Il 15 Marzo 2025, a 20 anni e 60 giorni, nell’ultima giornata del Sei Nazioni contro il Galles, fa il suo esordio con la maglia della nazionale maggiore inglese Henry Pollock. Nonostante la giovanissima età nessuno, tra chi conosce un po’ il rugby internazionale, è sorpreso che sia già arrivato il suo momento, era da un po’ di tempo infatti che non si vedeva un potenziale esordio così atteso. Quello che forse non ci si aspettava era che nei 32 minuti concessi da Borthwick avrebbe segnato due mete prendendosi l’ulteriore attenzione di tutto il rugby mondiale (diventando anche il più giovane giocatore a segnare una meta con la maglia dell’Inghilterra superando di 36 giorni Henry Arundell).

Le origini
Pollock nasce a Banbury (a metà strada tra Oxford e Northampton) nel 2005 da due genitori di origine scozzese. In un intervista ha dichiarato che, nonostante in casa da bambino si tifasse Scozia, non ha mai preso realmente in considerazione l’ipotesi di giocare con la nazionale del cardo. Le grandi doti atletiche sembrano essere una dote “di famiglia” visto che la madre è un ex triatleta e la sorella maggiore corre i 400m e i 400m ad ostacoli nel campionato universitario statunitense con la University of Georgia.
Entra nell’academy di Northampton a livello under 13 e nel 2023 è il capitano della formazione under 18 che arriva in finale della Academy League (per un approfondimento sul sistema delle academy inglese) e guida anche la nazionale inglese di categoria. Nel frattempo, nel Settembre 2022, non ancora maggiorenne, aveva già esordito a livello seniores in Premiership Rugby Cup e una settimana dopo era diventato il più giovane della storia a segnare una meta con la maglia della prima squadra di Northampton. La stagione successiva gioca ancora tre partite in Premiership Rugby Cup per poi esordire anche in Premiership entrando dalla panchina nel sesto turno contro Leicester. Per il resto della stagione viene poi girato in prestito in Championship a Bedford.
La stagione 2023/24 è soprattutto quella dei trionfi con la nazionale under 20. A Febbraio gioca il suo primo Sei Nazioni di categoria: esordisce con una tripletta contro l’Italia e alla fine vince sia il torneo con l’Inghilterra sia il premio personale di miglior giocatore del Sei Nazioni. A Giugno vola in Sud Africa dove vince anche il Mondiale superando in finale la Francia. Queste dieci partite con la nazionale under 20 sono il primo biglietto da visita che lo porta alla ribalta del grande pubblico.
Northampton Saints
Prima di trattare la stagione della sua definitiva consacrazione, proviamo ad allargare lo sguardo per capire il contesto dell’esplosione di Pollock: i Northampton Saints.
In questa stagione Northampton è il campione in carica della Premiership. Nel 2023/24 era riuscita ad aggiudicarsi il titolo del campionato inglese (il secondo della sua storia dopo quello del 2013/14) chiudendo la stagione regolare al primo posto appaiata a Bath. In semifinale vince 22-20 contro i Saracens nel remake della semifinale dell’anno precedente che invece li aveva visti sconfitti. In finale incontrano Bath vincendo 25-21 in una partita condizionata anche dal rosso al pilone avversario Beno Obano al 21′ del primo tempo.
Questa estate la squadra ha sofferto due partenze importantissime sia a livello tecnico che di leadership ed esperienza: Lewis Ludlam diretto a Tolone dopo 116 presenze con i Saints e una vera e propria leggenda del club come Courtney Lawes trasferitosi a Brive in ProD2 dopo 261 presenze in 17 anni.

