Ci sono pochi dubbi, almeno per il momento, su chi sia il Numero 8 titolare degli Springboks: Jasper Wiese ha disputato un Rugby Championship 2022 da assoluto protagonista, e lo scoreboard parla per sè. Nelle 6 partite del torneo è partito titolare 4 volte, vincendo ciascuna partita. Nelle 2 partite in cui la numero 8 è stata data a Duane Vermeulen, invece, due sconfitte. Ovviamente non è colpa di Duane, che anzi è un abilissimo fetcher e ball carrier, ma è un segnale più generale: quando c’è da vincere, Nienaber si affida al numero 8 dei Leicester Tigers. Nell’anno prima dei mondiali si presuppone che ciascuna nazionale inizi a lavorare con un gruppo di giocatori che costituiscano la versione appena allargata di quello che poi partirà per la Francia. Ecco allora che una scelta importante per Nienaber ed Erasmus sarà quella di chi portarsi come Numero 8 alternativo a Wiese, per condurre le mischie, le maul, sfondare, e leggere al meglio i buchi nella maglia difensiva avversaria. Le opzioni sono tutte di qualità, alcuni con più esperienza di altri, ma con proprietà diverse che andranno vagliate con grande attenzione, perché l’unica cosa peggiore di una scelta sbagliata in un ruolo è il pensare a chi hai lasciato a casa.

Jasper Wiese. Fonte: PlanetRugby

L’intramontabile Duane Vermeulen

36 anni
ulster rugby
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Una carriera che parla da sola: circa 15 anni fra i professionisti, costellati di partite importanti e decisive, cambi di squadra, nazione, continente, ma con una costante: il rendimento. Il man of the match della finale dei mondiali 2019 è qui per voi, signori, e vi ruberà il pallone appena andate giù in un placcaggio. Probabilmente vi lascerà anche qualche livido per l’occasione. È veramente difficile pensare ad un Sud Africa senza Vermeulen quantomeno in panchina, ed è infatti il primo nome che inserisco in questa lista. Numero 8 dalle grandi abilità difensive, eclettico, adattabile e difficile da arginare. Negli ultimi anni ha giocato in Giappone (Kubota Spears), Sud Africa (Bulls) e ora si è accasato in Irlanda, a Belfast, dove gioca con l’Ulster Rugby. Più di 50 caps in gialloverde, quasi 3700′ minuti di gioco, tanta, tantissima esperienza a disposizione di Nienaber con un unico problema: l’età. I suoi 36 anni potrebbero essere un problema l’anno prossimo al mondiale, quando ne avrà 37. Se continua così, però, forse non lo saranno. D’altronde non sarà certo l’unico giocatore con un’età superiore al normale a prendere parte ad esso per meriti sportivi: il baronetto Alun Wyn Jones, ad esempio, ha 37 anni, come d’altronde anche Johnny Sexton.

Duane Vermeulen. Fonte: Rugby World

Lo sfidante Evan Roos

22 anni
DHL Stormers
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La terza linea degli Stormers è stato la rivelazione del campionato scorso, vincendo ogni singolo premio immaginabile per un giocatore di URC. È stato, in particolare, premiato come giocatore della stagione, cosa che ha attirato le attenzioni di molti. Sono ben 14 gli anni di differenza con Vermeulen, cosa che gioca indubbiamente a suo favore in ottica futura. Nel presente, però, è sicuramente meno esperto e ha mostrato talvolta una certa predisposizione al fallo gratuito. Si tratta di un ball carrier impressionante e difficile da fermare, devastante in fase offensiva, veloce per la stazza. Si tratta, però, anche di un atleta un po’ indisciplinato e propenso all’infrazione di gioco. Insomma, alla festa giusta Evan Roos è una garanzia, a quella sbagliata è una responsabilità (semicit.). Nella scorsa stagione ha giocato 18 partite su 21 degli Stormers, tutte da titolare, accumulando più di 1400′ minuti di gioco, un’infinità per un atleta così giovane in Sud Africa. Le partite saltate, peraltro, sono state quelle meno importanti, mentre a quarti, semifinali e finale è stato usato appieno. In questa stagione non è da meno, avendo giocato tutte le partite degli Stormers da titolare. Nella passata stagione è stato convocato per il secondo test match contro il Galles, quello perso, in cui hanno giocato quasi solo giocatori di URC. Il pubblico sudafricano non ha gradito quella sconfitta, ma intanto il primo cap per Evan Roos è arrivato. È possibile pensare che possa sopravanzare Vermeulen nelle gerarchie di Nienaber ed Erasmus?

