La Francia ha portato al Mondiale due squadre che nel multiverso potrebbero scontrarsi in finale. Quanti altri giocatori francesi farebbero comodo in nazionale?

Primo elemento: dopo aver dato 29 punti alla Nuova Zelanda Fabien Galthié si è presentato in sala stampa masticando qualcosa e ha passato una buona ventina di secondi a pulirsi i denti. Aldilà di tutto quello che è stato poi risposto ai giornalisti, il body language dell’allenatore francese (che poi si mette a guardare il cellulare, continua a pulirsi i denti, si stravacca sulla sedia) dice molto dello stato di forma della Francia, così come la risposta alla domanda: “Avete fatto un’impresa a sconfiggere gli All Blacks per la prima volta nella fase a gironi della loro storia mondiale?” Risposta: “Non è un’impresa, è un fatto.”

Secondo elemento: questa sera il XV dei Galletti schiererà una formazione diversa per tredici quindicesimi da quella schierata alla prima giornata (i soliti di nuovo in campo saranno Gabin Villière all’11 e Cameron Woki in seconda linea), in cui si vedranno in campo, fra gli altri, la ventenne rivelazione Louis Bielle-Biarrey all’ala e il rientrante (infortunato allo scorso VI Nazioni e recuperato tramite miracolo) Anthony Jelonch, terza-centro e capitano.

Terzo elemento: il 14 luglio 2023 gli U20 francesi si sono confermati Campioni del Mondo di categoria e una delle stelle della squadra, il 18enne numero 8 Marko Gazzotti, è stato al centro di quella che in Italia definiremmo “telenovela di mercato” che avrebbe coinvolto Tolone, Tolosa, il club del giocatore, Grenoble, e l’Union Bordeaux-Bègles con questi ultimi, orfani di una terza centro titolare dopo l’addio di Tom Willis, a spuntarla.

Questi tre elementi portano a una considerazione quasi scontata, ossia che prima ancora dell’enorme talento, della programmazione e dei mezzi finanziari, la Francia pare essere una corazzata innanzitutto per la profondità del suo movimento. Sconfiggi gli All Blacks e fai rifiatare i titolari schierando comunque una squadra dove il tallonatore in campo (il rochellese Bourgarit) è la terza scelta (dopo Marchand, infortuna dopo la prima giornata, e il polivalente Mauvaka), ma è il titolare della squadra campione d’Europa.

Oltre ai nazionali convocati, i famosi 33, c’è un gruppo di giocatori che lo stesso Galthié ha dichiarato essere stati rilasciati, ma considerati disponibili “alla bisogna” visti gli infortuni degli ultimi mesi (Demba Bamba; Thomas Laclayat; Sébastien Taofifenua; Gaëtan Barlot; Florian Verhaeghe; Dylan Cretin; Yoan Tanga; Baptiste Serin; Emilien Gailleton; Ethan Dumortier; Brice Dulin).

E nel Top 14, dove appena prima del Mondiale sono state disputate tre giornate, ci sono giocatori che meriterebbero una convocazione? Oggi con Carborugby facciamo un gioco e ci immaginiamo, sulla base delle statistiche delle prime giornate del campionato francese, un’ulteriore formazione (la terza? La quarta possibile?) che i Bleus potrebbero schierare in Coppa del Mondo. Tra i giocatori non verranno presi in considerazione le riserve rilasciate ai club, ma solo quelli che, per diverse ragioni, non hanno fatto parte del “gruppone” di 42 giocatori che hanno preso parte alla fase finale di test match pre mondiali.

15. PIERRE POPELIN – CASTRES OLYMPIQUE
Prima stagione a Castres dopo una carriera tra La Rochelle e Vannes – rugbyrama.fr

A 28 anni Popelin, bicampione d’Europa con lo Stade Rochelais decide di passare a Castres, dopo aver passato la maggior parte dell’ultima stagione in panchina. Il nativo di Tours entra nel centro di formazione degli Atlantiques a 11 anni, esordisce con i Jaunes et Noires, passa tre stagioni a Vannes (dove nel 2020/21 è compagno di squadra di Edoardo Iachizzi), ritorna. Da riserva oltre 1000′ nel 2021/22, solo 354′ tra campionato e coppa nel 2022/23. Il passaggio a Castres. 42 punti al piede in tre giornate (success rate 90% e secondo miglior marcatore), oltre un kilometro di avanzamento con gioco al piede, 146 metri palla in mano e 7 placcaggi rotti. Castres terzo in classifica raccogliendo il ruolo della leggenda Benjamin Urdapilleta passato all’ASM Clermont. Poco da aggiungere.

