La posizione di estremo nella nazionale italiana è sempre difficile da assegnare. Assieme al mediano di mischia, si tratta del ruolo dove la famosa coperta è più corta in assoluto nel movimento rugbistico italiano. A Treviso ci siamo dotati spesso di atleti di formazione straniera per ricoprire il ruolo in modo competitivo: solo di recente Luke McLean, Jayden Hayward e adesso Rhyno Smith, per fare degli esempi, ma andando indietro nel tempo si staglia sovrana la figura dell’indimenticato Brendan “Dingo” Williams. Ultimamente l’afflusso di estremi di ruolo nati e cresciuti in Italia è aumentato anche grazie al sistema delle accademie, con i vari Jacopo Trulla, Matteo Minozzi, ma anche il giovane Lorenzo Pani visto quest’anno a Treviso. Discorso a parte va fatto per Edoardo Padovani, capace di ricoprire più ruoli nella trequarti ma senza essere un estremo purosangue. Si aggiungono alla lista anche David Odiete e Simone Ragusi, anche se visti solo brevemente. Manca, insomma, un vero e proprio titolare della cattedra per questo ruolo. Le incoraggianti prestazioni di Padovani nel corso della stagione 2021/2022 fanno ben sperare, ma non può e non deve essere sufficiente per una nazionale che vuole tornare ad essere competitiva. Ma chi gioca se si fa male Padovani? Un nome non può non saltare all’occhio, quello di Ange Capuozzo. Quando ho iniziato a scrivere questo articolo, non si era ancora saputo della convocazione di Crowley in extremis per il raduno, ma come sempre noi di Leoni Fuori abbiamo la sfera di cristallo e c’abbiamo visto lungo. Capuozzo potrebbe essere la risposta che stavamo cercando, in Francia ne sono già sicuri.

Chi è Ange Capuozzo?
L’oggetto del desiderio misterioso di molti cacciatori di talenti gioca a Grenoble nel ProD2 francese, è nato nel 1999 in Francia proprio a Grenoble, figlio di padre italiano e madre franco-malgascia. Fiero delle sue origini napoletane, dal 2019 veste la maglia italiana, prima con l’U20 e poi con la rigenerata Italia A. Fra una partita e un allenamento studia all’Università di Grenoble e ha preso anche un diploma da istruttore sportivo per poter un giorno allenare. Sin da subito ha mostrato doti atletiche e tecniche fuori dal comune (un esempio qui). Capuozzo si forma rugbisticamente in Francia, per cui non è un prodotto diretto della nostra filiera, ma si tratta di un’occasione da non sprecare per la nostra nazionale: le sue doti atletiche, tecniche, e la sua capacità di improvvisare la giocata in partita sono essenziali sia nel ruolo di estremo in sè, sia per la crisi di gioco in cui versano gli azzurri. La prevedibilità dei nostri attacchi è uno dei nostri talloni d’Achille: non a caso, quando facciamo una meta è spesso per la capacità di alcuni nostri giocatori di inventarsela di sana pianta (e.g. il chip-kick di Sperandio nel 2021 contro la Francia). Sono ben 13 le mete siglate da Ange Capuozzo in 31 partite nella seconda divisione francese (ProD2), cosa che ne ha fatto il miglior realizzatore del torneo nell’annata precedente. Quest’anno è stato assente dal campo per alcune settimane a causa di un infortunio ma ora sembra tornato in forma. La sua Grenoble si trova dodicesima in classifica nel ProD2, non esattamente alta classifica, ma il suo contributo è stato essenziale nella scorsa vittoria contro Bayonne sul filo del rasoio per 35-37. Due le mete segnate, entrambe di pregevole fattura, ad evidenziarne le qualità fuori dal comune per un campionato cadetto come il ProD2. Molti si sono accorti di lui, in Italia e in Francia, e il dibattito sulla sua convocazione è tornato acceso più che mai.

