In Italia, quando si parla di Zebre si ha sempre la sensazione di camminare su gusci d’uovo pronti a spaccarsi sotto i piedi. Siamo una nazione dove l’appartenenza di club conta molto, e dunque un club di proprietà della Federazione Italiana Rugby viene guardato con la lente di ingrandimento, alla ricerca di qualsivoglia difetto per screditarne la dignità. C’è da dire che le Zebre stesse, nei dieci anni di esistenza come franchigia, non hanno prodotto chissà che risultati da poter mettere a tacere le malelingue. In questa stagione, però, volevano provare a fare un reboot. Una sorta di Zebre 2.0 targate Michele Dalai (il presidente), meno federali e più legate al territorio. Per questa ragione, hanno dismesso l’ormai abituale maglia multicolor per convertirsi a un gialloblu in tinte parmensi, nel quale i parmensi e le parmensi potessero riconoscersi e che legasse la franchigia al territorio anche a livello visivo. Hanno portato alcuni elementi grafici nello stadio Lanfranchi, come la maggiore colorazione delle tribune che risalta parecchio a livello televisivo dando un’identità di squadra più forte. Hanno ripreso il tema della giungla legato al loro animale simbolo (“welcome to the jungle”) in più occasioni, e hanno addirittura prodotto un inno suonato dai torinesi Bandakadabra. La volontà di cambiare rotta, insomma, non manca dalle parti di Parma, e lo conferma anche una campagna acquisti ambiziosa che ha portato in gialloblu ben 29 nuovi giocatori, rilasciandone 21. Oltre ai giocatori, la squadra è stata data in mano a Fabio Roselli, già da due anni allenatore dei trequarti delle Zebre e prima ancora allenatore dell’U20 fino al 2020, per guidare una banda di ragazzini in un mare burrascoso come quello dello URC.

Charlie Ngatai is tackled by Erich Cronje and Tiff Eden (source: INPHO, URC)

Il mercato

Questo grande cambio ha chiaramente dato uno scossone allo spogliatoio e all’ambiente, vedendo partire giocatori simbolo dell’ultima decade zebrata come Carlo Canna, Marcello Violi, Maxime Mbandà, Andrea Lovotti, Giulio Bisegni, Jimmy Tuivaiti e Guglielmo Palazzani (fra i vari). Sono arrivati a Parma tanti giovani come Lorenzo Pani, Giacomo Ferrari, Simone Gesi, Luca Rizzoli e Riccardo Genovese, giovani promettenti delle accademie FIR e del Top10 pronti a mettersi in luce a livello professionistico. Sono arrivati anche volti più esperti come Tiff Eden dai Bristol Bears, Jacques du Toit da Bath, e MJ Pelser dagli Emirates Lions, per portare un po’ di vitamine in un ambiente a tratti demotivato. Il dato più interessante della sessione di mercato è che l’età media degli acquisti è di 25.0 anni, mentre quella delle cessioni è di 27.8 anni. Questa differenza denota chiaramente l’impronta del mercato, volto allo svecchiamento della rosa e all’investimento sui giovani. Sono infatti ben 12 i giocatori U23 arrivati a Parma quest’estate, fra i quali anche i talentini dell’U20 Giacomo Ferrari, Riccardo Genovese e Luca Rizzoli, già peraltro utilizzati in URC nelle prime nove partite. Per contro, sono 10 i giocatori di 28 anni o più che hanno lasciato la franchigia per accasarsi altrove. Il range di età che va dai 23 ai 28 anni è quello in cui un atleta si afferma e spesso raggiunge il suo prime, il picco di rendimento. Fa dunque ben sperare che le Zebre abbiamo sostituito 10 giocatori al limite dal loro prime con 12 giocatori che stanno per entrarci.

Lorenzo Pani festeggia dopo una meta. (fonte: URC)

