Nel 1991 sbarca a Treviso un grande nome del rugby mondiale, l’apertura dell’Australia Michael Lynagh, appena laureatosi campione del mondo. Quest’anno, ad indossare la maglia del Benetton Rugby sarà suo figlio Louis, trequarti ala che per il suo futuro ha scelto l’Italia.

Michael Lynagh a Treviso

Quello di Louis Lynagh è un cognome conosciuto a Treviso. Infatti, suo padre è uno dei quattro campioni del mondo ad aver giocato al Benetton Rugby, insieme a Craig Green, John Kirwan e Malakai Fekitoa. Michael Lynagh è una vera e propria leggenda del rugby australiano e internazionale, tanto da figurare nella Hall of Fame di World Rugby. Tra il 1984 e il 1995 gioca 72 partite con la maglia dei Wallabies (di cui 15 da capitano), segnando 991 punti in totale (miglior marcatore all-time) e figurando in tre Coppe del Mondo (1987, 1991 – vinta – e 1995).

Michael Lynagh con la maglia dei Wallabies (Fox Sports)

L’australiano arriva a Treviso all’apice della carriera, subito dopo aver vinto la Coppa del Mondo del 1991. In quel momento è uno dei migliori mediani d’apertura al mondo, conosciuto per la freddezza con cui è capace di gestire le partite e per la precisione del suo piede, sia nei calci piazzati che nel gioco in campo aperto. Oggi un trasferimento di questo calibro sembra quasi impossibile, ma in quegli anni, grazie all’area grigia tra amatorialismo e professionismo, il rugby italiano è capace di attrarre i grandi nomi del rugby internazionale. Lynagh rimane al Benetton per 5 stagioni, fino al 95/96, segnando nel campionato italiano ben 1’202 punti (20esimo nella classifica all-time). In biancoverde disputerà ben quattro finali scudetto, ma per tre volte dovrà chinare la testa davanti alla stellare Amatori Milano di Silvio Berlusconi e Diego Domínguez.

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L’unico scudetto di Michael Lynagh arrivò nella sua prima stagione in Italia, la 1991/1992. In quell’anno, il Benetton Treviso chiuse 5° nella stagione regolare, ma nei playoff riuscì a battere prima il Petrarca Padova e poi l’Amatori Milano, sia all’andata che al ritorno. La finale venne disputata in un gremito Stadio Plebiscito di Padova, dove i biancoverdi trionfarono 27-18 sul Rugby Rovigo. Ça va sans dire, Lynagh fu decisivo, segnando due mete, una trasformazione e tre calci di punizione. A tempo scaduto fu lui a marcare la meta che chiuse definitivamente la contesa, a sigillo di un’azione manifesto del rugby di Pierre Villepreux, annoverata tra le più belle nella storia del campionato italiano.

La meta a tempo scaduto di Michael Lynagh nella finale scudetto 1991/1992

A Treviso, Michael conobbe la sua futura moglie, Isabella Franchin, che sposò nel 1996 prima di trasferirsi in Inghilterra, dove chiuse la carriera. Dalla loro unione sono nati tre figli, tutti cresciuti a Londra: Louis (1999), Tom (2003) e Nicolò (2007). Tutti e tre giocano a rugby e sono stati formati nel sistema degli Harlequins. Di questi solo il terzogenito è ancora a Londra: Tom, infatti, due anni fa ha scelto di trasferirsi nella terra del padre, l’Australia, dove gioca ai Queensland Reds. Mediano d’apertura come Lynagh sr, quest’estate ha debuttato con i Wallabies. Il nostro focus però è sul fratello più grande, Louis, che a febbraio ha firmato con il Benetton Rugby, per poi esordire con la maglia dell’Italia.

Il percorso di Louis Lynagh

Louis Lynagh nasce il 3 dicembre 2000 a Treviso, la città di sua madre. Quando ha 4 anni, la famiglia decide di trasferirsi in Inghilterra, stabilendosi a Richmond, nell’area di Londra. In un’intervista recente, Louis racconta di come da piccolo parlasse solo italiano, il ché non rese semplice il primo impatto con il Regno Unito:

“Quando sono venuto in Inghilterra ho chiesto a mia madre di parlarmi in inglese, perché andavo a scuola in Inghilterra e non sapevo parlare inglese”

Seguendo le orme del padre, Louis inizia a giocare a rugby fin da piccolo, al Richmond FC. Formatosi alla Hampton School, a 13 anni entra nella pathway degli Harlequins. Il percorso verso l’alto livello prevede all’inizio un allenamento al mese, che poi diventa uno alla settimana una volta entrato nell’Elite Player Development Group. Le sue qualità sono fin da subito evidenti, tanto che compie tutto il percorso delle nazionali giovanili inglesi, dall’under 16, all’under 18, fino all’under 19. La prima partita giocata con la maglia dell’Inghilterra risale al 30 aprile 2017, in un test U16 contro i pari età del Galles, al fianco di giocatori che si faranno un nome come Alfie Barbeary e Raffi Quirke.