Evan Roos. Fonte: DailyRugby

Il faticatore Elrigh Louw

23 anni
vodacom bulls
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Per guadagnarsi la maglia numero 8, Louw è abituato a fare a botte con Vermeulen stesso. È celebre la vicenda che li ha visti coinvolti al suo arrivo ai Bulls dai Southern Kings, quando in uno specifico esercizio in allenamento non ha controllato la potenza dei placcaggi proprio sul Duane nazionale, al tempo suo compagno di squadra. Vermeulen si stava invece controllando come da ordine di Jake White, per lavorare sulla tecnica. Voci narrano che, al terzo placcaggio senza controllo, Vermeulen si sia vendicato nei tre successivi riducendolo a un cumulo di macerie. “he […] fucking smashed the shit out of me two or three times […] showing me who is the big old man”. Nella sua vita si è dovuto sudare il posto e la considerazione in ogni step della carriera, cominciando dalla sua scuola superiore non famosa per il rugby a livello sportivo. A detta di Marcell Coetzee, era inevitabile che Louw vestisse la maglia degli Springboks a un certo punto della carriera, cosa avvenuta a fine stagione scorsa con dei test match e con una convocazione nel Rugby Championship. Si tratta del numero 8 sudafricano che forse più di tutti ricorda Vermeulen, anche a detta di chi gli sta intorno, e questo perché ha “studiato” sotto la sua guida, imparandone i trucchi. Ne parla, infatti, come di una specie di guru, quasi con venerazione. Chissà, magari sarà proprio lui a raccoglierne l’eredità nel prossimo futuro.

Elrigh Louw evade un placcaggio. Fonte: RugbyWorld

L’aspirante Phepsi Buthelezi

23 anni
cell c sharks
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Il numero 8 degli Sharks è un leader naturale, a detta del coach Sean Everitt. Nel suo CV ha la capitanìa di varie selezioni, che vanno dalla sua scuola superiore fino al Sud Africa U20, passando per gli Sharks nel Super Rugby e nella Currie Cup. Al momento non è il capitano degli Sharks in URC, ruolo che spetta a Thomas Du Toit, ma lo è stato in passato, ed è sicuramente un giocatore abituato alla leadership. In un podcast sudafricano, si è aperto a quanto per lui significhi anche solo giocare per gli Sharks, figurarsi esserne stato il capitano. Nativo della zona di KwaZulu (Natal), da cui gli Sharks provengono, chi meglio di lui può rappresentare i colori di questa franchigia anche a livello emotivo. Buthelezi è di umili origini, viene da una fattoria e non fa mistero di apprezzare il lavoro duro e l’appagamento che ne deriva. Qualità indispensabili per un numero 8, quel mix unico fra esplosività e testa di cui ogni squadra non può fare a meno. In casa Sharks, sembra aver preso definitivamente il ruolo di titolare davanti a Sikhumbuzo Notshe, che fino a qualche anno fa pareva il possessore di quella maglia. Ad oggi Buthelezi non ha nessun cap con gli Springboks, cosa che colpisce visto il suo CV quasi da “nobile” del gioco, fra capitanìe e percorso giovanile. Che sia giunto il momento?

