Sabato 5 aprile 2025, Castres Olympique – Benetton Rugby, Stade Pierre-Fabre, 79’52”: Jérémy Fernandez trasforma la propria meta, siglando il 39-37 finale che condanna la squadra di Treviso all’eliminazione agli ottavi di finale della European Rugby Champions Cup 2024/2025. È comunque un risultato storico per il Benetton, che mai nella propria storia aveva raggiunto le fasi ad eliminazione diretta della coppa regina, ma resta l’amaro in bocca per essere andati così vicini ad entrare tra le prime 8 del rugby europeo.
I biancoverdi sono la squadra italiana con più partecipazioni alla massima coppa europea, un lungo viaggio iniziato fin dalla prima edizione del torneo, che vale la pena ripercorrere per avere una reale misura dei risultati ottenuti quest’anno.
I numeri del Benetton Rugby in coppa
22 edizioni, 125 partite; 22 vittorie, 1 pareggio, 102 sconfitte. 2’172 punti fatti, 4’251 subìti. 15 volte ultima del proprio girone, una sola qualificazione alle fasi ad eliminazione diretta – quest’anno. Miglior vittoria all’esordio, l’86 a 8 rifilato ai campioni rumeni del Farul Costanza. Peggior sconfitte il 5-71 del 16 dicembre 2006 contro i London Wasps, per punti incassati, e il 67 a 0 subìto a Northampton il 13 dicembre 2014, per scarto. Solo alcuni numeri del Benetton Rugby nella massima competizione europea per club, nata come Heineken Cup nel 1995 e dal 2014 evoluta in European Rugby Champions Cup.

I risultati dei biancoverdi si possono dividere a grandi linee in tre periodi: una fase iniziale di relativa competitività, seguita da un lungo periodo buio, fino alla storica, ultima stagione. 14 delle 22 vittorie in totale arrivano infatti nelle prime 8 partecipazioni tra 1995/1996 e 2004/2005, per una media di una vittoria ogni tre partite. Nelle successive 13 campagne, il Benetton raccoglie soltanto 6 successi ed un pareggio in 78 incontri, subendo molteplici passivi pesanti e uno scarto medio di 23 punti a partita. Quest’anno, invece, i biancoverdi hanno portato a casa due vittorie, due punti bonus nella sconfitta di Bristol e i quarti di finale sfiorati a Castres, con il solo rovescio di Clermont a macchiare il tabellino.
L’esordio e la prima decade
Estate 1995, il rugby a XV apre le porte al professionismo. Le federazioni europee già da qualche mese si stanno organizzando per creare una competizione transnazionale, e decidono di partire subito, pur tra qualche incertezza. A partecipare alla prima Heineken Cup sono 12 squadre: 3 francesi, 3 irlandesi, 3 gallesi, 2 italiane e una rumena. Le federazioni inglese e scozzese non danno il via libera ai propri club per via dei tempi troppo stretti, mentre l’Italia coglie la palla al volo e manda in campo il Milan Rugby campione in carica e i vicecampioni del Benetton Rugby Treviso. I biancoverdi esordiscono così il 7 novembre 1995 contro i campioni rumeni del Farul Constanța, che a Monigo vanno incontro ad una vera e propria mattanza: 10 mete a una, tutte trasformate da Michael Lynagh, campione del mondo e apertura dei biancoverdi. I trevigiani all’alba del professionismo possono schierare un XV di tutto rispetto, capace un mese e mezzo più tardi di tenere botta a Tolosa. Allo stade Ernest-Wallon, i futuri campioni dello Stade Toulousain vincono 18 a 9, sudando sette camicie per portare a casa il risultato e senza riuscire a segnare nemmeno una meta.



