Rangers Rugby Vicenza è stata la grande sorpresa del rugby italiano nel 2023: prima volta in testa al suo girone di Serie A, prima volta in finale playoff, prima volta incoronata Campione d’Italia di Serie A e prima volta entrata nel massimo campionato italiano. Una serie di prime volte da favola, quasi incredibile, soprattutto se si considera che tutto questo è avvenuto nella stessa stagione sportiva.

Tempo di lettura: 10′

Rangers Vicenza che festeggia la promozione in Serie A Elite. Fonte rugbymeet

Il Rugby a Vicenza: dalle origini alla massima serie, passando per John Kirwan

Oggi i Rangers si stanno preparando a giocare il loro primo campionato di Serie A Elite, ma la loro storia comincia mezzo secolo fa, nel 1974. A Vicenza si scopre la palla ovale già negli anni ’30, ma l’Associazione Sportiva Rugby Vicenza viene alla luce proprio nel 1974, fondata da ex membri del Recoaro Rugby XIII, divenendo presto il primo club di rugby della città per importanza. Nel decennio successivo la neonata società vide crescere in fretta gli iscritti, complice anche la passione veneta di quegli anni per il rugby: in quel periodo nella provincia di Vicenza sorsero ben 6 diverse società, tutte che militavano in serie C. Il salto di qualità avvenne nel 1989, quando il Vicenza si fuse con la vicina squadra di Thiene, diventando il Titanus Rugby Vicentino. La formazione vide transitare giocatori di assoluto livello internazionale come John Kirwan (All Black vincitore della coppa del mondo 1987, ex Treviso e futuro allenatore della nazionale italiana), Ian Foster (che sarebbe diventato allenatore della Nuova Zelanda) e Giuseppe Artuso (31 caps con l’Italia, attuale direttore generale del Petrarca Padova), nonché William Allan, padre di Tommaso Allan, apertura/estremo della Nazionale nato proprio a vicenza. La squadra riuscì a raggiungere la Serie A2 in soli due anni, ma questo avvenne trascurando il legame con il tessuto sociale della città, i giovani e le scuole. Nel ’93 la squadra retrocesse in B, nel ’94 in C e poco dopo ci fu lo scioglimento della società, che tornò a essere Rugby Vicenza. Il club rimase in serie C fino al 2011, per poi salire in Serie B e proseguire l’anno successivo in Serie A: da quel momento non scese più. Dieci anni dopo, nel 2023, una stagione da record e una finale playoff da film holywoodiano consegnano i Rangers all’olimpo del rugby italiano per la prima volta nella storia.

Recoaro Rugby XIII nel 1959. Fonte Rugby Vicenza

Giocatori di interesse e prospetti per il futuro

Il Rugby Vicenza è sempre stata una società molto legata al territorio, ed esclusa la parentesi della fine degli anni ’80 è solo in tempi recenti che la squadra ha cominciato ad avere in rosa giocatori di rilievo nazionale e ingaggiati da posti lontani. A partire dal 2012 sui campi vicentini sono passati Luis Stanfill (56 caps per gli USA), Tomas Carrio (6 caps con l’Argentina) e Mirco Bergamasco (89 caps con l’Italia). Oggi hanno un vivaio molto frequentato dai ragazzi locali, complice anche la promozione attiva che la società fa nelle scuole, con giovanili strutturate e capaci di formare giocatori che militano nell’URC come Andrea Zambonin e Jacopo Trulla, cresciuto nel Vicenza fino a 14 anni. Il prospetto più interessante della rosa attuale è sicuramente Paul-Marie Foroncelli, ala classe 2002 con 2 caps in nazionale U20 e diverse presenze in nazione di rugby a 7. Ragazzo cresciuto nel vivaio vicentino, è un’ala potente e reattiva, che in futuro potrebbe aspirare anche al rugby europeo e internazionale. Anche Lapo Frangini, tallonatore in prestito dalla Benetton Treviso con 8 caps in nazionale U20, è un giocatore di talento che impreziosisce la rosa. Altri giovani giocatori dal prospetto interessante sono Erik Scalco, centro, e Marco Lazzarotto, pilone. Pedro Mercerat, estremo-apertura argentino che ha militato come titolare nella Argentina XV prima di approdare in Italia nel 2018 ai Medicei, è di sicuro il giocatore con il maggior rilievo internazionale e con la maggiore esperienza di partite ad alto livello, con un piede preciso nei piazzati e una ottima visione di gioco. Sam O’Leary-Blade, centro poderoso di origini britanniche, si è rivelato fondamentale sia nella stagione del Vicenza, che in finale, portando ottimi avanzamenti in fase di attacco e sicurezza al placcaggio in difesa.

