Gli ultimi arrivati nel Top 6 del rugby transalpino portano muscoli, entusiasmo e molto pepe: chi affronterà Tolosa in semifinale?

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Gli ultimi 80’ minuti del nostro caro Top 14 sono trascorsi e i verdetti sono stati dati. Domenica 28 maggio a partire dalle 21.05 le ultime sette partite, tutte in contemporanea, sono state disputate e il copione tipico del campionato francese si è ripetuto: chi giocava in casa, ha vinto, che in traferta ha perso. Poco è importato al CA Brive, già retrocesso, che ha comunque onorato il campo dello Stade Toulousain prendendone 54, ma riuscendo a segnare la meta della bandiera al 79’ (marcata da Bonneval, prodotto del vivaio tolosano trasferitosi proprio quest’anno in bianconero). La Rochelle, pur lasciando in tribuna i titolari di coppa, ha tirato fuori dal cappello una vittoria contro lo Stade Français, ma ai rosa di Parigi è andata di lusso perché nel cuore dell’Auvergne le doppiette di Raka e Moala hanno affondato il Racing, confermando l’idiosincrasia dei Ciel et Blanc a difendere, soprattutto in trasferta. Pau si è tolto la soddisfazione di salutare il proprio pubblico con la vittoria contro Montpellier, in una gara tra squadre che non avevano granché da chiedere alla stagione: l’unico rammarico sarà non poter vedere Émilien Gailleton, 19 anni, giocarsi i Barrages dopo aver segnato 14 mete in 24 partite (di cui quattro in due partite allo Stade Rochelais…). A Castres il 37enne Benjamin Urdapilleta ha calciato gli ultimi 16 dei suoi 1.797 punti in 178 partite con la maglia con i Bleu et Blanc, prima di trasferirsi a Clermont il prossimo anno. Tolone batte Bordeaux, relegandolo al sesto posto, in un Mayol gremito per celebrare due grandi protagonisti che si ritirano. Uno è Mathieu Bastereaud. L’altro è Sua Maestà Sergio Parisse: con lui se ne va un giocatore che ha avuto tutto, classe, fisico, vittorie, sconfitte, arroganza, umiltà, gloria. Mancheranno i suoi sottomano in no look fatti con la semplicità di un torneo a 7 in estate.

Nell’ultima gara della giornata Lione ha fatto a pezzi Bayonne con un sonorissimo 53 a 19 che, complice le sconfitte delle parigine, gli permette di agguantare il terzo posto e quindi un Barrage casalingo contro Bordeaux. Ai vincenti spetterà affrontare lo Stade Toulousain. Stade Français e Racing 92, rispettivamente quarti e quinti, si affronteranno in un derby parigino il cui vincitore si troverà ad avere a che fare con La Rochelle.

Oggi concludiamo il nostro viaggio in tre atti tra le finaliste del Top 14 (parte I qui, parte II qui) e parliamo delle due ultime qualificate, il Lyon Olympique Universitaire (per gli amici LOU) e l’Union Bordeaux-Bègles (per gli amici UBB).

Lyon Olympique Universitaire: dalle rive del Rodano

La Squadra

Un nuovo allenatore che era una bella scommessa. L’addio di due giocatori centrali come Barassi (finito a Tolosa) e Ngatai (accasatosi a Leinster). Le aspettative da una stagione che ricorda un po’ quella di Tolone quest’anno (vittoria in Challenge Cup, proprio contro Tolone; nona posizione ed esclusione dai Barrages in campionato). Un 2022-23 che partiva con dei punti di domanda, nonostante la rosa competitiva, la presenza di giocatori affermati e, spesso, nel giro delle convocazioni nella Francia di Galthié. Benvenuti a Lione, seconda città della Francia, un passato glorioso nel calcio (l’Olympique che dominava la Ligue 1 nel primo decennio del XXI secolo, prima che in Qatar decidessero di giocare a Subbuteo a Parigi), una storia lunghissima come club rugbistico, ma relativamente pochi allori (due titoli, 1931-32 e 1932-33). Il LOU usciva, nell’estate 2022, dal settennato a guida di Pierre Mignoni il quale, dopo aver riportato la squadra in Top 14 dal Pro D2 e aver concluso la sua avventura con una Challenge Cup, ritornava a veleggiare sulla Rade di Tolone. Al suo posto veniva chiamato un allenatore disoccupato dal un anno e mezzo dopo essere stato esonerato dal Montpellier, ma sul quale vale spendere due parole: Xavier Garbajosa.

