Come ben risaputo, Sione Tuipulotu non parteciperà a questo 6 Nazioni 2025 a causa di un infortunio al muscolo gran pettorale subito con i Glasgow Warriors che necessita di un’operazione chirurgica. Analizziamo la coppia di centri più prolifica del panorama europeo: come farà la Scozia ad ovviare alla loro assenza?
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Colpo di fulmine – loc.s.m. – innamoramento improvviso e travolgente. “Fra loro c’è stato un colpo di fulmine”. Ok, bello. E cosa c’entra? Eh, c’entra quando si parla di coppie, quando si parla d’intesa tra due persone, quell’intesa immediata che eleva a vette mai raggiunte l’individuo, in una catena di miglioramento esponenziale e apparentemente inarrestabile. Non stiamo parlando di Dolce Stil Novo, bensì di Sione Tuipulotu e Huw Jones. La coppia scozzese delle meraviglie, che purtroppo per la nazionale del cardo, non potrà esserci per questo Sei Nazioni.
Galeotta fu Glasgow
Era la fine della stagione 2020/21, Tuipulotu era di ritorno da una parte di stagione giocata in Giappone, e Jones stava facendo le valigie alla volta di Londra, sponda Harlequins. I due si conobbero per la prima durante un evento sociale di fine stagione dei Glasgow Warriors, evento che gli permise di legare e di piacersi sin da subito. Come nelle migliori storie d’amore non era ancora il momento giusto, e dovette quindi passare del tempo prima che il loro legame portasse dei risultati in campo. Huw Jones infatti passò una stagione in maglia Harlequins, ed al ritorno a Glasgow dovette avere a che fare con un importante infortuinio alla schiena che lo tenne fuori dal campo sino al match di Challenge Cup contro Bath nel Dicembre 2022. Jones e Tuipulotu dovettero quindi aspettare 18 mesi per mettere a frutto la propria intesa. e ciò avvenne il 6 giorni dopo, il 16 Dicembre 2022. Il match successivo fu quindi l’esordio ufficiale del duo Tuipulotu-Jones ai centri: un Glasgow-Perpignan che vide la franchigia scozzese vittoriosa per 26 a 18. Non ci volle molto per vedere all’opera il duo delle meraviglie. Bastarono esattamente 23 minuti e 42 secondi per gustarci un chip-kick di Sione Tuipulotu per l’accorrente Huw Jones, che non dovette far altro che schiacciare il pallone in meta. Ma certamente non è stato l’unico highlight della loro partita, infatti la loro intesa è a tutto tondo, ed anche in difesa si rivelano ben affiatati ed efficaci, non concedendo nulla agli avversari. Nel finale di match un’altra combinazione delle loro permette a Glasgow di assicurare il risultato e portare a casa un match non semplice.
Il periodo felice continua, e si protrae per tutta la stagione, comprese le 5 partite del 6 Nazioni 2023 e tante altre con Glasgow, arrivando a giocare un quarto di finale URC e la finale di Challenge Cup. La partita che ha portato alla ribalta la crasi Huwipulotu fu la Calcutta Cup giocata a Twickenham, il primo match del 6 Nazioni 2023 tra Inghilterra e Scozia. Una partita dalla miriade di significati storici, popolari e sportivi. La partita che portò la luce su questa fenomenale coppia di centri così estremamente complementari tra loro. L’attesa dura soltanto 14 minuti quando, dopo un multifase scozzese nei 22 avversari ed un vantaggio a proprio favore, Ben White allarga il pallone verso Tuipulotu, che da primo ricevitore e sotto un’enorme pressione piazza un perfetto grubber per Huw Jones, che corre una linea spettacolare, arrivando come una freccia sul pallone, siglando la meta di apertura del match. La grande partita da parte di tutta la squadra, guidata da un fantastico Finn Russell e dall’ispirazione di Duhan Van der Merwe, Tuipulotu e Jones, porta la Scozia a vincere a Twickenham, in casa dei perfidi albionici, mettendo così sul tavolo del 6 Nazioni la propria candidatura a potenziale vincitrice del torneo. La partnership continua sino alla RWC 2023, e le attese per la nazionale del cardo non sono mai state così alte, e molto merito è dovuto anche all’intesa che questi due giocatori hanno portato sul campo. Purtroppo il girone della Scozia è davvero proibitivo, e non gli riesce il miracolo di superare i gironi, ma la reputazione della Scozia è in ascesa, così come l’hype per la coppia che scoppia: la Huwipulotu.