Paul-Marie Foroncelli in azione col Rugby Vicenza. Fonte Rugby Vicenza

La stagione dei record

La stagione 2022/23 è stata quella dei record per il Rangers Vicenza. Oltre ad avere raggiunto il primo posto nel girone per la prima volta nella loro storia, hanno anche vinto 18 partite su 20, perdendo solo 24-22 contro il Verona, fuori casa, e
29-34 contro il Tarvisium, questa volta fra le mura domestiche. Questi due inciampi non hanno impedito al Vicenza di distinguersi in tutte le statistiche di squadra: ha avuto il migliore attacco del girone per distacco con 747 punti segnati, ovvero una media di poco superiore a 37 punti a partita, e la seconda migliore difesa del girone, superata solo dal Verona. Nelle due partite di semifinale playoff, giocate contro i Cavalieri Prato, Vicenza è sempre riuscita a mantenere il controllo del gioco, vincendo segnando in entrambe le occasioni 38 punti.
Nonostante questa annata dei record, la diretta contendente al titolo di Campione di Serie A, la Lazio, era la favorita. Oltre al fatto di avere giocato stabilmente nella massima serie dal 2008 al 2022, la Lazio non presentava nessuna sconfitta in campionato, con un punteggio perfetto (100 punti realizzati su 100 punti possibili), migliore attacco e miglior difesa non solo del loro girone, ma della intera serie A, con una differenza punti monstre di +657. Praticamente, Davide contro Golia.

Esultanza dei veneti durante la semifinale playoff contro Prato. Fonte Rugby Vicenza

Cronaca di una finale impossibile

La finale tra Lazio e Vicenza prometteva scintille, ed è stata teatro di un andamento da sceneggiatura cinematografica. La partita vede subito in attacco la squadra romana, che però non riesce a sbloccare il risultato a causa di qualche imprecisione di troppo. I primi punti sono invece vicentini, frutto di un calcio di punizione dopo un fallo da mischia al 10′. Ma al 20′ la Lazio supera i veneti con una meta ben costruita da un’alternanza di gioco al piede e aperture del pallone. Trasformazione non facile per Luciano Rodriguez, che però non si fa trovare impreparato: 7-3 per la Lazio. La seconda metà del primo tempo è un assedio all’area di meta vicentina, con Rodriguez che concretizza un bel drop al 25′ portando i romani sul 10-3. Al 35′ arriva un’ulteriore meta laziale, che allontana il Vicenza oltre il break e permette loro di terminare il primo tempo su un comodo 15-3.

Prima meta della partita. Fonte canale Youtube della FIR

Il secondo tempo vede ancora la Lazio sul piede avanzante, portandosi in pochi minuti a 5 metri dalla meta avversaria e concretizzando altri tre punti. 18-3 quindi: con un doppio break di svantaggio Vicenza sembra ormai alle corde. Dopotutto si sa, Davide sconfigge Golia solo nella storia, nella vita reale le cose vanno in modo diverso. Ma la partita non è ancora finita: una serie di falli dei romani permette ai veneti di riprendere fiducia e segnare la loro prima meta, dopo una serie di pick and go proprio sulla linea. Questo sembra galvanizzare la squadra, che finalmente trova degli spazi nella difesa laziale e riesce ad alzare il ritmo della partita. Un piazzato riporta i vicentini sotto break: 18-13 all’inizio dell’ultimo quarto di gioco. La situazione in campo sembra ribaltata rispetto al primo tempo, e al 65′ arriva un cartellino giallo a Pablo Parlatore, numero 8 della Lazio, che porta in vantaggio numerico il Vicenza e costa anche 3 punti di calcio piazzato. Il punteggio di 18-16 e l’inferiorità al 67′ tagliano del tutto le gambe alla Lazio, che arranca cercando di proteggere il vantaggio contenendo la dirompenza dei veneti. L’argine però crolla al 77′, quando il capitano del Vicenza Pietro Piantella segna la meta del sorpasso. Mercerat sbaglia la trasformazione: 18-21, ma mancano ancora 2 minuti di gioco e la Lazio è ritornata in 15.

La meta del sorpasso del Vicenza. Fonte canale Youtube della FIR

La partita ha ancora qualcosa da raccontare: allo scadere degli 80 minuti il Vicenza lancia una touche che viene però rubata dalla Lazio. I romani sanno che quel pallone vale una intera stagione, e dalla linea dei loro 22 si lanciano in un disperato attacco per vincere una partita che dopo 50 minuti sembrava già nelle loro mani. Una ingenuità costa a Enrico Ceccato, numero 16 del Vicenza, un cartellino giallo all’81’, e la Lazio si gioca la sua ultima possibilità con una touche sui 22 metri avversari, da cui ottengono un calcio di punizione che scelgono di portare in touche sui 5 metri. Solo questi 5 metri separano la Lazio dalla conclusione di una stagione perfetta, ma Vicenza mette tutto nella difesa dell’ultima maul, fin a quel momento fase in cui la Lazio aveva dominato. Ma qualcosa nella testa dei veneti è cambiato ora: turn over, partita conclusa in inferiorità numerica all’85’ minuto, dopo avere recuperato in mezz’ora 15 punti di distacco. Vicenza eroicamente raggiunge per la prima volta la massima serie, dimostrando che a volte Davide non solo riesce a sconfiggere Golia, ma diventa lui stesso Golia.

Il turnover che vale la promozione in Serie A Elite. Fonte canale Youtube della FIR

Rispondi