A chi stare attenti? Quali rivalità si riproporranno? Queste sono le domande che dovreste farvi ogni volta che assistete a una fase finale di qualcosa. When the stakes are high, come si suol dire, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Ed ecco che anche quest’anno ci troviamo alle fasi finali della coppa celtica, che tanto più celtica non è con l’ingresso dei sudafricani, e che ha invece assunto i contorni di una vera e propria competizione internazionale che rivaleggia per livello tecnico con i più blasonati Premiership e Top14. Per pubblico ancora no, ma ci stiamo lavorando come testimoniano i numeri della prima stagione che hanno visto il 169% degli spettatori che aveva prima il Pro14. L’anno scorso, alla sua prima edizione, lo United Rugby Championship ha visto una finale tutta sudafricana fra Vodacom Bulls e DHL Stormers. Pretoria contro Cape Town, che assieme a Leinster-Munster, Gloucester-Bath e Christchurch-Dunedin è una delle sfide geograficamente più accese del panorama ovale internazionale. Già vi sento, che inneggiate al vostro derby come mancante dalla lista: lo so, ma ne ho dovuti scegliere solo una manciata per non dilungarmi. Ad ogni modo, siamo di nuovo di fronte a una fase finale di URC a trazione quasi interamente irlandese-sudafricana, con i soli Glasgow Warriors a rovinare la festa. Se vi foste approcciati allo URC solo ora, vi starete chiedendo chi è chi, e quali sono le sfide a più alta probabilità di spettacolo. Andiamo a vedere tutte queste cose insieme. Potreste, però, leggere anche questo mio articolo di un anno fa in cui presento le squadre del torneo a chi non le conosce bene.

Gli Stormers festeggiano il titolo 2021/22 (Stormers)

Il formato

Lo URC è una competizione che comprende squadre da Italia, Scozia, Irlanda, Sud Africa e Galles. Sono un totale di 16 squadre divise in 4 “shields” (gironi) che rappresentano le diverse nazioni, fatta eccezione per l’Italia e la Scozia che giocando con due squadre ciascuna formano uno shield unico (2+2). Le vincenti di ciascuno shield si guadagnano l’accesso alla Heineken Champions Cup assieme alle altre migliori 4 della classifica generale. La classifica generale, invece, determina l’accesso ai playoff del torneo stesso, con le squadre dalla prima all’ottava che si qualificano. La prima classificata gioca contro l’ottava, la seconda contro la settima, e via così, un po’ come nelle conference NBA. La squadra meglio classificata ha il cosiddetto home advantage, in quanto i turni sono articolati in una partita secca fra le mura amiche di chi ha questo vantaggio. Questa regola vale anche per la finale, la cui sede è nello stadio della squadra meglio classificata delle due. L’anno scorso, ad esempio, si giocò a Cape Town in casa degli Stormers in quanto, nonostante arrivarono secondi in classifica generale, Leinster venne eliminata dai Bulls alla RDS Arena in una partita pazza persa di un solo punto (26-27).

Morné Steyn calcia un piazzato durante la semifinale contro Leinster del 2021/22 (Sky Sports)

Le squadre qualificate

leinster rugby

La franchigia blu di Dublino è senza dubbio la corazzata di questo campionato. Otto volte campioni del torneo, una sequela infinita di campioni che ne vestono la maglia nonché quella dell’Irlanda. Non sarà della partita Johnny Sexton, di cui abbiamo pubblicato recentemente un profilo approfondito, a causa di un infortunio che lo terrà ai box fino al pre-stagione estivo per prepararsi al suo ultimo mondiale. Terminata anzitempo la sua lunghissima carriera in blu, i playoff URC saranno l’occasione per due mediani d’apertura per mettersi in mostra: Ross Byrne, già suo sostituto con l’Irlanda, e Sam Prendergast, il ragazzino prodigio dell’Irlanda U20. Chirurgici nell’esecuzione, cinici e spietati, capaci di multi-fase estenuanti per ogni difesa, solidi in mischia ma imprevedibili nel gioco rotto. Nel complesso, come in ogni competizione di rugby a cui partecipano, saranno senza dubbio la squadra da battere per tutti. Lo dimostra la vittoria per 36-39 contro gli Emirates Lions ottenuta a Johannesburg dalla loro terza squadra.

