Lunedì 8 Luglio 2024, dopo la sconfitta per 25-16 contro l’Australia del Sabato precedente, il Galles esce, per la prima volta da quando viene registrato il ranking mondiale, dalla top 10 superato dalle Fiji. Possiamo considerare questo come l’espressione evidente del periodo peggiore della storia recente del Galles sia come nazionale che come movimento in generale. In questa stagione però le squadre gallesi in URC hanno iniziato a dare qualche segnale di crescita rispetto alla brutta stagione scorsa e alcuni giovani giocatori che hanno esordito negli ultimi anni stanno continuando il loro percorso di crescita.
Da dove veniamo
Nel 2019, in quella che doveva essere l’ultima stagione di Gatland alla guida dei dragoni, il Galles vince il Sei Nazioni con il Grande Slam e arriva quarto al Mondiale dello stesso anno in Giappone, perdendo in semifinale contro il Sud Africa poi campione e la finale 3/4 posto contro la Nuova Zelanda. Prima dell’inizio del mondiale Gatland aveva dichiarato che dopo la fine della competizione non avrebbe continuato ad allenare il Galles per tornare in Nuova Zelanda.

Questa stagione sembrava dovesse essere la parte finale di carriera di un grandissimo gruppo di giocatori (Alun-Wyn Jones, Ken Owens, Justin Tipuric, Taulupe Faletau, Dan Biggar, Jonathan Davies, George North, Leigh Halfpenny) che insieme ad altri campioni come Jamie Roberts, Adam Jones, Gethin Jenkins e Sam Warburton, che avevano già smesso nelle stagioni precedenti, avevano vinto tantissimo sotto la guida di Gatland dal 2008 in poi.

Dopo il Mondiale 2019 la nazionale gallese viene affidata a Wayne Pivac, allenatore anche lui neozelandese, dal 2014 alla guida della franchigia gallese degli Scarlets con cui aveva vinto il Pro12 (attuale URC) nella stagione 2016/17. I tre anni di Pivac alla guida della nazionale gallese sono segnati da pochi alti: la vittoria del Sei Nazioni 2021 e la prima vittoria della storia in Sud Africa nel Luglio 2022, e da molti bassi: due quinti posti negli altri due Sei Nazioni (2020 e 2022), l’ultimo aggravato anche dalla prima sconfitta della storia in casa contro l’Italia (che veniva da 36 sconfitte consecutive nel Sei Nazioni).

Nelle Autumn Nations Series 2022 il Galles vince contro l’Argentina e perde contro Nuova Zelanda, Australia e, soprattutto, per la prima volta nella storia contro la Georgia per 12-13. Dopo questi risultati la federazione gallese, a meno di un anno dall’inizio del mondiale 2023, decide di esonerare Pivac e di richiamare alla guida della nazionale Gatland, reduce da una deludente esperienza da allenatore della franchigia neozelandese dei Chiefs e da una sconfitta alla guida dei British & Irish Lions nel tour in Sud Africa del 2021.
Durante il Sei Nazioni 2023, poco prima della partita del secondo turno contro l’Inghilterra, in Galles è esploso il dibattito e lo scontro tra federazione e giocatori nell’ambito delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo (qui il nostro articolo a riguardo). La federazione, in profonda crisi economica, vorrebbe introdurre profondi tagli negli stipendi. I giocatori arrivano anche a minacciare di scioperare e di non giocare la partita contro l’Inghilterra che fortunatamente viene scongiurato con un accordo raggiunto all’ultimo momento e ufficializzato dopo la fine del torneo.
Nella parte finale del percorso di Pivac come allenatore e, con una notevole accelerazione, con l’inizio di un nuovo ciclo di quattro anni dal Sei Nazioni 2024, in Galles è iniziato un ricambio generazionale favorito (prima e dopo il mondiale) dal ritiro di alcuni dei pilastri della squadra degli anni precedenti. Molti giocatori hanno iniziato a mettersi in mostra per poter essere i futuri protagonisti di una nazionale gallese di nuovo competitiva ad altissimo livello. Abbiamo provato a dividerli in tre categorie: i leaders, chi è già nel giro della nazionale nonostante la giovane età, due giocatori senza caps da tenere d’occhio per il futuro.
I Capitani
Dewi Lake (Tallonatore, Ospreys, 12 caps, 1999): esordisce con la maglia del Galles nel Sei Nazioni 2022, torneo in cui poi partirà per la prima volta titolare e segnerà la prima meta nella sconfitta contro l’Italia dell’ultima giornata. Dopo alcuni infortuni che gli hanno fatto saltare i test di Novembre 2022 e il Sei Nazioni 2023, è co-capitano insieme a Jac Morgan del Galles per il mondiale 2023 che per i dragoni si conclude tra alti e bassi ai quarti di finale contro l’Argentina. Tallonatore potente e ottimo ball carrier non rinunciando però ad un buon lancio in touche, impressiona per la sua costante e inesauribile presenza palla in mano durante le partite. E’ stato nominato capitano per le Autumn Nations Series 2024.