14. XAVIER MIGNOT – LYON OLYMPIQUE UNIVERSITAIRE
Due doppiette in due partite: fine – rugbyrama.fr

Da una serie di stagioni (dal 2017/18) uno dei giocatori “quadro” di Lione. Per il 29enne solo una selezione in Nazionale nel 2016 contro l’Argentina, senza scendere in campo, il sogno (tramontato molto presto) di ritagliarsi un posto nelle convocazioni di Galthié, un inizio di stagione da finalizzatore di primo livello. Quattro mete in 160 minuti in campo, due contro il Rugby Club Toulonnais, due contro lo Stade Rochelais. Il resto della stagione la concorrenza sarà molto pesante, con i ritorni a disposizione del LOU dei nazionali come Davit Niniashvili e Montanna Ioane e l’ascesca di Ethan Dumortier (oltre all’affidabilità di Vincent Rattez), ma in questo momento la 14 della nostra Nazionale Top 14 è sua.

13. SOFIANE GUITOUNE – STADE TOULOUSAIN
Tre Bouclier nella bacheca del centro tolosano (2019, 2021, 2023) – rugbyrama.fr

Sofiane è quel giocatore che da qualche anno dice che sarà la sua ultima stagione, ma poi te lo rivedi in campo con ancora più garra della stagione precedente. Sofiane è uno che si è fatto la gavetta, esordendo da 18 anni in ProD2 (Agen, poi Albi), passando da club di bassa classifica (USAP) a club di media classifica (UBB) in Top 14 e, infine, approdando allo Stade Toulousain nel 2016. Fine della carriera da estremo/ala, inizio della carriera da centro. A 34 anni il nativo di Algeri è più di una riserva: 3 mete, 242 metri percorsi in 30 cariche, 10 placcaggi rotti, 5 offload (terzo, ex aequo, del campionato). In contemporanea il ruolo di leader della squadra e di chioccia per il campione del mondo U20 quasi-rookie Paul Costes. Immenso, eterno Sofiane.

12. PIERRE FOUYSSAC – ASM CLERMONT

Il neo-acquisto di Clermont è il paradigma del primo centro che giocherebbe anche al torneo della parrocchia se l’allenatore fosse Warren Gatland o Cristophe Urios: 193 centimetri, 110 kilogrammi. A 28 anni il nativo di Agen, dopo cinque stagioni e tre Bouclier a Tolosa, ha cambiato aria per accasarsi in Auvergne, con i seguenti risultati: una meta, 209 metri percorsi in 18 cariche, 5 passaggi rotti, 4 break e due palloni rubati. Senonché questi numeri corrispondono a due partite giocate per un totale di 130′: l’essere umano che più si avvicina all’idea di apriscatole.

11. MATTHIS LEBEL – STADE TOULOUSAIN
Colonna di Tolosa, nemmeno riserva in Nazionale? – rugbyrama.fr

Il grande assente della selezione nazionale, ma Galthié non lo vede proprio (5 selezioni e due mete durante il quadriennio di reggenza di Fabien). Dalla sua 104 presenze e 42 mete in rossonero, oltre a una carta di identità che recita alla data di nascita: 25 marzo 1999. Inoltre, 356 metri percorsi (3° giocatore in campionato), 14 placcaggi rotti (2°), due break in 29 cariche e una meta in queste prime tre giornate. Nel gioco di Tolosa il ruolo di Lebel è prettamente offensivo e i numeri delle sue capacità di avanzamento parlano per lui. Inoltre un ruolo da leader in una formazione ricchissima di giovani, in assenza della squadra “internazionale” di Tolosa. Se nel nostro XV Mignot è l’ala-killer, Lebel è definitivamente l’ala-tuttofare.

10. MATEO GARCIA – UNION-BORDEAUX BEGLES
Prodotto del vivavio di Bayonne, Matéo è alla terza stagione a Bordeaux – sudouest.fr

L’UBB naviga a metà classifica, orfana del titolarissimo Jalibert, titolare anche nella Francia dopo l’infortunio di Ntamack. Dopo una stagione 2022-23 molto complicata, le redini della squadra sono state consegnate a Yannick Bru il quale ha deciso, dopo una sconfitta alla prima giornata, di dare la regia al 21enne Matéo, lasciando in panchina quello che doveva essere il sostituto di Jalibert, l’esperto Zack Holmes. In due partite, due vittorie contro Castres e Tolone, 25 punti a referto (7 punizioni e 2 trasformazioni, success rate 93%), ma soprattutto 114,6 metri di avanzamento alla mano e 600 metri di avanzamento al piede, che descrivono un bel mediano di lotta e di governo. La stagione del salto per un giocatore che, poco più che 19enne, mise a segno 5 mete in poco meno di 500′ nella stagione 2021/22

