaci di tutto l’URC.
Con i giocatori proveniente dalla franchigia federale e i giovani di talento, nella prossima stagione Colorno si presenta come una delle squadre con giocatori di maggiore esperienza internazionale, con tutte le carte in regola per contendere il titolo nazionale.

Simone Gesi in meta con la nazionale. Fonte Repubblica

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