Jac Morgan (Terza Linea, Ospreys, 16 caps, 2000): dopo una prima stagione da professionista agli Scarlets nel 2020/21, in cui si mette in mostra soprattutto per una partita con due mete e il premio di Man of the Match contro Treviso e una partita da 25 placcaggi contro Edimburgo, nella stagione successiva passa agli Ospreys. Dopo essere stato capitano della nazionale under 20, esordisce con la maglia della nazionale maggiore del Galles nel Sei Nazioni 2022, ma viene lasciato fuori a sorpresa dalla squadra che affronta i successivi test estivi. Si prende definitivamente il posto in squadra a partire dai test autunnali dello stesso anno e in occasione del Mondiale 2023 viene anche nominato co-capitano. Terza linea completa, gioca soprattutto 7, ma può essere agevolmente utilizzato anche come 6 e 8, grandissimo placcatore e ottimo fetcher nei raggruppamenti, in molte occasioni ha dimostrato di avere anche un ottimo piede: dote non usuale per i giocatori di mischia.

Dafydd Jenkins (Seconda Linea, Exeter, 19 caps, 2002): dopo una prima parte di carriera in Galles che arriva fino all’accademy degli Ospreys, passa a giocare in Inghilterra prima all’Hartpury College poi all’Università di Exeter che gli apre le porte della prima squadra con gli Exeter Chiefs. Gioca con il Galles under 20 nei Sei Nazioni 2021 e 2022 e esordisce con la nazionale maggiore nella famosa sconfitta nel test contro la Georgia di Novembre 2022. In occasione del Sei Nazioni 2024, in assenza dei capitani Jac Morgan e Dewi Lake, viene nominato, un po’ a sorpresa, capitano (in seguito dichiarerà che pensava fosse un scherzo telefonico). Era dal 1968 che il Galles non aveva un capitano così giovane.

Il presente
Christ Tshiunza (Seconda/Terza Linea, Exeter, 2002): nasce in Congo, si trasferisce in Galles a 8 anni e inizia a giocare a Rugby in modo organizzato aolo a 15 anni. L’inizio di carriera è simile a quella di Jenkins: dopo una prima parte in Galles che arriva fino all’academy di Cardiff, si sposta all’Universita di Exeter in Inghilterra da cui approda agli Exeter Chiefs. In una prima fase a livello di nazionale under 20 sembra essere in bilico tra Inghilterra e Galles su quale nazionale scegliere. Dopo aver giocato un amichevole con la nazionale inglese decide di dedicarsi solo al Galles con cui gioca il Sei Nazioni under 20 2021. Esordisce con la nazionale maggiore già nel Novembre successivo a 19 anni. Seconda linea molto mobile nonostante la stazza, all’occorrenza può giocare anche in Terza linea, purtroppo alcuni piccoli infortuni non hanno permesso di dargli continuità con la maglia della nazionale.

Sam Costelow (Apertura, Scarlets, 17 caps, 2001), Ioan Lloyd (Utility Back, Scarlets, 7 caps, 2001): entrambi classe 2001, entrambi hanno portato avanti una parte della loro crescita in Inghilterra, entrambi giocano agli Scarlets: dietro a Biggar e Anscombe nelle ultime due stagioni è iniziato a crescere il dualismo tra Costelow e Lloyd per il ruolo di apertura del futuro. Sam Costelow esordisce con il Galles nei test di Novembre 2022 e, dopo non aver giocato nel Sei Nazioni 2023, viene incluso nella squadra che partecipa al Mondiale dello stesso anno. Ioan Lloyd esordisce giovanissimo nell’autunno 2020 quando gioca ancora in Inghilterra a Bristol a livello di club. Fino al Sei Nazioni 2024 non giocherà più con la nazionale e nel frattempo torna a giocare in Galles anche a livello di club. In tutte le occasioni in cui sono stati convocati insieme nel Galles si sono alternati con le maglie numero 10 e 22 con, per ora, una leggera predominanza di Costelow. Mentre negli Scarlets, grazie alla versatilità soprattutto di Lloyd che ha iniziato la sua carriera giocando spesso estremo e centro, sono riusciti spesso a giocare insieme.

Cameron Winnett (Estremo, Cardiff, 7 caps, 2003): dopo un’ottima prima parte di stagione (la prima da titolare in URC) con la maglia di Cardiff, è una delle sorprese delle convocazioni per il Sei Nazioni 2024 di Gatland. In questo torneo è stato senza dubbio una degli elementi più positivi impressionando tutti nel ruolo che fino a pochi mesi prima era stato presidiato da giocatori del calibro di Liam Williams e Leigh Halfpenny.