Louis Lynagh con la maglia dell’Inghilterra U16 (Hampton Sports Chronicle)

Terminato il percorso scolastico, nel 2019/2020 Lynagh gioca la sua prima stagione da senior tra le fila del suo club d’origine. Gli Harlequins, infatti, lo mandano in prestito al Richmond FC, che in quell’anno compete nella terza divisione nazionale, la National One. L’esordiente viene schierato sia all’estremo che all’ala, giocando un totale di 9 partite (tutte da titolare) e segnando 7 mete. La stagione si chiude in anticipo a causa dell’epidemia di covid-19, ma intanto il giovane Lynagh si è affacciato nel rugby dei grandi.

La prima stagione agli Harlequins

Louis Lynagh debutta con gli Harlequins già nel 2019, prima in Premiership Cup (2′ a settembre contro i Bristol Bears) e poi in Premiership (26′ a inizio ottobre a Leicester), ma è dalla stagione successiva che entra in pianta stabile in prima squadra. Lynagh scende in campo per la prima volta nella 4^ giornata, il giorno di Santo Stefano, e si prende la maglia numero 14 per cinque dei successivi sei incontri. Dopo essere stato fermato da un piccolo infortunio, rientra al termine della stagione dando un apporto decisivo nella corsa al titolo. Nella stagione 2020/2021, il trequarti accumula in totale 711 minuti in 11 presenze e 6 mete, tra cui spicca la doppietta segnata negli ultimi dieci minuti della finale, che di fatto decide l’incontro. Al suo primo anno in Premiership, Louis Lynagh è campione d’Inghilterra.

Gli highlights delle stagioni 2019/2020 e 2020/2021 di Louis Lynagh

In questa prima stagione nel massimo campionato inglese, gli Harlequins lo schierano sempre all’ala. Dotato di una discreta accelerazione nel breve, Lynagh sfrutta il baricentro basso per resistere ai tentativi di placcaggio e seminare gli avversari. Inoltre, è capace di individuare delle linee di corsa interessanti e riesce spesso ad essere il primo in sostegno dopo un break, condendo il tutto con un buon fiuto per la meta. Una somma di qualità che lo mettono presto nel mirino delle tre nazionali per cui è eleggibile: Inghilterra, Australia e Italia.

Il flirt con l’Inghilterra

La prima convocazione arriva all’inizio della stagione successiva. Nella 1^ giornata di Premiership, Lynagh segna una doppietta contro i Newcastle Falcons. Due giorni dopo, il ct dell’Inghilterra, Eddie Jones, lo chiama per un training camp allargato e Louis risponde presente. Si tratta soltanto di un breve raduno, ma tutto sembra indicare che il figlio maggiore di una leggenda dei Wallabies presto indosserà la maglia bianca con la rosa rossa sul petto. La stagione nel club continua, Lynagh jr è spesso titolare con i Quins e segna altre tre mete, ma a sorpresa il suo nome non rientra tra i convocati finali per le Autumn Nations Series 2021. Inizia un tira e molla che andrà avanti per tutto l’anno: il 31 ottobre Harry Randall si fa male e per sostituirlo Jones chiama il pari ruolo Alex Mitchell e il nostro Louis. Il ct non lo seleziona per la sfida del 7 novembre contro le Tonga e il giorno dopo lo taglia dal gruppo, senza più richiamarlo.

Louis Lynagh in un raduno dell’Inghilterra (Reuters)

Chiusa la finestra internazionale di novembre, gli Harlequins riprendono a giocare. Lynagh non perde una partita tra Premiership e Champions Cup, mettendosi spesso il luce. È tempo di Sei Nazioni: i convocati dell’Inghilterra escono il 18 gennaio, ma il suo nome non compare nella lista. Passano due settimane, e Eddie Jones lo chiama in gruppo in vista del primo incontro del Torneo. Per il resto del Sei Nazioni, Lynagh farà la spola tra il raduno dell’Inghilterra e gli Harlequins, senza però riuscire ad esordire con la nazionale inglese.

