La storia delle Fiamme Oro nasce da lontano e parla di una squadra dalla storia contorta: di proprietà dello Stato Italiano; nata a Padova, rifondata a Milano e trasferita a Roma; che ha giocato in tutte le serie del rugby italiano, dalla C alla Serie A Elite. Da dove viene, e dove vuole arrivare la squadra della Polizia dello Stato?

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Le Fiamme Oro festeggiano dopo una vittoria in casa. Fonte il faro online
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Le origini padovane

La storia delle Fiamme Oro comincia nel 1955 lontano da Roma, in una città già legata fortemente al rugby: Padova. Lì il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato, fondato nel 1954, si declinò in una squadra di rugby formata da una ventina di ragazzi facenti parte del Secondo Reparto Celere. Il gruppo giocava già a rugby nel dopolavoro da qualche anno, quindi riuscì a ricevere il sigillo ufficiale dal Ministero dell’Interno, che ancora oggi è il proprietario della società. La Federazione accolse la loro iscrizione in Serie A assieme a quella di altre squadre che diventeranno storiche (Veneziamestre, Parabiago e Frascati): cominciò così la storia delle Fiamme Oro Rugby.

Le Fiamme Oro nel 1955, poco dopo la fondazione, a Padova. Fonte Polizia di Stato
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Un inizio da campioni

L’ingresso delle neonate Fiamme Oro nella scena del rugby italiano fu dirompente: dopo i primi due anni di assestamento, i poliziotti padovani furono in grado di vincere il titolo di Campione d’Italia per quattro anni consecutivi, dal 1958 al 1962. In un epoca di non professionismo l’allenamento fisico necessario per operare nel Reparto Mobile della Polizia è stato uno degli elementi che ha permesso alla squadra di imporsi sin da subito. Un altro aspetto importante erano le strutture tecniche e gli impianti, già di buon livello per quel periodo.
Le Fiamme Oro restarono una delle più importanti realtà del rugby italiano per vent’anni, conquistando 5 Scudetti e 4 Coppe Italia, e fornendo numerosi giocatori alla nazionale.

Formazione delle Fiamme Oro campioni d’Italia nel 1958. In alto a destra, l’allenatore Mario Battaglini, a cui sarà intitolato lo stadio di Rovigo. Quarto da destra, sempre in piedi, un giovane Giancarlo Dondi, futuro presidente della FIR per 16 anni. Fonte Wikipedia

Il declino e il trasferimento a Roma

Negli anni ’70 le Fiamme Oro videro un declino che portò fino alla retrocessione in serie B nel 1978 e al conseguente smantellamento della sezione rugby del Gruppo Sportivo della Polizia. Tra i motivi di questo declino è da considerare il periodo storico di forte tensione tra forze dell’ordine e una parte di popolazione, elemento che diminuì il prestigio dei poliziotti nel dibattito pubblico e in particolar modo del Reparto Celere.
Il rugby tornò in seno alla Polizia di Stato solo nel 1985, nella nuova sede di Milano, ripartendo dalla Serie C. Dopo due stagioni, nel 1987, il gruppo venne trasferito a Roma in via definitiva, e ottenne immediatamente la promozione in Serie B. Nel ’93 arrivò la promozione in A2 e nel ’97 in A1, ma la società non riuscì a mantenere la crescita costante e nei vent’anni successivi alternò stagioni giocate in Serie A1, A2 e B. Solo nel 2012 le Fiamme Oro riuscirono a riconquistare la massima serie italiana, dopo quasi mezzo secolo d’attesa. La promozione avvenne grazie a un ripescaggio dovuto all’ampliamento della massima serie a 12 squadre.

Fiamme Oro e San Donà si preparano per la finale di qualificazione in Eccellenza. La partita verrà vinta 13-9 dal San Donà, ma grazie a un ripescaggio le Fiamme Oro ottennero l’accesso alla massima serie. Fonte Il Grillotalpa
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Fiamme Oro: una realtà italiana

Visto il legame intrinseco della società con le Forze dell’Ordine, le Fiamme Oro sono state storicamente una squadra con pochissimi innesti dall’estero. Giocatori e allenatori hanno spesso avuto nazionalità italiana, e tra quelli che hanno vestito la maglia cremisi si ricordano Nello Francescato (42 presenze in Nazionale, fratello maggiore di Ivan Francescato, una delle più importanti figure della nazionale degli anni ’90), Arturo Bergamasco (4 caps con la Nazionale, padre di Mirco e Mauro Bergamasco, coppia di fratelli iconica della Nazionale del primo decennio del 2000), e Simone Favaro (37 caps con la nazionale e una convocazione nei Barbarians nel 2017).

Simone Favaro con le Fiamme Oro durante il suo ultimo anno da giocatore. Fonte sportsfriend

Giocatori di rilievo

Nell’ultima decade militata nella massima serie italiana di rugby, le Fiamme Oro si sono mantenute tra il 4° e l’8° posto in classifica, conquistando anche un Trofeo Eccellenza (sostitutivo della Coppa Italia) nel 2014. Uno degli innesti più interessanti degli scorsi anni è di sicuro Carlo Canna, ex mediano di apertura della Nazionale e delle Zebre che, con 152 punti segnati, è l’ottavo giocatore ad aver segnato più punti con l’Italia. Quest’anno le Fiamme Oro hanno aggiunto alle loro fila anche Renato Giammarioli, classe 1995 con 4 caps in Nazionale ed ex Zebre e Bordeaux Beagle. Nella panchina dei poliziotti è invece approdato Gianluca Guidi, allenatore di ottimo livello che ha già raggiunto lo scudetto due volte con Calvisano (2013 e 2014) e che ha allenato anche le Zebre in URC per un biennio.

Carlo Canna con la maglia cremisi delle Fiamme Oro. Fonte Pagina Facebook Fiamme Oro

Cosa aspettarsi dalle Fiamme Oro

Le Fiamme Oro sono una società solida che sta migliorando le prestazioni in campo anno dopo anno. Nella stagione 2022-2023 hanno mancato le qualificazioni ai playoff per soli 3 punti, pur avendo vinto in campionato contro i futuri campioni di Rovigo, i semifinalisti di Colorno e avere pareggiato con Petrarca. L’obiettivo minimo per la squadra romana sarà quindi giungere ai playoff della Serie A Elite, e se mantengono la crescita mostrata negli ultimi anni possono essere considerati dei seri contendenti al titolo.

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