La stagione è finita, ed è finita nel peggiore dei modi: con una di quelle sconfitte che bruciano dentro, nell’animo, sia per i giocatori che per i tifosi. Il punteggio, contro Tolone, non si è mai mosso dallo zero. E dire che nei primi minuti di gara Charles Ollivon ha rimediato un cartellino rosso per un’entrata sconsiderata sul povero Minozzi, autore poi di una prestazione tanto confusa quanto la sua espressione facciale appena dopo l’urto. Treviso finisce dunque la sua ambiziosa stagione 2022/23 con un sonoro 23-0 rimediato al Felix Mayol contro un Tolone imbottito di superstar internazionali, e senza la tanto ambita qualificazione ai playoff di URC. Potrebbe sembrare un fallimento ma bisogna stare attenti a questi facili giudizi, in quanto la stagione del Benetton è stata comunque al di sopra delle aspettative per certi versi, e in linea con le aspettative per altri. Ovviamente, sotto altri aspetti è stata un po’ deludente, e in questo articolo cercheremo di sviscerarli.

Ignacio Brex – CordobaXV

Il mal di trasferta

La stagione regolare di URC si articola su 18 gare, 6 da disputarsi contro le proprie rivali di shield (Glasgow, Edimburgo, Zebre) sia in casa che in trasferta, e 12 contro le altre squadre del torneo (home or away). In aggiunta allo URC, il Benetton Treviso ha giocato anche la Challenge Cup. Fra le due competizioni, ha disputato 12 partite in trasferta portando a casa una vittoria solo in tre casi. Sono sicuro che alcune persone di voi che stanno leggendo sono sorprese che siano addirittura 3, perché la sensazione è stata quella di non riuscire a vincere mai in trasferta. Questa sensazione è figlia dell’inizio di stagione, con cinque sconfitte esterne consecutive e un punteggio cumulativo di 194-51 (fino alla partita con lo Stade Français). Da Dicembre ad Aprile inizia però una seconda fase di questo “mal di trasferta”. Tre vittorie e quattro sconfitte, e di queste quattro, realmente solo Tolone ha il sapore della debácle, e magari quella con Cardiff il disappunto per com’è andata. Le altre (Stade Français, Cell-C Sharks, e DHL Stormers) sono state partite in cui il Benetton Rugby ha detto la sua e impensierito gli avversari molto più di quanto non dica il tabellino. Contro i parigini, fu sostanzialmente un errore individuale a consegnare la meta della vittoria ai “rosa”. Contro gli Sharks, quasi congestionati dalla quantità di Springboks in campo, fu di nuovo una situazione che girò male (fra poche altre cose). Contro gli Stormers alla lunga ci fù poco da fare ma Treviso uscì a testa alta dal match. Sembra quindi plausibile che nel corso della stagione Bortolami abbia trovato quantomeno una parte della fatidica quadra per ottenere qualche risultato utile anche fuori dalle mura amiche. È proprio per questo che il 23-0 di Tolone lascia così tanto l’amaro in bocca.

DataAvversarioRisultatoW/L/D
23/09/2022Leinster42-10L
15/10/2022Edinburgh53-8L
28/10/2022Glasgow37-0L
03/12/2022Connacht38-19L
09/12/2022Stade Français24-14L
17/12/2022Bayonne7-45W
31/12/2022Zebre17-40W
18/02/2023Cardiff30-13L
04/03/2023Ospreys20-21W
14/04/2023Cell-C Sharks43-33L
21/04/2023DHL Stormers38-22L
30/04/2023RC Toulon23-0L
Un’immagine della sfida fra Treviso e Tolone – TrevisoToday