Scheda tecnica di Ange Capuozzo
Di Capuozzo colpisce la velocità nel leggere le situazioni di campo e nel vedere gli spazi in cui infilarsi. Un esempio è questa meta. Capuozzo riceve un offload da un compagno di squadra che sta venendo placcato. Potrebbe allargarsi sull’esterno, ma siccome il 20 di Perpignan sta incrociando la sua traiettoria, cambia direzione e taglia verso il centro del campo cogliendo impreparata la linea della difesa. Sguscia via da due placcaggi e con una diagonale inarrestabile raggiunge l’angolo opposto del campo siglando una meta veramente pregevole.
Un altro interessante esempio di lucidità mista a dinamismo è quest’altra meta siglata contro Béziers. La palla viene allargata dal centro del campo fino alla corsia laterale dove Capuozzo riceve un passaggio perfetto sulla corsa. Non c’è nessuno davanti a lui ma c’è un difensore a poca distanza: con uno scatto nen evade il placcaggio e di lui si perdono le tracce fino alla linea dei cinque metri. Lì si trova davanti due difensori: si libera del possibile placcaggio da parte del mediano di mischia di Béziers anticipandolo in velocità, ma c’è un altro uomo. In questa situazione molte ali e molti estremi tenterebbero un tuffo rischiando il grounding con la mano in volo ma Ange resta lucido e opta per un cambio di direzione veloce che spiazza l’accorrente difensore.
Insomma, si tratta di un giocatore che fa della velocità la sua arma più micidiale ma che è anche capace di leggere le situazioni rapidamente e prendere decisioni non banali. Questo tipo di abilità potrebbe farci davvero molto comodo in vista del Sei Nazioni, ed è un bene che l’Italia abbia deciso di dargli una chance.
Le attenzioni di molte big
Auteur de dix essais la saison passée, faisant lui le meilleur réalisateur de ProD2, Ange Capuozzo fait tourner les têtes.
Autore di dieci mete la scorsa stagione, che lo hanno reso il miglior realizzatore del ProD2, Ange Capuozzo fa girare le teste.
Mathieu WARNIER, Media365
Per Capuozzo è stato un 2021 decisamente da incorniciare. Bisogna però ricordarsi che stiamo pur sempre parlando di un giovane atleta, non di un professionista scafato con 10 stagioni alle spalle. Stiamo, forse, caricando troppo di aspettative quello che sarebbe comunque il suo debutto in nazionale maggiore. Tuttavia, qualche giorno fa è uscita la notizia di un colloquio avuto con Tolosa riguardo a un possibile transfer del giocatore nella capitale dell’Haute-Garonne. Piazza ricchissima e piena di storia, 21 volte campione di Francia, 5 campione d’Europa, l’anno scorso (2021) vincitrice di entrambe, dotata di una formazione ultra-competitiva e uno stadio impressionante; rugby di classe allo stato puro. Oltre a Tolosa, un altro club importante ha messo gli occhi sul talentino del Grenoble: si tratta del Racing 92. Che sia Tolosa o Racing 92, non si tratta certo di attenzioni che uno può ignorare facilmente. Sulla cresta di questo entusiasmo, è arrivata anche la sua prima convocazione con la nazionale maggiore italiana. Nonostante le precedenti esperienze con U20 e Italia A non era scontato. Nelle convocazioni lette da Crowley nei giorni scorsi, infatti, il suo nome non era apparso e qualche animo ne era rimasto turbato (io per primo). Ma non si può ignorare le due mete siglate da Capuozzo nella scorsa partita e la mancanza di un’alternativa concreta a Padovani. Forse anche Crowley ne era consapevole, ma voleva vederlo giocare con continuità dopo l’infortunio prima di esporsi. In effetti, l’ultima cosa che un allenatore desidera è far esordire un giocatore fuori forma rischiando di comprometterne fiducia e reputazione. Dal canto suo, Capuozzo ha risposto alla convocazione con un tweet carico di entusiasmo.
Cosa possiamo aspettarci?
Capuozzo si aggiunge al gruppo come secondo estremo assieme a Edoardo Padovani. I due possiedono skills complementari, cosa che potrebbe tornare utile in partite dove occorre cambiare strategia in corso d’opera. Padovani è affidabile, razionale, attento e geometrico. Capuozzo è velocità, cambi di passo, imprevedibilità. Ad oggi sembra difficile pensare che giochi titolare vista la minor esperienza internazionale, ma non è escluso che Crowley decida di schierarlo contro la Francia e vedere come va a finire. In fin dei conti è difficile pensare di battere questa Francia, perché allora non provare a sparigliare un po’ le carte?
Nel ruolo di estremo, le altre cinque schierano giocatori di assoluto spessore. L’Inghilterra si presenta con Elliot Daly, Freddie Steward, George Furbank, Max Malins e Tommy Freeman. In ogni caso casca bene, come spesso accade con la perfida Albione. La Francia porta un trio composto da Thomas Ramos, Brice Dulin e Melvyn Jaminet. Quest’ultimo, nuovo pupillo dell’USAP e dei tifosi bleus, ha appassionato tutti con il suo percorso inusuale verso la maglia blu. L’Irlanda può permettersi di scegliere fra Hugo Keenan, Jordan Larmour e Michael Lowry, e di lasciare a casa un Mike Haley in stato di grazia. La Scozia affronta la competizione con Stuard Hogg e Blair Kinghorn, il Galles con Johnny McNicholl e Liam Williams, noi con Edoardo Padovani e Ange Capuozzo. A parte il Galles, il confronto con le altre evidenzia una disparità di mezzi notevole, ma attenzione a sottovalutare i debuttanti. L’emozione della prima volta al Sei Nazioni, il pubblico delle grandi occasioni (covid permettendo), i riflettori dei media più importanti saranno sicuramente una motivazione aggiunta per il giocatore. Non ci resta che sperare in meglio.

Bell’articolo! La domanda però non è se Capuozzo è adatto all’Italia (sarebbe da andarlo a prendere in macchina a Grenoble), ma se il gioco di Crowley è adatto a Capuozzo. Crowley, anche negli anni di Treviso, ha sempre schierato estremi più di sostanza che di inventiva, ottimi giocatori come McLean, Hayward o Padovani (o Sperandio). Gente sul metro e 90 con relativi chili a supporto. Più giocatori quadrati che inventori e anche Hayward aveva, nella sua grande qualità, delle caratteristiche di un certo tipo.
Capuozzo, al contrario, ha una fisicità particolare e si sublima nel gioco d’attacco (notare, nel video del famoso Bayonne-Grenoble, come sia sempre “a rimorchio” dell’azione d’attacco). La domanda è: l’Italia ha un game-plan offensivo del genere? Una linea di difesa che sia in grado di “schermare” Capuozzo eventualmente? La questione dei trequarti “leggeri” sta nell’equilibrio di squadra più che nell’elettricità del singolo giocatore.
Interessante riflessione. Credo che Crowley sia un allenatore capace di adattarsi a tutto quello che ha a disposizione, scafato e abile nel mettere insieme i pezzi. Non mi stupirei se facesse fare a Capuozzo l’ala, per esempio, muovendolo a estremo negli ultimi 20 minuti nel caso Padovani fosse a corto di fiato.