Da giocatore: trequarti polivalente dello Stade Toulousain di Guy Noves, indossa il rouge et noir del club dell’Haut Garonne per 13 stagioni, vince tutto, compresi due Grandi Slam con la Francia.

Da allenatore: Patrice Collazo, suo vecchio compagno di squadra a Tolosa, lo chiama come assistente allo Stade Rochelais per cinque stagioni, occupandosi del gioco dei trequarti. Una parentesi non troppo felice a Montpellier e una pausa. Quando Mignoni dichiara, nel febbraio 2022, che lascerà il LOU a fine stagione (come abbiamo visto da vincente), Xavier viene annunciato dalla società come sostituto. Perché? Di lui parlano un gran bene sia il suo ex mentore Guy Noves che altri addetti ai lavori: meticoloso, preciso, DNA-tolosano, quindi passione per il gioco aperto, d’attacco, il celebre “jeux de mains”.

Il LOU vincente in finale di Challenge CUP 2022 – L’équipe

Numeri alla mano il nuovo corso ha avuto un processo abbastanza lineare: un girone d’andata da bassa classifica (29 punti, 7 vittorie e 6 sconfitte, un goal average di -26 e la quartultima difesa del campionato con 328 punti subiti) seguito da un girone di ritorno in crescendo con 38 punti conquistati (meglio solo La Rochelle), un goal average di +88 e il miglior attacco del campionato, con 386 punti a referto. A inizio stagione Garbajosa aveva dichiarato che il focus della squadra sarebbe stato il Top 14 ed effettivamente il percorso in Europa è stato tutt’altro che impressionante (fuori ai gironi in Champions Cup, ai quarti di finale in Challenge contro i futuri campioni di Tolone), ma i numeri confermano un andamento molto positivo in campionato. La squadra si appoggia a una mischia di grande esperienza, dove hanno brillato il tallonatore Guillaume Marchand (fratello minore del tallonatore di Tolosa Julien e anche lui prodotto della cantera rouge et noir), i fratelli Taofifenua (pilone e seconda linea) e le terze linee Arno Botha (ex Bulls e Munster) e Dylan Cretin (prodotto lionese e nazionale francese). Il fiore all’occhiello della squadra sono però i trequarti, dove si vede maggiormente la mano di Garbajosa: una cerniera di mediani Couilloud-Sopoaga (con primi sostituti due veterani del campionato francese come Jonathan Pélissié e Jean-Marc Doussain), Josua Tuisova (spostato a centro), Noa Nakaitaci all’ala e il veterano Toby Arnold a estremo. Le perle, però, fanno 42 anni in due e rispondono al nome di Davit Naniashvili, internazionale georgiano classe 2002 amante del side step e anche noto per aver placcato, piantandolo in terra come un ombrellone, Eben Etzebeth, ed Ethan Dumortier. Quest’ultimo, sotto la guida del coach tolosano, è letteralmente esploso: 16 mete fino adesso (10 in Top 14, 4 in 4 presenze in coppa, 2 al Sei Nazioni), la titolarità con la maglia numero 11 della Francia.

Ethan Dumortier contro Clermont – leprogres.fr

Che playoff aspettano il LOU?

Quarti di finale in casa contro l’UBB, sesto classificato e reduce da una netta sconfitta contro Tolone all’ultima giornata. Se aggiungiamo un girone di ritorno con una crescita sensibile, uno stato di forma più che positivo e una serie di risultati che danno grande certezza nei propri mezzi (più dei 53 punti contro Bayonne all’ultima giornata, il recupero del parziale di 28-0 in casa dello Stade Français alla penultima) il LOU sembra essere il candidato ideale per andare ad affrontare lo Stade Toulousain in semifinale. Quali ma, allora? Il Lione in casa segna tanto, ma concede anche tantissimo (seconda peggior difesa nei match casalinghi, peggio solo del retrocesso Brive). Inoltre, secondo la stampa d’Oltralpe, il rapporto tra l’allenatore e una parte della squadra sarebbe pessimo, con una delegazione di giocatori che ha incontrato la dirigenza per richiedere un intervento della società e successive voci di licenziamento a fine stagione. La qualificazione ai Barrages con un ottimo terzo posto depongono a favore del tecnico, ma lo stato di tensione sulle rive del Rodano potrebbe essere deleterio.