Monigo è diventato un fortino

Fra gli obbiettivi dichiarati della società a inizio stagione c’era quello di convertire lo stadio di Monigo in un campo difficile per tutti, ostico, agguerrito e duro da espugnare. Ed è proprio così che è andata, in particolare fra Dicembre e Gennaio quando i biancoverdi hanno prodotto un filotto di ben sei vittorie consecutive fra campionato e coppa, portando lo stadio più volte al tutto esaurito. Rimarrà nella storia il giorno dei centurioni, quando Treviso ha portato al centro del campo quasi tutti gli atleti che nella sua storia hanno ottenuto 100 o più presenze con la maglia dei Leoni. Un’infinità di nomi da pura nostalgia per i tifosi, un inchino a chi ha costruito le fortune del club, e un tributo ai suoi tifosi. Ma soprattutto uno schiaffo al sapore di storia per chi parla di società di plastica dipendente dai fondi federali. Quel giorno Treviso ha messo in campo tutti i suoi nomi storici del passato e del presente, e ha poi battuto lo Stade Français per 35-32 con una partita indimenticabile quanto la meta di Tommaso Menoncello in modalità Alberto Tomba fra i difensori parigini. Altre memorabili vittorie in casa sono state quella contro Ulster per 31-29 qualche settimana prima, e quella contro Edimburgo a Novembre (24-17) dove il Benetton in 14 uomini è riuscito a tenere a bada e sconfiggere la squadra della capitale scozzese. Tutte queste informazioni prese assieme testimoniano come la società abbia lavorato bene quantomeno fra le mura amiche per riempire lo stadio, e come la squadra abbia risposto positivamente sul campo rendendo una giornata a Monigo una bella esperienza per tutti.

Un’immagine dal giorno dei centurioni – Tribuna

I playoff non centrati per un soffio

Un altro obbiettivo della società era quello di centrare i playoff di URC. E va detto, ci sono andati vicinissimi: la sconfitta contro i Cell-C Sharks per 43-33, che molti identificano come quella responsabile di questa mancata qualificazione, non è però la partita da incolpare. Poco prima, infatti, il Benetton ha clamorosamente ciccato la sua chance venendo sconfitto in casa dagli Emirates Lions per 28-32 in una partita che stava conducendo per 28-13 fino al 60′. Sono bastati otto minuti di follia collettiva, di inebetimento totale delle strutture difensive e offensive dei biancoverdi (motivi ancora da chiarirsi) per frantumare ogni sogno subendo tre mete in rapidissima successione. Persa quella partita, in molti diedero il Benetton per spacciato ma a non farlo furono i giocatori stessi, andando ad affrontare a viso aperto i Cell-C Sharks a Durban. Non tutti hanno la prontezza di reagire così, soprattutto se di fronte si trovano Kolisi, Am, Du Toit e tanti altri Springboks. E invece Treviso mette in campo una prestazione notevole nel primo tempo concludendolo 14-14 e tiene botta nel secondo tempo finché alcuni episodi (come spesso accade nello sport) non girano a favore dei padroni di casa. A volte dice bene, a volte dice male, ma ci si è provato fino all’ultimo. Nella partita successiva contro gli Stormers, facendo anche discreto turnover, Treviso resta comunque aggrappata alla partita per buona parte della sua durata facendo vedere anche cose pregevoli. Nel complesso, dunque, la mancata qualificazione ai playoff (per un soffio) rientra più nelle casistiche della statistica sportiva che non nelle dirette responsabilità di una squadra palesemente non all’altezza. All’altezza lo era, e lo ha dimostrato per tutta la stagione tranne che in quegli 8 minuti contro i Lions in casa.