Phepsi Buthelezi contro i Cheetahs. Fonte: TheSouthAfrican

L’inaspettato Francke Horn

23 anni
emirates lions
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Horn non è estraneo al superare le attese e affrontare le avversità. Per l’ex numero 8 degli Springboks U20, ora da qualche anno ai Lions, non era prevista una carriera di questo tipo. Nel 2017, infatti, gli fu diagnosticata una patologia cardiaca che ne avrebbe potuto arrestare prematuramente la carriera. Sei mesi di riposo assoluto, seguiti da un anno e mezzo di allenamenti per tornare ai livelli di fitness che si confanno ad una selezione nazionale U20. Francke ce l’ha fatta, e facendo un balzo avanti al 2021/22, ha giocato una stagione di URC da protagonista con gli Emirates Lions. Come per Evan Roos, anche per lui sono state tante le partite (16), tutte da titolare. Molti minuti e molta esperienza, che lo hanno portato a iniziare la stagione 2022/23 nel migliore dei modi: 5 mete in 5 partite, una garanzia. Corse a tutto campo, fisico da vendere, paura di nessuno: questo è Francke Horn, forse meno acclamato di Roos, ma per nulla inferiore. Nel panorama rugbistico sudafricano attuale i Lions sono considerati più una franchigia di sviluppo che una squadra di campioni, per certi versi la stessa cosa che è Connacht per l’Irlanda. Sono, però, una delle squadre più interessanti di questo URC nonostante la minore esperienza, e Francke Horn ne è forse uno degli elementi più accattivanti. Se questa stagione continuasse così, sarà davvero difficile ignorarlo nelle convocatorie della nazionale maggiore.

Francke Horn. Fonte: IOL

Il dimenticato Dan Du Preez

27 anni
sale sharks
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L’ultima presenza di Dan Du Preez in maglia Springboks risale al Rugby Championship 2021 (un anno fa). Non si tratta, però, di un giocatore che ha vestito il gialloverde per tutta la carriera. Anzi, sono solo 6 le presenze con gli Springboks dal 2014, anno del debutto fra i professionisti. Si tratta di un numero 8 “di sostanza”, incisivo nel ripulire le ruck e nelle fasi statiche, molto ordinato e affidabile. A confronto con gli altri menzionati in questo articolo, gli manca forse quell’X-Factor che lo renderebbe una scelta insuperabile in uno specifico aspetto. Dalla sua ha, però, l’esperienza di campo e una stagione assolutamente positiva con i Sale Sharks quest’anno. Se Nienaber dovesse voler puntare sui caps, l’esperienza, e i minuti di gioco per andare al mondiale, potrebbe essere lui l’outsider che accetta di unirsi al gruppo senza pretendere la maglia da titolare, senza rompere le gerarchie, ma facendosi trovare pronto al momento giusto se le necessità dovessero presentarsi.

Foto di Dan Du Preez. Fonte: SaleSharks.com

Dunque chi resterà a casa?

Possiamo azzardare un pronostico: difficile pensare che Duane Vermeulen non venga convocato finchè è in forma e gioca con continuità, si tratta comunque di uno dei giocatori più importanti della storia recente sudafricana. La scelta più probabile di Nienaber sarà lui, a fianco di Jasper Wiese, per affrontare gli scontri autunnali e prepararsi al mondiale dell’anno prossimo. Potrebbe però anche darsi che Nienaber si porti dietro un terzo numero 8, per provarlo in una partita. In tal caso, il nome è molto più incerto. Penso che sia più probabile quello di Evan Roos, vista la scorsa stagione e la sua capacità di incidere a livello offensivo. Occhio però a non sottovalutare le capacità offensive di Francke Horn e la “sostanza” di Elrigh Louw, due giocatori che sarebbero indubbiamente utili come impact players. La profondità di rosa del Sud Africa, come attesta quest’articolo, è quasi imbarazzante.

Un pensiero riguardo “Dietro Jasper Wiese la scelta è ampia: chi giocherà con la 8 del Sud Africa?

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