DHL Stormers

La franchigia di Cape Town che raccoglie il meglio della Western Province sudafricana ha vinto la prima edizione dello URC (2021/22) in una finale tutta sudafricana contro i Vodacom Bulls. Forti di alcuni dei giocatori più accattivanti del panorama “saffa”, come Manie Libbok all’apertura e Evan Ross in terza linea, gli Stormers cercano il bis. Hanno recuperato appieno Steven Kitshoff, il rosso pilone nazionale, e hanno trovato in alcuni giocatori come il giovanissimo Suleiman Hartzenberg e l’attempato Clayton Blommetjes dei veri e propri amuleti. Quest’ultimo in particolare ha dimostrato di poter ancora in grado di dare il suo contributo. Nella prima stagione di URC gli Stormers hanno sorpreso tutti per il gioco elettrico che hanno portato in campo, gioco accentuato ancora di più in questa stagione grazie alle prestazioni dell’ormai impossibile da ignorare Manie Libbok. Rapido, intelligente, una mossa avanti agli altri: quando ha la palla lui si può star sicuri che il pericolo è reale, e lo sanno bene tutti gli avversari di questa squadra.

ulster rugby

Di Ulster si parla ogni anno e sempre allo stesso modo: ce la faranno a vincere il torneo? Gli eterni secondi d’Irlanda aspettano la loro occasione alla porta forti di una rosa profonda e competitiva che gli ha permesso di raggiungere le prime tre posizioni della classifica generale tutto sommato agilmente. Dotati di uno dei migliori jackaller del mondo, Duane Vermeulen, il breakdown è il loro campo di battaglia. Attenzione però a non sottovalutarli in touche e in maul: il loro giovane tallonatore Tom Stewart ha messo a referto ben 16 mete quest’anno, un numero impressionante vista l’età e il ruolo. Come ogni anno, Ulster proverà a sfidare i più grandi. L’anno scorso ci andarono vicinissimi, e fu proprio Manie Libbok con gli Stormers a mettersi in mezzo.

glasgow warriors

La rivelazione di questa stagione sono senza dubbio i Warriors. Dall’arrivo di Franco Smith in quel di Glasgow l’aria che tirava è cambiata drasticamente, portando un ottimo vento di bonaccia nelle vele degli scozzesi. Scoprendosi improvvisamente fortissimi ai centri, con una sfilza virtualmente infinita di giocatori capaci di fare meta in ogni situazione anche in maglia scozzese e non solo del club. Chi si è allenato con Smith in Italia (e sono molti) parla di come sia uno degli allenatori più duri da avere, più capaci di metterti sotto sul piano fisico ma tenerti tirato a molla mentalmente. A Glasgow serviva proprio questo dopo le ultime 2-3 stagioni, e si è visto. Dopo il passo falso con Treviso a inizio campionato hanno vinto un’infinità di partite e offerto un bel gioco, raccogliendo un grande entusiasmo da parte della piazza. Ora i playoff, e neanche troppo da outsider.

Sione Tuipulotu (Glasgow Warriors) porta il pallone durante una partita (Planet Rugby)
munster rugby

Se Ulster è l’eterna seconda in Irlanda, Munster è a metà del guado fra il primo e il secondo posto, impantanata in una zona dove “tocca” (come quando andavamo al mare da piccoli) ma distante sia dalla riva che dal mare aperto. Una squadra dotata di una storia e di una mentalità che appartiene solo alle grandi, capace di imprese incredibili e di vittorie memorabili, ma anche di tante, tantisssime cocenti delusioni. Anche quest’anno arrivano ai playoff ma da quando sono entrati i sudafricani non sono più i rivali naturali di Leinster per il titolo. Ora devono vedersela con altre corazzate, e i big boys del torneo sono diventati 6-7. Alla prima stagione dello URC (2021/22), Munster non ha brillato come nel Pro14. Quest’anno, sotto Graham Rowntree, si è parzialmente ripresa ritornando solida e arrivando a battere gli Stormers a Città del Capo (24-26) di recente. Quest’anno si sta mettendo in gran luce Gavin Coombes, giocatore eternamente in procinto di prendersi la terza linea dell’Irlanda ma costantemente sopravanzato da giocatori più completi come Josh Van Der Flier o Jack Conan. I suoi unici due caps con i verdi risalgono all’estate 2021 (Giappone e USA), ma quest’anno, anche grazie alle 14 mete segnate fra campionato e coppa, per Andy Farrell sarà difficile lasciarlo a casa.

CEll c SHarks

Che dire, gli Sharks sono una di quelle squadre che o ami oppure odi. Sono di proprietà dell’imprenditore e avvocato sudafricano Marco Masotti, che sembra essere di chiare origini italiane delle quali non sembra esserci traccia se non per il nome. Masotti in un’intervista a The Rugby Pod ha dichiarato di voler portare gli Sharks sul tetto del rugby. Con una rosa già colma di Springboks (Kolisi, Am, Mbonambi, Nche, Fassi, Hendrikse, Du Toit, Mapimpi) ha portato alla sua corte anche The Enforcer himself, Eben Etzebeth, idolo di ogni appassionato e appassionata di rugby sudafricani. Ha inoltre iniziato un beef con i Sale Sharks, prima online e poi in ogni piattaforma, ribadendo che gli Sharks sono solo quelli di Durban. Ha trasformato lo stadio in una sorta di arena polivalente che ad ogni partita degli Sharks offre intrattenimento in salsa “sport americano” (piscinette incluse) per tutte le età e i gusti. Ci sono perfino dei barbecue a bordo campo per chi non riesce a non pensare al Braai mentre vedere la palla ovale. In tutto questo bailame gli Sharks hanno iniziato malissimo questo campionato ma si sono ripigliati nella seconda metà giocando uno splendido finale di stagione fra le cui partite c’è anche quella memorabile contro Treviso, in cui i biancoverdi quasi fanno il colpaccio. Con la rosa che hanno, sarà difficile per chiunque affrontarli.