In questa stagione di Premiership i Saints non stanno performando come le precedenti. Dopo il 14esimo turno sono ottavi (terzultimi) davanti solo a Exeter e Newcastle, a 11 punti di distanza dal quarto posto che permette di accedere alle semifinali per la vittoria del titolo.
In Champions Cup invece sono riusciti a ripetere gli ottimi risultati della scorsa stagione. Dopo aver chiuso il girone al primo posto vincendo contro Castres, Bulls e Munster e perdendo solo con lo Stade Francais, hanno vinto nettamente sia contro Clermont agli ottavi (46-24), sia contro Castres ai quarti (51-16).
Sabato 3 Maggio Northampton ritroverà in semifinale Leinster nel remake di una delle due semifinali dell’anno scorso. L’anno scorso dopo un inizio molto deciso della squadra di Dublino, che si era portata sul 20-3, i Saints erano riusciti a riavvicinarsi fino al 20-17 finale arrivando ad un soffio da una rimonta storica. A questo proposito ricordiamo che queste due squadre hanno anche un altro grande precedente: la finale di Champions Cup 2011 in cui a completare una storica rimonta fu però Leinster.
I dati
In questa Champions Cup Northampton è terza dietro a Tolosa e Bordeaux per mete e punti totali segnati, quarta per carries, quinta per clean breaks, quarta per metri fatti palla in mano, prima per difensori battuti mentre in Premiership è la squadra che guadagna più volte la linea del vantaggio.
In difesa in Premiership è la squadra che placca di più e meglio (88% di successo a parimerito con gli Harlequins), mentre in Champions Cup è seconda per numero di placcaggi, ma con meno percentuale di successo (86%) ed è quarta per palloni rubati.
L’artefice di questa macchina da mete è principalmente Sam Vesty: dal 2018 a Northampton come allenatore dell’attacco e dei trequarti e dal 2022 come head coach (nel 2019 Eddie Jones l’aveva anche cercato, senza successo, come allenatore dell’attacco dell’Inghilterra) . Il director of rugby invece è Phil Dowson che ha giocato 186 partite in terza linea con Northampton tra il 2009 e il 2015 facendo parte della squadra che ha vinto il primo titolo di Premiership della storia del club. Dowson entra nello staff tecnico di Northampton come assistente nel 2017 (immediatamente dopo il ritiro da giocatore) diventando director of rugby nel 2022 alla partenza di Chris Boyd che aveva occupato la posizione nel club nei quattro anni precedenti.

I trequarti dell’Inghilterra
Queste statistiche e queste prestazioni hanno fatto in modo che lentamente, negli ultimi anni, i trequarti di Northampton siano essenzialmente diventati anche i trequarti della nazionale inglese. A partire dalla mediana: Alex Mitchell, 27 anni, 23 caps con l’Inghilterra, adatto sia ad un gioco “chiuso” con uno dei migliori gioco al piede nel ruolo (primo per kick in play al Sei Nazioni e secondo in questa Champions Cup), ma perfetto metronomo anche per un gioco più veloce e destrutturato (secondo per try assists al Sei Nazioni, è primo come passaggi totali in questa Champions Cup) e Fin Smith, 22 anni, 11 caps con l’Inghilterra (per saperne di più).

Diretti da questa mediana anche gli altri trequarti hanno avuto modo di mettersi in mostra: Tommy Freeman, 24 anni, 20 caps in nazionale, ala letale in zona rossa: 5 mete, una per partita, segnate nell’ultimo Sei Nazioni, in questa Champions Cup è secondo solo a Penaud per mete e clean breaks ed è quarto per metri fatti, Fraser Dingwall, 26 anni, 4 caps, centro con buone caratteristiche da secondo playmaker, è anche il trequarti che ha guadagnato più volte la linea del vantaggio in questa stagione di Premiership, ma allo stesso tempo quello che ha sbagliato più placcaggi (difetto che forse non gli ha ancora permesso di fare il completo salto di qualità), Ollie Sleightholme, 25 anni, 8 caps in nazionale, miglior metamen della stagione 2023/24 di Premiership e George Furbank, 28 anni, 14 caps, appena rientrato da un infortunio che gli ha fatto saltare l’ultimo Sei Nazioni, ma che prima si era ormai preso la maglia di estremo della nazionale grazie ad un’ottima combinazione di abilità nel gioco aereo, piede e velocità palla in mano.