L’infortunio e l’ultima stagione

Alla fine della stagione 2021/2022, il tabellino di Louis Lynagh recita 28 partite giocate, 1694′ in campo e 15 mete. In totale, ha saltato soltanto 4 match degli Harlequins, principalmente per via dei raduni con l’Inghilterra. Tutto fa ben sperare per la sua esplosione a livello internazionale, ma proprio nell’ultima partita dell’anno si fa male al ginocchio. Un infortunio alle cartilagini che lo costringe ad andare sotto i ferri per ben due volte, facendogli di fatto perdere l’intera stagione 2022/2023. Rientra solo nel finale, scendendo in campo nelle ultime tre partite di campionato.

Veniamo dunque a quest’anno. L’infortunio lo ha fatto scendere nelle gerarchie dell’Inghilterra, nuovi ali si sono fatte notare e le operazioni al ginocchio sembrano aver fatto perdere un minimo di brillantezza al suo gioco, ma Lynagh resta sempre Lynagh. Raramente salta una partita con gli Harlequins, partendo titolare in 8 delle prime 9 giornate di campionato. A gennaio, nel 4^ turno di Champions Cup, parte dalla panchina contro l’Ulster. Il compagno di reparto Beard si fa male all’inizio della partita, per cui Louis entra presto in campo. Nemmeno dieci minuti dopo, parte dai propri 22 e semina il panico tra le fila degli irlandesi, segnando una delle più belle mete della stagione. Poco più tardi, corre di nuovo tutto il campo mettendo pressione agli ultimi difensori dell’Ulster, e vola in meta come un avvoltoio approfittando di un loro errore.

La doppietta di Louis Lynagh contro Ulster nella Champions Cup 2022/2023

Il cerchio si chiude

Il 7 febbraio 2024 il guru del rugbymercato Neil Fissler droppa la bomba su Rugbypass: Louis Lynagh lascerà gli Harlequins al termine della stagione per trasferirsi a Treviso. La voce nella Marca girava già da un po’, il Benetton Rugby si sta rinforzando ed è ormai in grado di competere con i migliori club per profili importanti, soprattutto se eleggibili per l’Italia. Cinque giorni dopo arriva l’annuncio ufficiale: Louis ritorna nella città dove è nato e giocherà nel club dove suo padre è stato protagonista. Lynagh sposa il progetto Benetton firmando un contratto biennale, con l’opzione di prolungare il rapporto fino al 2027.

Di lì all’azzurro il passo è breve. Le sirene inglesi sono ormai lontane, Louis ha deciso che nel suo futuro c’è l’Italia, in tutto e per tutto. Il 14 febbraio Gonzalo Quesada lo include nei convocati verso la sfida con la Francia, terzo incontro del Guinness Sei Nazioni 2024. Un paio di settimane, ed ecco la prima selezione: Lynagh partirà titolare all’ala destra contro la Scozia. Il debutto è da sogno: l’Italia rompe il tabù Olimpico dopo 12 anni superando gli scozzesi 31 a 29, e Louis trova anche la meta con un bell’inserimento su calcetto di Garbisi.

Il neo azzurro diventa subito parte integrante della nazionale. Una settimana dopo è titolare nella vittoria in trasferta sul Galles, in estate è tra i convocati per il tour del Pacifico, dove scende in campo contro Samoa e Tonga. Nel mezzo, continua ad essere protagonista con gli Harlequins sia in Premiership che in Champions Cup, senza perdere nemmeno una partita dalla fine del Sei Nazioni al termine della stagione.

In conclusione

Il 2024 è stato un anno di grandi scelte per Louis Lynagh. Il trequarti ha deciso di lasciare la nazione in cui è cresciuto e il club che lo ha formato, per tornare nel Paese dove è nato e vestire i colori che già suo padre aveva indossato. Il passato diceva Inghilterra, il presente dice Italia. Il Benetton Rugby guadagna un’ala di grande esperienza nonostante la giovane età, con caratteristiche complementari ai compagni di reparto. L’Italia aggiunge profondità ad un triangolo allargato che ne aveva estremamente bisogno. Il futuro di Louis Lynagh è biancoverde e azzurro.

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