9. NOLANN LE GARREC – RACING 92
Un altro nome della lista titolata: se non ci fosse Dupont – quinzemondial.com

Il segreto di un gioco funzionante in qualsiasi squadra è l’affiatamento tra 9 e 10 e i nostri giovani mediani sono legati. Al 42′ della partita della prima giornata Racing-UBB Nolann, per gli amici “Nono”, intercetta un pallone passato da Zack Holmes, apertura di Bordeaux, e si invola in meta. Dalla partita dopo Matéo Garcia sarà titolare al posto di Holmes. Alla terza stagione da titolare con la maglia Ciel et Blanc, a soli 21 anni Nono era già un papabile per la spedizione mondiale dei Bleus. Scartato, ha assunto un ruolo a tutto tondo sulla Senna, segnando 30 punti (2 mete), dando ritmo alla squadra (177 passaggi in 197 minuti di gioco) e facendosi carico di iniziative personali (143 metri di avanzamento, 5 break, 7 placcaggi rotti).

8. JORDAN JOSEPH – RACING 92
Jojo: 23 anni, 190 cm, 124 kg. Professione: numero 8

3 partite, 3 mete, 35 cariche, 203 metri percorsi palla in mano, 27 placcaggi riusciti (success rate dell’87%), 3 palloni rubati (miglior giocatore in campionato). Prodotto della miniera d’oro del Rugby Club Massy a 18 anni viene messo sotto contratto dal Racing 92, dopo essersi laureato vincitore del Campionato del Mondo U20 (bissando il successo nel 2019) ed esserne stato nominato Miglior Giocatore del torneo. Dopo tre stagioni sulla Senna, i Ciel et Blanc lo mandano in prestito a Pau, dove in due stagioni colleziona 35 presenze e 10 mete. Con la fine del regno di Laurent Travers sulla panchina parigina e l’arrivo di Stuart Lancaster, il patron Jacky Lorenzetti ha riportato a casa “Jojo”, che era rimasto fedele al club nonostante al momento del rinnovo del contratto fosse corteggiato da metà del Top 14: ad oggi, come dargli torto!

7. THEO NTAMACK – STADE TOULOUSAIN
Talento da gestire o già titolare fisso? – ladepeche.fr

Il “piccolo” (193 cm e 103 kg) di casa Ntamack, fresco campione del campionato Espoirs e, formalmente, di Top 14 (insieme al citato Paul Costes, il quale, però, può vantare anche il Mondiale U20) è chiamato alla stagione della consacrazione e in tre giornate i dati confermano. Primo avanti per metri percorsi (234), 12 placcaggi rotti (terzo in classifica generale, sempre primo avanti), una meta, 34 cariche, 2 break. Da migliorare la prestazione difensiva (13 placcaggi riusciti, success rate 76%), ma come arma offensiva (soprattutto a numero 8, suo ruolo “naturale”) Theo è il miglior avanti del Top 14.

6. SELAVASIO TOLOFUA – RUGBY CLUB TOULONNAIS
Tolofua con la maglia di Tolosa e il capello biondo riproposto in questa stagione – quinzemondiale.fr

Per equilibrare il French flair di Ntamack, a blindside scegliamo un cagnaccio, neoacquisto di Tolone e schierato numero 8, ma ci prendiamo questa libertà. Altro giocatore di formazione tolosana (127 presenze in 7 stagioni), fratello minore del tallonatore Christopher (co-équipier al RCT), Selavasio si è trasferito quest’estate sulla Rade in una terza linea tutta da ricostruire. In queste prime giornate 40 placcaggi (secondo giocatore dopo Thomas Staniforth, miglior placcatore del Top 14 nella stagione passata, di cui avevamo parlato qui), 93% success rate, 2 palloni rubati. Anche le statistiche offensive sono molto positive. L’aria di mare fa bene.

5. THIBAUD LANEN – ASM CLERMONT

Prodotto del vivaio di Clermont (squadra dove gioca l’azzurro U20 François Carlo Mey) insieme al fratello gemello Clément (terza linea del CA Périgueux, compagine della Nationale 1, la terza serie transalpina), il 25enne Thibaud, dopo una stagione importante con quasi 1700′ in campo nel 2022/23, quest’anno si sta confermando uno dei giocatori chiave della compagine allenata da Christophe Urios (uno che di mischia se ne intende). 34 placcaggi chiusi (success rate 87%, migliorabile), un pallone rubato, tantissimo lavoro oscuro da seconda linea, 76 metri guadagnati con 14 cariche. Un nome non molto noto rispetto ai campioni della seconda linea francese, ma ancora giovane (per il ruolo) e in grande crescita.