vodacom Bulls

Loud and proud, queste le caratteristiche dei tifosi dei Bulls. Spesso dotati di un elmetto con le corna in tribuna. Non è facile per nessuno giocare a Pretoria, e nonostante quest’anno stiano faticando un po’ rispetto all’anno scorso, restano comunque i finalisti della prima edizione. Dei Bulls spaventa in particolare il reparto dei trequarti, con due giocatori che spiccano su tutti: Kurt-Lee Arendse e Canan Moodie. Forse meno dotati di una rosa profonda rispetto a Sharks e Stormers, hanno comunque un gioco molto ordinato e due assassini in terza linea come Elrigh Louw e Marcell Coetzee. All’apertura si potrebbe fare forse qualcosa, avendo Chris Smith, Johan Goosen e Morné Steyn che hanno tutti e tre un po’ fatto il loro tempo, pur sempre dotati di grande classe. I Bulls li batti con mischia e disciplina, ma è proprio quello il problema: in pochi ci riescono.

Connacht rugby

Once again, la quarta squadra irlandese che dovrebbe essere il talent pool di sviluppo dell’isola smeraldo fa le scarpe a mezza classifica e si gioca effettivamente qualcosa nel post-season. Ormai non fa neanche più notizia, i verdi di Galway dotati di giocatori come Bundee Aki, Finlay Bealham e Mack Hansen riescono ad essere pericolosi con tutti, fatta esclusione per l’ultima contro Treviso a Monigo dove hanno preso la cosiddetta “scoppola” in Challenge Cup. Si consolano tagliando Treviso fuori dalla corsa playoff e andandoci loro, facendo il ruolo della mina vagante che potrebbe mettere in difficoltà chiunque, in quanto non hanno niente da perdere. Connacht è la squadra del gioco rotto, del multi-fase e della ruck veloce. Contro i colossi sudafricani potrebbe faticare nello scontro fisico, ma attenti a considerarla spacciata. In campionato non perdono dal 1 Gennaio.

Mack Hansen (Connacht) sfugge a un placcaggio contro i Bulls in campionato (Irish Examiner)

Gli incroci

La partita più interessante sarà senz’altro Leinster-Sharks. Se siete nuovi dello URC e avete dato un’occhiata alla classifica poco fa, potreste pensare che gli Sharks siano l’ottava squadra delle otto qualificate e dunque non siano una minaccia così grande per gli irlandesi. Si tratta invece di una squadra stracolma di Springboks che ha iniziato la stagione male finendola in crescendo. Potrebbe dunque essere una partita molto insidiosa per i blu di Dublino, che dopo la delusione in semifinale dell’anno scorso vorranno vincere a tutti i costi. Diverso il discorso per Ulster, che gioca contro la connazionale Connacht un match che la vede favorita. Anche lì sarà difficile portarla a casa, ma i rapporti di forza sono chiari fra le due formazioni. Il terzo match è il confronto fra le due potenze sudafricane di Cape Town e Pretoria, ovverosia i DHL Stormers contro i Vodacom Bulls. Difficile prevedere un vincitore, anche se gli Stormers partono favoriti e sono i campioni in carica del torneo. Giocando in casa, inoltre, avranno il vantaggio del pubblico. Infine, Glasgow-Munster sarà probabilmente una sfida abbastanza equilibrata fra due formazioni solide. Glasgow fa dei centri la sua forza, mentre Munster può vantare una terza linea molto prolifica sia in difesa che in attacco. La vincente di Leinster-Sharks affronterà la vincente di Glasgow-Munster, mentre la vincente di Ulster-Connacht affronterà la vincente di Stormers-Bulls. Le quattro squadre di casa (Leinster, Ulster, Stormers, Glasgow) sono probabilmente le quattro favorite per il passaggio in semifinale. Dovesse finire così, le semifinali sarebbero Leinster-Glasgow e Ulster-Stormers. La seconda, in particolare, sarebbe una riedizione della semifinale dell’anno scorso vinta dagli Stormers all’ultimo secondo con un calcio di Libbok. Dovesse giocarsi quest’anno, però, sarebbe giocata a Belfast per via della classifica generale che vede Ulster chiudere al secondo posto sebbene a pari punti con gli Stormers. Anche Leinster e Glasgow si sono già incontrate alle fasi finali l’anno scorso, ma fu una tragedia per gli scozzesi che persero 76-14. Le probabillità di una finale giocata in Irlanda sono dunque molto alte.

Il riassunto degli scontri pubblicato dall’account instagram di United Rugby Championship (@urc)

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