L’internazionale fijano e centro del LOU, Josua Tuisova – cafecremesport.com
Giocatore da seguire: Baptise Couilloud

L’umanità si divide in due grandi categorie di persone: coloro che amano i mediani di mischia elettrici, nervosi, polemici, amanti di azzannare alla gola gli avversari che non mettono le guardie alla ruck. Poi c’è chi mente. In un’epoca in cui ogni mediano di mischia francese deve confrontarsi con quello che già in moltissimi definiscono come il GOAT della palla ovale, le ultime partite della stagione ci hanno riempito gli occhi con prestazioni maiuscole, come quella di Baptiste Serin in finale di Challenge Cup. Couilloud è un prodotto lionese originale, 25 anni, esordiente a 19 in ProD2 con il LOU (84’ minuti giocati e due mete in tre partite). Tra 14 presenze con la Francia e una con i Barbarians, 135 partite con la maglia rosso-nera. Nove mete questa stagione tra campionato (7) e Challenge Cup (2), ben 17 nel 2021/22 di cui una nella finale vinta in Challenge Cup. Tra i mediani di mischia francesi il suo stato di forma è invidiabile e al numero due di Dupont si presenta come il candidato fortissimo, nonostante la competizione coinvolga il suddetto Serin e Le Garrec del Racing.

Baptiste Couilloud – quinzemondial.com

Union Bordeaux-Bègles: dalle rive della Garonna

La Squadra

Stagione frizzantissima nel capoluogo girondino. In principio era Christophe Urios, campione di Francia con Castres nel 2017-18, personaggio enorme sotto ogni punto di vista: tanta gavetta, risultati miracolosi con Oyonnax (odierno club del nazionale azzurro David Odiase, la nostra intervista qui) portato dal Pro D2 alla Champions Cup e ai Barrages. Poi un ritorno a Castres, dov’era stato una colonna come giocatore e aveva iniziato la carriera da allenatore come coach degli avanti, il Bouclier, l’addio per l’UBB. Alla quinta stagione sulla panchina bordelais, ricca di ottimi risultati, ma mai un titolo, la rottura: l’allenatore famoso per il suo modo diretto, il carattere sanguigno, l’approccio al ruolo che mette al centro il “giocatore come uomo”, viene esonerato nel novembre 2022. Risultati troppo altalenanti e un rapporto pessimo con diversi giocatori (la sua permanenza in panchina dalla stagione precedente aveva implicato l’addio di Cameron Woki, destinazione Racing 92). Urios non rimane disoccupato e si accasa a Clermont, mentre vengono promossi come coach i precedenti assistant coach, Frédéric Charrier (allenatore dei trequarti delle squadre di Urios dal 2010) e Julien Laïrle (carriera da giocatore interrotta a 20 anni per infortunio, quand’era considerato il futuro tallonatore dello Stade Toulousin e un lungo viaggio dalla Fédérale 2 al ProD2 con il Soyaux Angoulême XV, per poi essere chiamato nello staff di Bordeaux nel 2019). Nota di colore finale: Urios stima talmente tanto Charrier e Laïrle che entrambi lo raggiungeranno a Clermont il prossimo anno. La stagione della squadra girondina va quindi analizzata in modo abbastanza particolare e sempre tenendo conto del cambio di allenatore e quindi, giocoforza, della diversa valutazione dei giocatori in rosa. Un aneddoto interessante: sei partite sulle prime nove (gestione Urios) l’italiano Federico Mori scende in campo, schierato ala, e segna tre mete. Dopodiché (gestione Charrier- Laïrle) gioca tre partite (tre sconfitte) centro, e non vedrà più il campo (l’anno prossimo migrerà a Bayonne).