L’esplosione definitiva
Ritornando al protagonista dell’articolo: in questa stagione, senza Ludlam e Lawes partiti in estate, nella terza linea di Northampton si sono liberati grandi spazi. Alla quinta giornata di campionato si è preso una maglia da titolare e da li non l’ha più mollata a suon di grandi prestazioni (equamente divise tra le maglie numero 8 e 7) rivelandosi una terza linea importantissima sia in difesa con le sue grandi doti di cacciatore di palloni che in attacco in cui è sicuramente molto appariscente come ball carrier negli spazi aperti.
Tutto questo in un reparto di mischia costruito per essere perfettamente complementare al gioco dei trequarti dove ai kili di Augustus, Coles e Mayanavanua si abbinano una prima linea molto presente in campo aperto in cui spicca il tallonatore Langdon (e in cui dalla prossima stagione vedremo anche il nostro Danilo Fischetti).
Nella grande cavalcata in Champions Cup è dove da decisamente il meglio di se: secondo per numero di mete (6 in 6 partite alla pari del suo compagno Tommy Freeman), in top 10 come numero di carries, quinto per numero di placcaggi (con l’85% di successo), primissimo per palloni rubati davanti a grandi nomi della terza linea come Doris, Jack Willis, Zuliani e Alldritt,

Tre possibilità per l’estate
Dal 29 Giugno al 19 Luglio l’Inghilterra under 20 sarà impegnata nel mondiale di categoria in Italia, il 5 e il 12 Luglio la nazionale maggiore inglese (senza i convocati con i Lions) giocherà due test match in Argentina, l’8 Maggio ci sarà annuncio dei convocati dei British and Irish Lions per il tour in Australia con la prima partita fissata il 20 Giugno a Dublino contro l’Argentina. In quale di questi impegni vedremo coinvolto Henry Pollock questa estate?
Pensare ad una convocazione con i Lions, per quanto suggestivo, sembra essere ancora prematuro (ma decisamente non impossibile) vista anche la grandissima abbondanza in generale in terza linea e soprattutto a numero 7 tra cui Andy Farrell potrà permettersi di scegliere.
Le possibilità di vederlo al mondiale under 20 potrebbero essere legate solo ad una volontà della federazione inglese di vincere un secondo titolo consecutivo (oltre alla nostra speranza di vederlo dal vivo in Italia). Detto questo e viste le prestazioni in questa stagione con Northampton, è probabile che questa estate vedremo Pollock con la maglia della nazionale inglese maggiore in tour in Argentina. La squadra inglese sarà molto sperimentale e probabilmente decimata in una terza linea che potrebbe vederlo protagonista insieme a Ben Curry, Chandler Cunningham-South, Tom Willis e Sam Underhill in due test molto impegnativi (con Ben Earl e almeno uno dei gemelli Curry con ottime possibilità di essere di essere in tour con i Lions).
Futuro
Nell’ultimo Sei Nazioni Borthwick ha schierato per ampi tratti un reparto di terza linea composto da tre numeri 7: Earl schierato come numero 8 e i due gemelli Curry come flanker. Questa configurazione ha permesso agli inglesi di essere superiori agli avversari nel punto d’incontro (Earl, Ben e Tom Curry sono stati al secondo posto alla pari come numero di palloni rubati al breakdown dietro solo a Jamie Ritchie), ma ha visto le loro opzioni ridotte sia in touche in molti casi ai soli Itoje e Chessum sia nel portare avanti palloni alla mano con il solo Earl tra le terze linee in top 30 come numero di carries.
Le doti e le caratteristiche di Henry Pollock potrebbero permettergli di essere un ottimo asset nella terza linea inglese del futuro. Viste le statistiche nei palloni rubati la sua presenza consentirebbe di non abbassare l’incisività del reparto in questo fondamentale, le sue doti atletiche e la sua “esuberanza” come ball carrier potrebbero aggiungere una componente maggiormente offensiva rispetto a due flanker con ottimi fondamentali prettamente difensivi come i gemelli Curry, con la possibilità di essere anche un fattore come ricevitore aggiuntivo in touche.