Dragons 13 – Benetton 13. I Leoni di Treviso non riescono a portare a portare a casa una vittoria che sarebbe potuta essere importante aggiungendo punti in classifica e dando un boost di fiducia ai “nuovi” in campo. È stata, quella del Rodney Parade a Newport, una partita dimenticabile ma che può aiutare a darci delle indicazioni su come sta lavorando lo staff e la squadra biancoverde. Una partita che ha vissuto di poche emozioni e molti errori e che nell’ultima azione utile ha creato una opportunità enorme a Treviso per raggiungere la vittoria, chance purtroppo sfumata. Per noi tifosi italiani è stata una partita attesa e vista con curiosità anche visti i nomi dei convocati, con diversi giovani in campo e i nuovi acquisti tra cui Tommy Bell all’esordio. La partita non ha però regalato grandi emozioni e ci sono stati alcuni sussulti e occasioni buttate purtroppo al vento. Troppi gli errori non forzati e le scelte discutibili di entrambe le squadre.
Tutti a difesa del fortino
Il Benetton visto in campo non era lo stesso che a Monigo solo due settimane prima aveva vinto 23-9 proprio contro i dragoni gallesi ma in Challenge Cup. Prima linea con piloni a trazione Pumas e seconda linea d’esperienza tutta sudafricana. In terza linea, oltre a Lazzaroni, c’erano in campo i due classe 2001 Matteo Meggiato e Lorenzo Cannone. In mediana capitan Duvenage e Tomas Albornoz, Filippo Drago a 12 (molto bene in campo), Joaquin Riera a 13, e infine triangolo composto dall’esperto Tommaso Benvenuti, e dalla coppia giovanissima composta da Lorenzo Pani come ala destra e Giacomo Da Re come estremo.
I numeri della partita dicono che il possesso è stato in favore dei Dragons come anche il possesso del territorio. Ciò significa che il pallone lo hanno avuto di più i Dragons, che si è giocato di più in territorio italiano, e che il Benetton ha fatto il doppio dei placcaggi dell’avversario (63-135) dimostrando ancora una volta la bontà del lavoro di Gustard e in generale una dedizione difensiva importante da parte dei 23 giocatori che di volta in volta vestono la maglia trevigiana.
Sono stati bravi infatti a smontare alcuni attacchi ed entrate nei 22, qualità di cui è emblematica una grande pesca di Irne Herbst nel primo tempo, giocata nella quale sono poi stati purtroppo puniti dalla carica di Ross Moriarty con una giocata veloce (insieme a Davies tra i migliori dei Dragons). Vediamola qui:
In attacco è mancato qualcosa
In attacco invece la partita sembra potersi mettere sugli stessi binari del precedente incontro tra le due squadre, con lavoro in mezzo al campo, punizioni a favore, possibilità di andare in rimessa laterale e da qui lavorare di driving maul per entrare in meta o sfruttare il set-piece, la giocata per liberare l’ala. Treviso in attacco sta facendo vedere un’urgenza di giocare quando si arriva nei 22 avversari ma, purtroppo, fatica nella costruzione del gioco in campo avversario e gli errori di manualità (nonché le scelte) su lancio di gioco in prima, seconda o terza fase non aiutano. Rispetto invece alla partita contro Lione è stato un piacere vedere il lavoro sui sostegni che, questa volta, non ha regalato altrettanti turnover. Contro i francesi sono stati infatti ben 14 i turnover regalati, mentre contro i Dragons solamente 3.
Il primo aspetto su cui Bortolami sta lavorando tanto, vale a dire la rimessa laterale, ha dato nel primo tempo buoni frutti perché la meta di Els (al 22′) arriva da proprio da una maul a ridosso dei cinque metri gallesi. Nel secondo tempo invece la rimessa laterale tradisce Treviso con 3 errori, complici timing errato, un lancio scadente di Faiva, e delle buone letture gallesi. Sono quindi venute a mancare situazioni importanti da cui Treviso spesso crea e punisce gli avversari nel momento fondamentale della gara: l’ultimo quarto.
Gli errori però non sono stati esclusivamente “colpa” degli avanti e/o della rimessa laterale ma anche dei trequarti biancoverdi. Albornoz ha alternato guizzi in attacco a errori dalla piazzola (75%) e in ricezione, Benvenuti e Da Re hanno creato l’opportunità della meta gallese dopo un in-avanti senza pressione, un errore grave e non forzato. Gli stessi due potevano combinare meglio in alcune occasioni, giocando con più semplicità e senza forzare la giocata d’attacco, e con più attenzione nelle situazioni senza palla. Un esempio nel video qui sotto:
Semplificare il gioco, svuotare la testa
Si sono rivisti alcuni line break interessanti vanificati però da degli in-avanti, come ad esempio successo a Lazzaroni all’interno dei 22 dei Dragons. Altri line breaks sono stati invece neutralizzati grazie a dei palloni recuperati dai gallesi su dei ricicli forzati. Un esempio: Corniel Els dopo il break di Albornoz. L’urgenza al momento sembra la capacità di trovare o creare spazi nel gioco strutturato, perché nel gioco rotto Treviso sembra avere buone pallottole nel tamburo, come dimostrato nelle scorse partite. In linea generale questa formazione messa in campo ha fatto quel che doveva e nulla più, tant’è che con poco avrebbe potuto portare a casa anche la vittoria. Inoltre, nel finale, l’entrata in pulizia di ruck da parte di Dee a tempo scaduto costa un cartellino rosso al gallese, dando a Treviso l’opportunità di vincere la partita con un calcio piazzato. Albornoz, però, spreca l’occasione arrivando corto e non centrando i pali. È però sicuramente una partita importante in chiave sviluppo dei giovani in rosa. Giacomo Da Re in alcuni momenti è sembrato spaesato e poco concreto, Filippo Drago invece è stato tra i migliori con un lavoro diligente da primo centro, Matteo Meggiato purtroppo è uscito sul contatto con Moriarty in occasione della meta ma sembrava muoversi bene in campo. Lorenzo Cannone e Lorenzo Pani, infine, da rivedere come lo stesso Tommy Bell. Menzione anche per Ratuva Tavuyara, ritornato tra i convocati e in campo dopo lungo tempo, apparso però parecchio indietro a livello fisico.
Buoni e cattivi
In mischia gli elogi vanno al duo sudafricano composto da Corniel Els e Irne Herbst, il primo per la precisione in rimessa laterale il secondo per il lavoro ruvido in mezzo al campo. In prima linea va elogiato il lavoro di Tomas Gallo, ormai una certezza, e di Nahuel Tetaz-Chaparro, in crescita di rendimento: sarà sicuramente fondamentale in questa parte della stagione. Treviso paga molto la qualità degli assenti (Marin, Lucchesi, Ruzza, Brex, Lamaro, Halafihi, Benvenuti, Ioane ed anche Menoncello e Zanon) ma in fin dei conti esce dallo scontro con i Dragons a testa alta. Si sapeva che in questo momento della stagione, alla vigilia del 6 Nazioni, la parte meno utilizzata della rosa avrebbe dovuto dimostrare di valere il posto. Lo staff, dal canto suo, deve essere capace di amalgamare, spronare e sviluppare i giocatori a disposizione: soprattutto quelli che giocano meno. La prossima partita sarà in Scozia contro i Glasgow Warriors, al momento secondi in classifica di URC. Si spera che il mal di trasferta passi presto ai Leoni anche se sarà una partita sicuramente difficile. Ma non impossibile! Un pareggio contro di loro avrebbe sicuramente un sapore meno amaro rispetto a quello maturato contro i Dragons.