Charrier e Laïrle – francebleu.fr

Mentre il cammino europeo è stato disastroso (4 sconfitte su 4 disputate contro Sharks e Gloucester) il duo promosso dal licenziamento di Urios ha avuto dei risultati linearmente positivi, tenendo conto la qualificazione nel top 6 del rugby francese. Un girone di ritorno leggermente più positivo (33 punti contro 30, goal average +72 rispetto al +3 dell’andata) dove però emerge un dato interessante: l’UBB ha la miglior difesa di Francia nella seconda parte della stagione, con soli 225 punti subiti. I girondini sono una squadra nettamente più performante in casa che in trasferta, ma ormai sappiamo che questa è una delle poche costanti del Top 14. Inoltre, la formazione blanc et bordeaux è stata falcidiata dagli infortuni (solo in terza linea i lungodegenti sono stati Miquel, Vergnes, Lachaise e Petti, potenzialmente tutti titolari), obbligando la società a rivolgersi al mercato e portando sulle rive della Garonna l’inglese Tom Willis e l’italiano Renato Giammarioli. La squadra, nonostante tutto è arrivata ai Barrage grazie a un mix tra un gruppo di nazionali francesi (dal mediano di mischia Lucu all’apertura Jalibert, dal trequarti Moefana al pilone Falatea, fino ad arrivare all’ala 19enne Louis Bielle-Biarrey,  vera scoperta della stagione, al tallonatore Lamothe e al seconda linea Jolmes) e un altro gruppo di veterani (Ben Tameifuna, Marais, Zack Holmes e il metaman e nazionale argentino Santiago Cordero), guidati da due allenatori a tempo alla prima esperienza da capi allenatori: notevole.

“Big” Ben Tameifuna, professione pilone – sudouest.fr
Che playoff aspettano l’UBB?

L’ultima giornata ha riservato una brutta sconfitta contro un Tolone che tentava il miracolo per qualificarsi ai Barrages e arrivava all’appuntamento carichissimo dopo la vittoria in coppa. Il ritiro di Parisse e Bastareaud ha probabilmente fatto da boost alla prestazione dei rossoneri della Rade, ma negli ultimi appuntamenti della stagione regolare l’unica vittoria significativa è stata riportata in casa contro il LOU, mentre contro le squadre di alta classifica sono state inanellate quattro sconfitte (tranne una vittoria contro Pau, non qualificata ai playoff). Data la stagione l’esserci, anche sesti, è uno splendido risultato, ma i prossimi step sono infinitamente più difficili. Il Lione si presenta in ottima forma e un eventuale, benché difficile, passaggio del turno, significherebbe Tolosa, che vanta due vittorie contro l’UBB.

Allenamento dell’UBB in attesa di Lione – sudouest.fr

Giocatore da seguire: Tom Willis

In quello psicodramma che è l’UBB quest’anno, potrebbe essere il giocatore migliore da seguire se non chi: si è ritrovato disoccupato perché la sua squadra è fallita, è arrivato come joker médical, viene da un paese straniero, avrebbe un fratello più grande, ma il destino cinico e baro li ha separati nonostante avessero sempre giocato insieme. Tom è fratello di Jack, giocavano nei Wasps, falliti a inizio stagione, e mentre il fratello più grande è approdato a Tolosa e richiamato nella nazionale inglese, lui è arrivato a Bordeaux. Ma solo per pochi mesi: la prossima stagione approderà ai neo-campioni della Premiership, i Saracens. Numero 8 della categoria ball-carrier, il 24enne Tom ha collezionato 15 presenze (da quando è arrivato ne ha saltata solo una in campionato), più di 900 minuti e due mete (più una in Champions). Dalla fine della carriera nel 2021 di quell’8 meraviglioso che era Scott Higgingbotham, l’UBB aveva cercato una terza centro di ruolo, trovando nei 192 cm e nei 117 kg di Tom la risposta: un giocatore moderno, capace di farsi valere fisicamente, così come di essere elusivo e saper gestire il pallone. Tanto da farlo comprare dai Saracens.

Tom Willis in azione contro il CA Brive – dicosport.fr

3 pensieri riguardo “Il fascino indiscreto dei Barrages francesi – parte III

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