| Formazione Benetton Rugby Treviso vs Farul Constanța, 7/11/1995 |
|---|
| 15. Piero Dotto |
| 14. Massimilano Perziano |
| 13. Ivan Francescato |
| 12. Tommaso Visentin |
| 11. Leandro Manteri |
| 10. Michael Lynagh |
| 9. Alessandro Troncon |
| 8. Carlo Checchinato |
| 7. Julian Gardner |
| 6. Stefano Rigo |
| 5. Mark Giacheri |
| 4. Diego Scaglia |
| 3. Guido Rossi |
| 2. Nicola Giuliato |
| 1. Giovanni Grespan |
| Sub. Leonardo Perziano |
| Allenatori: Oscar Collodo e Gianni Zanon |
Nelle prime edizioni del torneo, il Benetton si dimostra relativamente competitivo, vincendo come detto una partita ogni tre disputate. Tutte le nazioni devono affrontare la non facile transizione da amatorialità a professionismo, e questo aiuta a contenere i divari. I biancoverdi se la giocano in particolare contro le squadre gallesi e scozzesi, e nella quarta edizione sfiorano la qualificazione alle fasi finali: nel girone infatti ottengono 3 vittorie su 6 incontri e sono secondi a pari merito con Pontypridd. I gallesi hanno perso contro il Benetton sia all’andata che al ritorno, ma passano il turno in virtù della migliore differenza punti. L’ultimo picco si ha nell’edizione 2004/2005, in cui i trevigiani vincono nuovamente 3 partite su 6 nel girone (Bourgoin-Jallieu a/r e sul Bath a Monigo), ma è la chiusura di un ciclo.
Vent’anni di batoste
Dopo 10 anni di professionismo, il divario con i migliori club esteri non fa altro che aumentare. I campionati inglesi e francesi corrono, mentre quello italiano perde progressivamente caratura. Il Benetton domina in Italia, ma quando si confronta con le migliori squadre europee il risultato è quasi sempre impietoso. Il punto più basso lo si raggiunge nell’edizione 2008/2009: in 6 gare, i trevigiani incassano in totale 291 punti, per una media di quasi 50 punti a partita. L’ingresso in Celtic League nel 2010 sembra migliorare la situazione: la partecipazione ad un campionato più sfidante, in cui i biancoverdi affrontano avversarie importanti weekend dopo weekend, aiuta certamente a non vedere più le squadre estere come ostacoli insormontabili. Ma ecco che quando il divario comincia a ridursi (differenza punti finale di -71 nell’11/12 e -60 nel 12/13), il giocattolo creato da Franco Smith e Vittorio Munari si rompe – per motivi prima sportivi e poi politici. Il Benetton riparte praticamente da zero, e i risultati sia in campionato che in coppa sono tremendi: tra gli altri, si possono ricordare il 48-0 di Belfast (14/15), il 53-7 contro il Racing Métro (15/16), il 47-7 incassato a Leicester (15/16), fino alla vera e propria umiliazione subìta per mano dei Northampton Saints nel 14/15, quando il tabellino si ferma sul 67-0.
« Noi siamo in una situazione difficile per tanti motivi. La Champions Cup in effetti è una competizione troppo importante in questo momento per la nostra forza come giocatori e organizzazione. »
(Umberto Casellato, allenatore del Benetton, dopo il 67-0 di Northampton)
I risultati a referto dicono chiaramente che i biancoverdi sono un pesce fuor d’acqua nella coppa regina. Nonostante questo, tra 2005/2006 e 2017/2018 partecipano a 12 edizioni su 13, in qualità di miglior squadra italiana – le Zebre riusciranno a qualificarsi al loro posto solo per la Champions Cup 2016/2017. Infatti, la FIR è uno dei soci fondatori prima dell’ERC, l’ente che organizza le coppe europee dal 1995 al 2014, e poi del subentrante EPCR, e gli accordi prevedono prima almeno due, poi un posto garantito ad una squadra italiana nella massima competizione. Capita quindi che il Benetton si qualifichi per la Champions Cup anche arrivando penultima nel fu campionato celtico (davanti solo alle Zebre), andando incontro a inevitabili disfatte in Europa. Finalmente, il 18 maggio 2017 l’EPCR annuncia l’introduzione di nuovi criteri di qualificazione per il Pro14: a partire dalla stagione successiva a contare sarà esclusivamente la classifica finale del campionato, e non più dalla nazione di appartenenza (anche se più recentemente ci sarà una parziale reintroduzione del criterio, sulla base degli shield dello URC). Da lì a quest’anno il Benetton si qualificherà alla Champions Cup solo una volta, per l’edizione 2019/2020, quando non per niente riuscirà a fare una figura dignitosa, battendo il Lione a Monigo e andando vicino alla vittoria con i Northampton Saints, sempre a Treviso.
2024/2025: il Benetton Rugby c’è
1 giugno 2024: battendo Edimburgo in un Monigo tutto esaurito, il Benetton termina la stagione regolare di URC al 7° posto, qualificandosi sia alle fasi finali del campionato, che alla Champions Cup 2024/2025. È la 22esima volta che la squadra di Treviso partecipa alla massima coppa europea, la prima dopo cinque anni. I biancoverdi si presentano ai nastri di partenza del torneo in tutt’altra situazione rispetto alle passate edizioni: la società si è progressivamente strutturata per competere al livello richiesto, crescendo dal punto di vista sportivo, manageriale ed economico.
