Viadana si trova tra Parma e Mantova, a ridosso del Po. Nonostante le modeste dimensioni è riuscita a imporre come una delle capitali del rugby italiano. Ripercorriamo la storia del club giallonero dalle origini a oggi.

Tempo di lettura: 10′

Il Rugby Viadana festeggia il Trofeo Eccellenza nel 2017 (SportParma)

Gli inizi: Cebogas Viadana

La storia del rugby a Viadana comincia nel 1970, quando Claudio Airoldi e Guido Farina, all’epoca giocatori del Parma, presero l’iniziativa di importare nella cittadina sul Po questo sport che da poco cominciava a diffondersi nel nord Italia. Il rugby arrivò quindi in seno alla Società Polisportiva Vitellianense Cebogas, facendo incontrare due realtà che resteranno legate da un legame di sponsorizzazione per 7 anni.
La neonata società si iscrisse al suo primo campionato di serie D proprio nella stagione 1970-1971, scegliendo come colori sportivi il giallo e il nero, storici colori della casata dei Gonzaga, importanti regnanti della zona di Mantova del periodo rinascimentale. I collegamenti con il rugby parmigiano, all’epoca più maturo del neonato movimento viadanese, permisero alla squadra di ottenere in fretta buoni risultati, e accedere alla serie C già l’anno successivo alla fondazione, partecipando al girone D nella stagione 1972-73. Gli anni successivi furono di assestamento per la società, che creò le sue prime formazioni giovanili nel 1979 e che si strutturò in maniera sempre più ambiziosa, inserendo in rosa sia giocatori locali, sia provenienti dalle squadre parmigiane, in quegli anni impegnati nei campionati di serie superiori.

Una foto di gruppo della Cebogas Viadana (Rugby Viadana, archivi)

Capitan Zaffanella

Nel 1981 arriva la prima promozione in serie B, con la squadra allenata da Paolo Pavesi, storico giocatore del Parma e della Nazionale e tra i fondatori del Rugby Colorno, e capitanata da Pierluigi Zaffanella. Nonostante la promozione nella serie cadetta, la società attraversa un durissimo lutto dovuto alla scomparsa proprio del loro capitano, Zaffanella, a causa di un incidente d’auto il 25 aprile 1980.
Nell’83 la squadra viene retrocessa in serie C, ma dopo un paio di anni guadagna nuovamente la promozione e da allora la squadra vedrà una crescita costante del proprio movimento. Nel 1987 arriva la promozione in A2 e l’arrivo del primo sponsor di spessore della società, la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia, che porterà la società addirittura ai playoff per la massima serie, persi poi contro la più attrezzata San Donà. Nel 1989 arriva una nuova retrocessione in serie B, inciampo che però precede la definitiva ascesa della società nell’Olimpo delle migliori squadre italiane.

Pierluigi Zaffanella. Scomparso tragicamente nel 1980, a lui verrà intitolato lo stadio del rugby viadanese. Fonte OligoPo News

L’epoca Arix

Gli anni 90

Il 1990 è un vero e proprio spartiacque nella storia del rugby a Viadana: in quell’anno infatti viene siglato il contratto di sponsorizzazione con la ditta locale Arix, un sodalizio che farà la fortuna della società e che andrà a caratterizzare uno dei legami societari più storici tra sponsor e club in Italia, assieme alla Benetton a Treviso. In quegli anni inizia anche la costruzione dello stadio della società, che ormai sente la necessità di avere degli impianti di proprietà e non in condivisione con altre realtà sportive. Nel 1993 lo stadio viene completato e intitolato proprio al capitano venuto a mancare 13 anni prima, Zaffanella, e lo stesso anno la squadra torna a giocare in serie A2. Serviranno altri 6 anni per giungere nella massima serie, allora A1, e da allora il Viadana non scenderà più di categoria. L’esordio nella massima categoria è esplosivo, e da neopromossa l’Arix Viadana giunge subito ai playoff e si aggiudica anche la Coppa Italia, primo trofeo nazionale della società.

Gli anni 2000

Nel 2001/02 la squadra rivierasca ottiene un traguardo impensabile solo qualche anno prima: grazie a uno staff tecnico di livello assoluto (viene assunto il preparatore atletico degli Aukland Blues Jeff Firehurst) e di una squadra con molti innesti oriundi e internazionali, l’Arix Viadana conquista il suo primo Scudetto. La società viadanese si dimostra essere uno dei più importanti poli del rugby italiano: prima città non capoluogo a vincere lo scudetto, con uno stadio all’avanguardia e capace di ospitare incontri internazionali, con uno sponsor solido e storico e con una prima squadra ricca di talento e guidata da tecnici esperti. Non è un caso che dalla sua promozione in massima serie, la società giallonera abbia raggiunto i playoff ogni anno per 15 anni, a esclusione della stagione 2005/06 e della parentesi di due anni degli Aironi dal 2010 al 2012. Dal 1999 al 2014 la squadra ha ottenuto 12 volte l’accesso ai playoff, vincendo il campionato una volta e la Coppa Italia ben 3 volte, oltre a una Supercoppa Italiana e a un Trofeo Eccellenza.