Honorable mentions: Tommy Reffell (Terza Linea, Leicester, 20 caps, 1999), Taine Basham (Terza Linea, Dragons, 17 caps, 1999), Alex Mann (Terza Linea, Cardiff, 5 caps, 2002), Mason Grady (Centro, Cardiff, 15 caps, 2002), Rio Dyer (Ala, Dragons, 23 caps, 1999)
Il futuro prossimo
Morgan Morse (Terza Linea, Ospreys, uncapped, 2005): la Terza Linea è senza dubbio il ruolo in cui il Galles ha più profondità di scelte. Oltre ai già citati Morgan, Tshiunza, Reffell e Basham, tra i convocati della nazionale sono presenti anche il numero 8 titolare Aaron Wainwright e Taine Plumtree e hanno già esordito nelle ultime stagioni altri giovani come Alex Mann e Mackenzie Martin. In questo contesto molto competitivo, nella scorsa stagione Morgan Morse è apparso al grande pubblico con una meta spettacolare in una fangosa partita di URC contro Cardiff pochi giorni prima del suo diciannovesimo compleanno. Campione di precocità, esordisce con la nazionale gallese under 20 nel Sei Nazioni 2022 a 17 anni compiuti da neanche un mese segnando subito una meta alla prima partita contro la Scozia. A soli 18 anni esordisce anche nello URC con gli Ospreys avendo già disputato due Sei Nazioni e un mondiale under 20 nonostante potesse giocare ancora in under 18. Dopo il mondiale di questa estate è diventato il giocatore gallese ad aver giocato più partite con la nazionale under 20 della storia con 24 presenze. Numero 8 non gigantesco (1.85m per 105kg), ma dotato di una velocità che gli permette di essere un ball carrier molto efficace soprattutto negli spazi aperti, oltre alle doti fisiche ed atletiche gli allenatori che hanno lavorato con lui nella sua giovane carriera ne hanno esaltato anche la grande etica del lavoro e la voglia di studiare ogni aspetto del gioco. In questo inizio di stagione non è ancora sceso in campo con gli Ospreys per problemi di infortunio.

Macs Page (Centro, Scarlets, uncapped, 2004): dopo una stagione 2023/24 in cui ha raccolto solo due presenze in prima squadra con la maglia degli Scarlets, ma 9 presenze con il Galles under 20 tra Sei Nazioni e Mondiale, in questa stagione Macs Page sta iniziando ad imporsi come uno dei trequarti più interessanti dello URC. Centro di piccole dimensioni (1.76m per poco meno di 90kg), ma dotato di una velocità e di un cambio di passo che gli permettono di prendere e sfruttare anche i più piccoli buchi lasciati dalle difese (l’hanno visto molto bene sia Treviso che le Zebre in questo inizio di campionato). In questi test di Novembre non è stato ancora convocato da Gatland, ma si sta sicuramente ritagliando un ruolo molto importante negli Scarlets che hanno iniziato questa stagione molto meglio di come avevano disputato la scorsa.

I rimpianti
Il 16 Gennaio 2024, poche ore prima che Gatland annunci la squadra per l’imminente Sei Nazioni, Louis Rees-Zammit (Ala, 31 caps, 2001) annuncia di voler lasciare con effetto immediato il Rugby per provare ad entrare nella NFL attraverso l’International Player Pathway. A 22 anni aveva già accumulato 31 caps e 17 mete con la maglia del Galles (con cui aveva esordito a soli 19 anni) ed era considerato il possibile volto e la possibile star del futuro del Galles.

Una delle giovani “vittime” dei problemi economici della federazione gallese è stato Joe Hawkins (Centro, Exeter, 5 caps, 2002). Esordisce nella nazionale under 20 non ancora diciottenne e, dopo qualche mese, anche nell’allora Pro14 con gli Ospreys, a Novembre 2022 esordisce invece con la maglia della nazionale maggiore giocando anche quattro partite al Sei Nazioni 2023. Proprio nella parte finale della stagione 2023, nel pieno del caos dovuto al rinnovo del contratto collettivo, Hawkins decide di prediligere la stabilità economica del contratto di club (agli Ospreys aveva ancora un contratto da giocatore dell’accademia) firmando con la squadra inglese degli Exeter Chiefs e rinunciando alla possibilità di giocare nella nazionale gallese che impedisce a chi gioca all’estero di venire convocato se ha meno di 25 caps.

Futuro
Il Galles viene senza dubbio dal periodo più difficile della sua storia. I problemi economici post-covid esplosi con il quasi sciopero durante il Sei Nazioni 2023, una difficile transizione tra un gruppo che ha vinto tantissimo e uno nuovo che non era ancora pronto ad essere ugualmente competitivo, le quattro franchigie che per colpa delle ristrettezze economiche e di qualche difficoltà strutturale hanno faticato a vincere qualcosa o anche solo ad andarci vicino dopo la vittoria degli Scarlets in Pro12 nel 2016/17 e di Cardiff nella Challenge Cup 2017/18.
Una cosa il Galles non ha sicuramente mai smesso di fare: produrre giocatori di qualità. Magari in questo gruppo non ci sono ancora grandissimi campioni come lo sono stati Alun-Wyn Jones o George North, ma la qualità media dei giocatori rimane molto alta, le franchigie in questa stagione stanno migliorando i propri risultati rispetto agli ultimi anni e il futuro sembra essere migliore di quanto non sembrasse solo un anno fa.