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Il progetto partito nel 2016 con Antonio Pavanello alla dirigenza e Kieran Crowley a capo dello staff tecnico è evoluto nel corso degli anni, mantenendo una vitale continuità anche tra gli inevitabili momenti di difficoltà. Alla guida tecnica c’è Marco Bortolami, capo allenatore da quattro stagioni dopo essere stato assistente dal 2016 – come pure Fabio Ongaro, allenatore della mischia. Troncon e MacRae sono alla terza stagione da assistenti. Lo staff tecnico, medico e di supporto arriva a comprendere una trentina di collaboratori. Lo stadio comunale di Monigo, pur rimanendo limitato ad una capienza di 5’000 spettatori, è stato ampliato e rinnovato. Il budget societario è cresciuto facendo toccare quota 14 milioni di euro di fatturato, una cifra considerevole anche se non ancora a livello dei club francesi – cosa che probabilmente non sarà mai, per mille motivi. La rosa vede diversi Pumas, un ex-All Black campione del mondo e una ventina di nazionali azzurri – compreso lo zoccolo duro dell’Italia che nel 2024 ha disputato il Sei Nazioni migliore di sempre. Insomma, il Benetton Rugby ha finalmente tutte le carte in regola per affrontare la Champions Cup.

L’avventura comincia nel peggiore dei modi, perdendo 28-0 sul difficile campo di Clermont. I biancoverdi sembrano aver perso dello smalto rispetto alla passata stagione, complice le lunghe e ripetute assenze di una parte importante della squadra per gravosi impegni con le nazionali – onori e oneri di avere tanti Azzurri e Pumas in rosa. La qualità tuttavia c’è sempre, e nel secondo turno strappano una vittoria a Monigo contro il Bath: i trevigiani dominano la partita, ma si fanno rimontare e al 60′ sono sotto 17-21; la reazione è tanto dirompente quanto imprecisa, bisogna aspettare l’ultimo minuto per vedere Bernasconi firmare la meta del sorpasso. Il copione è molto simile a Bristol nel terzo round, ma questa volta il colpo grosso non riesce. Infatti, al 77′ viene annullata in maniera alquanto bizzarra la possibile meta del sorpasso, e i trevigiani tornano a casa con soli 2 punti in saccoccia: per passare il turno tocca ora fare l’impresa, ovvero battere i bicampioni dello Stade Rochelais. La data del 18 gennaio 2025 rimarrà per sempre negli annali del Benetton Rugby: l’impresa viene realizzata, i francesi cadono a Monigo schierando sostanzialmente i migliori, e i biancoverdi si qualificano per la prima volta nella storia alle fasi finali della massima competizione europea.
La storia dirà che i trevigiani non andranno oltre gli ottavi di finale, offrendo ancora una volta una prestazione a corrente alternata come troppo spesso quest’anno, ma anche a Castres la partita è tiratissima e viene decisa solo all’ultimo minuto. Quest’ultimo risultato, tuttavia, non può e non deve cancellare la grande stagione dei biancoverdi in Champions Cup, dove si è potuto finalmente dire: il Benetton c’è.
Conclusione
Il Benetton Rugby ad oggi ha partecipato a 22 edizioni della massima coppa europea, dalla prima Heineken Cup in assoluto, nel 1995, alla Investec Champions Cup 2024/2025. L’avventura dei biancoverdi nella competizione è iniziata bene, per poi perdere progressivamente terreno man mano che il rugby si è evoluto verso il professionismo. I trevigiani hanno continuato a partecipare in virtù della loro posizione in Italia, ma il divario con le più forti squadre estere è sembrato per molti anni incolmabile. Un lungo processo di costruzione ha permesso tuttavia di arrivare ai risultati dell’ultimo anno, in cui il Benetton Rugby ha meritato sul campo la partecipazione alla Champions Cup, per poi stabilire un nuovo record: essere la prima squadra italiana nella storia a qualificarsi alle fasi ad eliminazione diretta della competizione. La sconfitta subìta all’ultimo minuto nell’ottavo di finale lascia molti rimpianti, ma non deve ridimensionare quella che è stata, finora, la migliore apparizione dei biancoverdi nell’olimpo del rugby europeo.