Rugby Viadana alza il Trofeo Eccellenza (ex Coppa Italia) nel 2013. Fonte Rugby Viadana

Gli Aironi

Nel 2007 lo storico sponsor Arix, che aveva accompagnato la piccola città tra le grandi del rugby italiano, cede la posizione di title sponsor alla Banca Monte dei Paschi di Siena. Il nuovo, importante sponsor porta nelle tre stagioni successive la squadra sempre ai playoff, conquistando anche una Supercoppa.
Nel 2010 però arriva una vera rivoluzione del rugby italiano: il torneo della Celtic League, in cui militano le più importanti franchigie di Irlanda, Galles e Scozia, accoglie due formazioni italiane espandendosi e rinominandosi in Pro12. Dopo un anno di trattative che vedevano le due franchigie italiane con base a Roma e Viadana, il torneo venne ampliato inserendo la Benetton Treviso, che faceva da riferimento al polo rugbistico veneto, e gli Aironi, società formata da più club del territorio mantovano-emiliano, con a capolista proprio Viadana. Nonostante qualche vittoria importante allo Zaffanella (con Munster, Connacht ed Edinburgo), gli Aironi finirono entrambi i due campionati all’ultimo posto. Nel 2012, nonostante il supporto federale, la franchigia viene sciolta per problemi finanziari. Oltre ai modesti risultati sportivi, bisogna considerare che il main sponsor della squadra, Banca Montepaschi, era attraversata in quegli anni da una forte crisi economica che la fece ritirare da vari impegni di sponsorizzazione.

Gli Aironi vincono allo Zaffanella contro Munster 21-17 nel 2012. Fonte Corriere

Il ritorno al Rugby Viadana 1970

Nella stagione 2012/13 Viadana torna ad avere una squadra cittadina, con il nome di Rugby Viadana 1970, gli storici colori e il leone nello stemma. In quell’anno la più grande soddisfazione arriva dall’U20, capace di vincere il titolo nazionale per la prima volta. L’anno successivo la società viene rivoluzionata di nuovo: la ragione sociale diventa “Associazione Rugby Viadana 1970“, una realtà senza sponsor d’alto grido e che si rivolge ai tanti tifosi e piccoli imprenditori del territorio mantovano ed emiliano, che possono sostenere direttamente la società per permetterle di continuare a militare nel massimo campionato. Nonostante una drastica riduzione del budget, la squadra riesce a mantenere buoni risultati, pur non riuscendo più a centrare una qualificazione ai playoff dopo la stagione 2016/17.

Viadana U20 Campione d’Italia 2013. Fonte Rugby Viadana

I rapporti con l’emisfero sud

Nella sua storia il Rugby Viadana è stato casa di molti stranieri, tra cui anche giocatori che sarebbero diventate delle vere e proprie star internazionali. Uno su tutti è Tana Umaga, leggendario capitano degli All Blacks che ha giocato negli Hurricanes, Chiefs e nel Tolone. Questo giocatore di fama mondiale ha mosso i primi passi nel rugby professionistico a 21 anni proprio a Viadana, nella stagione 1994/95. Nella stessa stagione era presente nel club anche Inoke Afeaki, coetaneo di Umaga, destinato a rappresentare per 21 volte le Tonga e a giocare per gli Hurricanes e i gallesi Scarlets. Dalla Nuova Zelanda e da Sud Africa sono arrivati a Viadana anche giocatori che hanno fatto la storia della nazionale italiana: tra tutti spiccano Aaron Persico, flanker con 56 caps con l’Italia; Kaine Robertson, ala che ha segnato 70 punti in azzurro; e Quintin Geldenhuys, seconda linea capitano dell’Italia. Ma il Rugby Viadana ha sviluppato nel corso degli anni una vera e propria predilezione per i giocatori argentini naturalizzabili italiani, molti dei quali hanno vestito poi la maglia della nazionale azzurra. Molti di questi hanno fatto la storia del club, nonostante spesso non arrivassero dall’Argentina a Viadana come primo approdo, ma giungessero nella cittadina mantovana dopo qualche anno in altre squadre italiane. Tra i tanti, quelli che hanno lasciato un segno importante anche in nazionale sono Santiago Dellapè, 64 caps in nazionale, Pablo Canavosio, 38 caps, Carlos Nieto, 34 caps, e Matias Aguero, 40 caps. In tempi più recenti, la più importante stella oriunda arrivata in Italia in giallonero è sicuramente Ignacio “Nacho” Brex, trequarti centro arrivato nel 2015 e dopo due stagioni da rivierasco trasferito alla Benetton Treviso e poi alla nazionale, dove oggi ricopre un ruolo centrale nelle dinamiche della squadra.

Brex in una azione con la maglia del Viadana. Fonte rugbymeet

Le prospettive giallonere

Nonostante un passato ricco di storia, di record e di successi, oggi il Rugby Viadana sta attraversando un periodo di crisi. Dopo la parentesi Aironi e il ritorno ad Associazione Sportiva, il Viadana non è più riuscita raggiungere i livelli del decennio d’oro 2000-2010. Negli ultimi 6 anni non è più riuscita ad arrivare ai playoff di campionato, e si affaccia alla prima stagione di Serie A Elite come una delle squadre che, almeno sulla carta, rischia la retrocessione, assieme a Mogliano, Piacenza e Vicenza. La partenza di 12 giocatori ha costretto la società a rimescolare un po’ le carte. Uno degli acquisti più interessanti è sicuramente quello di Alessandro Ciofani, ala MVP del Top10 2020/21 proprio con Viadana che dopo due stagioni a Rovigo fa ritorno tra i gialloneri. Tra i nuovi arrivi ci sono anche quattro giovani giocatori delle Accademie FIR, tra i quali spicca Simone Brisighella, apertura viadanese classe 2004 che è stato convocato nella nazionale U20 durante l’esaltante 6 nazioni di categoria e il meno esaltante mondiale.
Viadana quindi si presenta con una rosa formata da diversi oriundi argentini, qualche nome di rilievo nell’ambito della massima serie italiana e alcuni giovani talentuosi. Sarà il campo a decidere se la storica formazione rivierasca quest’anno meriti un ritorno ai playoff oppure la prima retrocessione dopo più di 30 anni.

Simone Brisighella in azione con le giovanili del Viadana. Fonte Rugby Viadana

Rispondi