4. PAUL GABRILLAGUES – STADE FRANCAIS

Nato a Parigi, cresciuto a Parigi, giocatore dello Stade Français dall’età di 8 anni, 206 presenze in 10 stagioni in maglia rosa, 16 cap con la Francia, vincitore dell’ultimo Bouclier per il club (capitano di quella squadra: Sergio Parisse). E ancora: capitano della sua squadra, uno dei giocatori più presenti in campo ogni stagione da nove anni a questa parte, seconda linea old school amante del lavoro oscuro e della difesa (31 placcaggi riusciti, success rate del 100%). Anche quest’anno Paul, nonostante il ruolo logorante, si è saltato solo 11′ in tre partite e lo Stade Français è al primo posto, imbattuto con la miglior difesa del Top 14 (solo 34 punti subiti). Come non dare un grosso merito al capitano?

3. THOMAS LACLAYAT – RACING 92
Laclayat con la maglia dell’Oyonnax – lequotidiendusport.fr

Facendo una deroga inseriamo a pilone destro il 25enne Thomas Laclayat, 1 metro e 76 per 125 kg di peso, già nel giro della Nazionale. E’ entrato e uscito di volta in volta a seconda del pilone destro infortunato (Demba Bamba, Silipi Falatea) ed essendo di fatto il miglior francese del suo ruolo non convocato, sarebbe stato una bestemmia non inserirlo. Sei stagioni a Oyonnax (cinque in ProD2) conquistando la maglia da titolare nelle ultime tre. Nel 2022-23 il boom: 12 mete in 24 presenze. Giocando pilone destro. Il Racing lo mette sotto contratto e Galthié lo fa esordire in Bleu (37′ nell’amichevole contro le Fiji). Dopodiché 33′ dalla panchina contro Pau, 50′ da titolare contro l’USAP. In 83′ segna due mete, guadagna una trentina di metri con 6 cariche battendo 5 difensori, placcando 10 volte (100% di success rate).

2. CAMILLE CHAT – RACING 92
Physique du role, ma molto fragile – quinzemondial.com

Camille Chat è uno di quei giocatori che sono in giro da talmente tanto che di solito se ne parli uno dice sempre: “Ma dai, avrà 40 anni”. Invece ne ha 28, nel prime per una prima linea. Nazionale francese dal 2016 (33 cap), è rimasto fuori dai giochi a causa dell’occupazione manu militari della diarchia Tolosa-La Rochelle della maglia numero 2, ma, ciononostante, si conferma uno dei migliori interpreti del ruolo in Francia. 29 cariche e 133 metri guadagnati (un’enormità, per una prima linea), rompendo 9 placcaggi e facendo due break. Se gli infortuni gli danno tregua rimane, anche per il futuro, un candidato per grandi palcoscenici, e si spera l’inizio di questa stagione sia di buon auspicio.

1. REMI SENECA – SECTION PALOISE
Rémi, dal 2021 pilone sinistro di Pau – francebleu.fr

Sénéca è un ragazzone originario di Valencienne, estremo nord della Francia, a venti minuti di macchina dal Belgio. A 28 anni la sua carriera non ricorda grandi trofei, ma delle giovanili e l’esordio ventunenne allo Stade Français, di quattro stagioni in Bretagna, a Vannes (compagno del nostro estremo Pierre Popelin) a fare il titolare in ProD2. A 26 anni il salto in Top 14, alla Section Paloise, ai piedi dei Pirenei. Ruolo: pilone che entra nel secondo tempo. Uno dei tanti mestieranti che riempiono i buchi delle grasse squadre francesi: mezz’ora, quaranta minuti in campo. Ma alla terza giornata, quando al sedicesimo minuto contro il Lyon Olympique Universitaire, si infortuna il titolare Thompson-Stringer, Rémi (che nelle prime due giornate ha collezionato 53′ di gioco) entra in campo. E per 64 minuti fa un partitone, duro in mischia, 6 cariche e pure un break (quasi 100 metri percorsi palla in mano in 14 cariche in 3 partite) nella vittoria per 40-10 degli aquitani. Se lo guardi bene in faccia, puoi leggere unsung hero.

Rispondi