Nuovi giovani crescono bene

Come ogni anno uno dei compiti che Treviso esegue meglio è quello di far crescere a dovere alcuni dei propri giovani che mostrano grande potenziale. Nel 2019/20 fu Michele Lamaro, nel 2020/21 Paolo Garbisi, nel 2021/22 Tommaso Menoncello, questa stagione è invece toccato a Lorenzo Cannone in coppia con Manuel Zuliani. Il primo ha avuto la cosiddetta chance della vita, con un infortunio grave occorso a Toa Halafihi che ha lasciato Treviso sguarnita di numeri 8 di ruolo. Il biondo fiorentino non se l’è fatto ripetere due volte, e ha mostrato di essere già un giocatore dai contorni ben definiti nonostante la giovanissima età. Per quanto riguarda Manuel Zuliani, invece, la sua sfortuna è quella di essere naturalmente un numero 7 che si adatta a giocare 6, e di avere davanti a sè il capitano Lamaro e l’irreprensibile Sebastian Negri (semicit. con un termine dal TG1 quando parla di sport). Difficile emergere in questo contesto così agguerrito di terze linee di livello mondiale, eppure Zuzu si è ricavato un ruolo da comprimario in rotazione assieme a Giovanni Pettinelli che ha lasciato tutti a bocca aperta per le sue abilità di fetcher e placcatore. Non tutti in Italia conoscono Sam Larner e i suoi interessantissimi thread su twitter dove spiega benissimo concetti rugbistici agli appassionati. Ebbene proprio Larner ha dedicato a Zuliani un lunghissimo thread descrivendolo come il miglior placcatore del torneo celtico. Anche sotto questo aspetto, Treviso ha prodotto due giocatori che hanno già un ruolo molto importante anche in azzurro, in linea con gli obbiettivi che una franchigia dovrebbe avere. Va fatta una menzione d’onore anche ad Alessandro Garbisi, il giovane fratello di Paolo. Quest’anno per lui è stato luci ed ombre, ma il suo progresso è stato evidente. In particolare, in molte delle 6 partite vinte di fila da Treviso fra Dicembre e Gennaio Alessandro Garbisi ha giocato titolare conducendo il gioco come un orologio, chiaramente influenzato sia dalla presenza di Troncon nello staff che da quella di Dewaldt Duvenage come titolare della cattedra.

Lorenzo Cannone – RugbyWorld

Uno sguardo al futuro

Per la prossima stagione Treviso ha già messo a segno colpi importanti, in linea con le ambizioni di una società che i playoff di URC li vuole giocare e che vuole competere nelle coppe. Il nome più roboante è sicuramente quello di Malakai Fekitoa, atleta internazionale ed ex-All Blacks con trascorsi fra i top clubs d’Europa (Wasps e Munster gli ultimi). L’arrivo di Fekitoa alza l’asticella, come abbiamo scritto anche noi, e sembra un sogno pensare ai nostri giovani centri (Menoncello, Drago, ma anche Zanon e il giovanissimo Passarella) a lavorare con Fekitoa sulle linee di corsa più efficaci. Due altri arrivi importanti sono quelli di Edoardo Iachizzi ed Eli Snyman, che rimpolpano le seconde linee aiutando il povero Federico Ruzza a respirare un po’. Questa stagione è stata fatta in un unica boccata d’aria per il biondo padovano che per fortuna non si è mai fatto male. Ma Treviso non può correre un rischio così e lo sa, e infatti è intervenuta presto nel mercato per assicurarsi due “meccanici” di buon livello. Snyman, già a Treviso fino a due anni fa, conferma che chi gioca a Treviso è sempre felice di tornarci, altra vittoria per la società e per il direttore Pavanello. Due acquisti meno sicuri ma comunque interessanti sono quelli di Andy Uren (mediano di mischia) e Giosuè Zilocchi (pilone). Anche a causa del rinnovo di Duvenage e della stagione di Ale Garbisi, il primo andrà a fare reparto sostituendo il giovane Manfredi Albanese che ha rinunciato all’alto livello con un comunicato, tornando a Roma. Giosuè Zilocchi, invece, va a infoltire il reparto di prima linea che quest’anno ha sofferto in mischia nonostante sia ben fornito di interpreti. La sua condizione fisica non è chiara, in quanto in un anno con i London Irish non è sceso mai in campo (ultimo match 06/02/2022 al Sei Nazioni). Tuttavia si tratta di un ottimo prospetto anche in chiave azzurra, che potrebbe beneficiare molto da un passaggio in Italia. Nel complesso, comunque, la stagione del Benetton Treviso non è affatto negativa come molti dicono dopo il sonoro 23-0 di coppa, ed è anzi un terreno fertile su cui lavorare per la prossima stagione, chissà, magari ampliando lo stadio come si sente dire spesso dalle parti di Monigo.

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