Giocatori in entrata

GiocatoreProvenienzaRuoloEtà
Giampietro RibaldiViadanaTallonatore25 anni
Juan PitinariNocetoPilone27 anni
Simone GesiColornoAla21 anni
Guido VolpiDoncaster KnightsTerza linea27 anni
Dennis VisserNarbonneSeconda linea29 anni
Damiano MazzaCalvisanoCentro23 anni
Ratko JelicViadanaMediano di mischia22 anni
Jacques Du ToitBathTallonatore29 anni
Alessio SanaviaValorugby EmiliaPilone26 anni
Muhamed HasaPetrarca PadovaPilone21 anni
MJ PelserEmirates LionsTerza linea24 anni
Davide RuggeriRovigoTerza linea23 anni
Jan UysGrenobleSeconda linea28 anni
Gonzalo GarcíaValorugby EmiliaMediano di mischia23 anni
Tiff EdenBristol BearsMediano di apertura28 anni
Joey CaputoBenetton RugbyMediano di apertura22 anni
Franco Smith Jr.Benetton RugbyCentro22 anni
Kobus Van WykLeicester TigersAla30 anni
Richard KrielVodacom BullsEstremo22 anni
Matteo MoscardiRovigo Centro22 anni
Nicolò TeneggiValorugbyMediano di apertura20 anni
Joshua FurnoBourg-en-BresseSeconda linea33 anni
Gerónimo PrisciantelliJaguares XVMediano di apertura23 anni
Latu LatunipuluBourg-en-BresseAla25 anni
Matt KvesicWorcester WarriorsTerza linea30 anni
Lorenzo PaniBenetton RugbyEstremo20 anni
Giacomo FerrariAccademia FIR / capitolinaTerza linea20 anni
Luca RizzoliAccademia FIR / capitolinaPilone20 anni
Riccardo GenoveseAccademia FIRPilone20 anni

giocatori in uscita

GiocatoreDestinazioneRuoloEtà
Oliviero FabianiColornoTallonatore32 anni
Asaeli TuivuakaRacing 92Ala26 anni
Andrea LovottiColornoPilone33 anni
Giulio BisegniColornoCentro30 anni
Gabriele di GiuliorilasciatoAla28 anni
Renato GiammarioliWorcester Warriors / BordeauxTerza linea27 anni
Maxime MbandàColornoTerza linea29 anni
Danilo FischettiLondon IrishPilone24 anni
Eduardo BelloSaracensPilone27 anni
Liam MitchellSaitama Wild KnightsSeconda linea27 anni
Junior LaloifirilasciatoAla / Estremo28 anni
Tim O’MalleyrilasciatoMediano di apertura28 anni
Guglielmo PalazzaniCalvisanoMediano di mischia31 anni
Jimmy TuivaitiValorugby EmiliaTerza linea34 anni
Potu Leavasa Jr.ManawatuTerza linea26 anni
Massimo CecilianiCalvisanoTallonatore25 anni
Michelangelo BiondelliFiamme OroApertura / Estremo24 anni
Carlo CannaFiamme OroMediano di apertura30 anni
Giovanni D’OnofrioFiamme OroAla24 anni
Cristian StoianFiamme OroSeconda linea22 anni
Marcello VioliValorugby EmiliaMediano di mischia29 anni
Un’immagine di una partita di Pro14 fra Zebre e Free State Cheetahs. Fonte: CharityStars

La prima metà di stagione

Questo nuovo mix ha prodotto una reazione interessante ma ancora incompleta, tant’è che le Zebre devono ancora vincere una partita in campionato dopo averne giocate nove. Un leitmotiv delle partite zebrate è quello di accumulare molti punti subiti nel primo tempo, e giocare un secondo tempo garibaldino ritornando in partita. Ci sono delle cose da salvare in questa prima metà di stagione, su tutti le prime partite in cui hanno messo in difficoltà nientemeno che Leinster e Sharks, perdendo con onore e ben due punti bonus per partita. Alcuni nomi si sono messi in vista in queste prime nove partite, su tutti probabilmente Simone Gesi e Lorenzo Pani, i due ragazzini che dai trequarti sono riusciti ad arrivare più volte nei 22 avversari e in meta ben 5 volte. Già l’anno scorso, quando era un permit da Colorno, Gesi concretizzò una bella azione nata da un’offload di Fischetti, bucando la linea della difesa di Edimburgo con un frontino a mister-placcaggio Hamish Watson. Uno dei problemi emersi da questa prima parte di stagione è la difficoltà in mediana, nonostante le tante alternative sia al 9 che al 10. Sono ben 5 i mediani di mischia a disposizione di Roselli, fra i quali i titolari sono Chris Cook e Alessandro Fusco. Ad essi si aggiungono Gonzalo García che però non ha ancora mai giocato, Niccolò Casilio e Ratko Jelic, entrambi in campo due volte dalla panchina. L’infortunio di Alessandro Fusco ha sicuramente contribuito a questa carenza di idee, Fusco che però è pronto a tornare in campo. All’apertura c’è un’altra situazione derivante da un infortunio: Antonio Rizzi, spesso titolare la stagione scorsa, si è lesionato il tendine d’Achille ad Aprile. Questo ha costretto le Zebre a intervenire sul mercato, portando a Parma l’apertura dei Jaguares Prisciantelli e l’apertura di Bristol Tiff Eden. I due si sono alternati al 10 ma nessuno dei due ha convinto appieno, avendo commesso forse troppi errori di impostazione e decision-making. Si tratta di due opzioni di valore che possono dare un buon contributo durante la stagione, ma si percepisce la mancanza del Rizzi in forma smagliante visto nella stagione scorsa. Fra le note positive in chiave azzurra ci sono anche le due seconde linee Venditti e Zambonin, entrambi prospetti italiani di spessore che stanno trovando spazio con buone prestazioni. Infine, va segnalata la buona prima parte di stagione di Jacopo Trulla, giocatore spesso criticato e non perfetto in fase difensiva ma che è stato una vera spina nel fianco delle difese di URC, con due mete in sette presenze. Si aspetta però ancora la prima vittoria.

Gli highlights della prima di campionato fra Zebre e Leinster al Lanfranchi.

La situazione in infermeria

L’ultimo bollettino medico rilasciato dalle Zebre riporta i seguenti indisponibili per infortunio: Paolo Buonfiglio, Joshua Furno, Muhamed Hasa, Richard Kriel, Johan Meyer, Antonio Rizzi, Gabriele Venditti. Paolo Buonfiglio si era infortunato al braccio durante la seconda giornata di URC, ed è stato operato ad inizio Ottobre. Lo stop previsto era di tre mesi, per cui è verosimile che rivedrà il campo da Febbraio in poi. Di Joshua Furno non si sà nulla, ma l’ultima volta in campo è stata a inizio Ottobre e da allora è stato dato come indisponibile. Muhamed Hasa ha giocato l’ultima partita il 29 Ottobre e da allora è entrato in lista indisponibili anche lui, senza però che vi sia alcuna dichiarazione su quale sia il problema. Richard Kriel è stato inserito nella lista infortunati dopo il turno del 25 Novembre contro Ulster, ed anche di lui non si sà l’entità dell’infortunio. Johan Meyer manca dal campo da Maggio 2021 e in questo Novembre ha subito un intervento chirurgico per migliorarne la condizione del ginocchio. I tempi di recupero non sono stimabili, ma è probabile che non scenderà in campo prima di questa primavera. Antonio Rizzi è fuori per infortunio da Aprile 2022 a causa della lesione completa del tendine d’Achille, anche per lui i tempi di recupero non sono stimabili. Infine, su Gabriele Venditti non si trovano notizie, ma sembra che si sia infortunato durante le Autumn Nations Series.

Antonio Rizzi in campo nella stagione 2021/22. Fonte: NPR

Le statistiche più interessanti

Con 161, le Zebre sono la squadra di URC che ha segnato meno punti in campionato. Sono però noni per mete segnate (24), sintomo che qualcosa non sta funzionando più al piede che nell’abilità di arrivare in meta. Andando a vedere le statistiche al piede, le Zebre sono infatti ultime per metri guadagnati al piede, ultime per numero di calci totali, ultime per trasformazioni segnate, e fra le ultime squadre per calci piazzati segnati. Rimanendo sulle statistiche offensive, sono la prima squadra per offload (95) e la quarta per rotture della linea della difesa (51), altro segno che la fase offensiva tutto sommato qualcosa ha reso, fatto testimoniato da prestazioni come le prime due di campionato contro Leinster (29 punti) e Sharks (37 punti). In generale, in più di un’occasione sono riusciti a segnare due mete agli avversari. Tutte queste statistiche offensive insieme potrebbero anche essere interpretate come una volontà precisa di Roselli di evitare i calci e giocare palla a terra, forse conscio del fatto di non poter contare su una riconquista del pallone veloce una volta calciato, e invece di avere un triangolo allargato potenzialmente devastante con Trulla, Gesi e Pani. A conferma di questo, c’è il dato sui turnover: le Zebre sono la prima squadra per turnover persi (138) e la penultima per turnover vinti (42): molto probabile che l’allenatore non voglia rischiare i possessi palla più del dovuto.
In termini di disciplina, le Zebre sono la squadra che ha commesso più falli (113), che sono un’enormità se confrontati a quelli dei primi della classe per disciplina, Ulster (75). Molte di queste infrazioni (31) sono state commesse in mischia, forse anche a causa della partenza sia di Eduardo Bello che di Danilo Fischetti, vere e proprie pepite nella rosa parmense della scorsa stagione. In mischia sono fra le tre squadre che hanno perso più mischie, vincendone solo l’86%, contro il 98% vinto dagli Scarlets, primi in questa statistica.
A livello difensivo, le statistiche non sono così allarmanti come quelle sulla disciplina. Le Zebre si classificano dodicesime per placcaggi fatti (1137), un valore interessante se messo a confronto con le stagioni scorse in cui risultavano spesso prime, a causa di partite passate incessantemente in difesa. Quel dato inflazionato sembra sparito, lasciando posto a capacità offensive migliorate. C’è comunque ancora qualcosa da migliorare sul placcaggio, visto che sono decimi per tackle success (88%).

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