La fantastica meta di Huw Jones, servito da un perfetto grubber di Tuipulotu – Canale YouTube Six Nations
Huwipulotu: Uguali ma diversi
La coppia si è creata a Glasgow ed ha raggiunto i riflettori con la maglia della nazionale, ma se si potessero nascondere le identità dei giocatori si farebbe fatica a dire che sono gli stessi. Questo perché Franco Smith e Gregor Townsend li utilizzano in maniera differente, adattandoli al livello ed al proprio piano di gioco. Come già scritto, infatti, Tuipulotu e Huw Jones formano una coppia di centri complementare: l’uno è un ottimo distributore capace di consegnare il pallone nel miglior momento e nel miglior modo possibile sotto pressione, mentre l’altro è un ball carrier fenomenale che fa delle linee di corsa e dell’esplosività il proprio punto di forza. Perfetto, ma chi è chi? Risulta infatti difficile attribuire una sola di queste caratteristiche ad un solo giocatore, in quanto entrambi sono in grado di fare tutto. Nonostante il cognome spiccatamente isolano – Tonga è la nazione d’origine paterna – Tuipulotu ha nel gesto tecnico del pull pass il proprio marchio di fabbrica. È infatti in grado di fornire passaggi morbidi e precisi anche sotto estrema pressione della difesa, portando il pallone sino all’ultimo momento possibile per poi consegnarlo perfettamente nelle mani dell’accorrente giocatore. Abbiamo potuto anche apprezzare un intelligente e preciso utilizzo del piede nel suo gioco, sia con chip kick a seguire, sia con grubber a guadagnare terreno prezioso (finale di URC contro BULLS). I pull pass sono ciò che lo ha reso fondamentale come primo ricevitore nella Scozia di Gregor Townsend, permettendo così di mettere nelle migliori condizioni Finn Russell, che con una minore pressione ha più tempo per prendere la miglior decisione possibile.
Ciò che gli permette di essere così efficace come primo ricevitore è il fatto che nel suo skillset Tuipulotu ha anche la capacità di avanzare a contatto da primo della classe, e questa sua ennesima caratteristica viene sfruttata al massimo attirando verso di sé la difesa, liberando così Huw Jones, che avrà sicuramente corso una linea tagliente e spettacolare. Le capacità di Tuipulotu però non si fermano qui, e infatti Franco Smith – allenatore di Glasgow – lo sfrutta ancora di più. Con la franchigia scozzese infatti Tuipulotu è spesso utilizzato come secondo ricevitore negli spazi allargati, accentuando ancora di più le sue caratteristiche di ball carrier e distributore, rendendo ancora più difficile il compito della difesa. Huw Jones invece è un giocatore un po’ più simile a quello che potremmo aspettarci da un centro tradizionale, ma fa tutto con un’efficacia ed una classe che lo rendono fenomenale. Le sue linee di corsa sono quadri che andrebbero appesi in ogni singolo spogliatoio di rugby nel globo. Potrebbe sembrare un giocatore poco appariscente, ma in realtà è dotato di una facilità di corsa e di un’esplosività tali che gli permettono di attaccare gli anelli deboli della difesa con tempismo ed intensità perfetti. Ha inoltre dimostrato durante tutta la sua carriera un’innata capacità di tenere vivo il pallone con offload spettacolari, oltre ad essere prolifico: sono ben 57 mete in 188 presenze totali nel professionismo. Ma soprattutto 19 mete in maglia scozzese a fronte di 53 caps. Inoltre, Huw Jones ha anche la coscienza tattica tale che gli permette di ricoprire il ruolo di estremo senza battere ciglio, pur avendolo fatto soltanto 19 volte in carriera.
Gemelli diversi
Se il 6 Nazioni 2023 ha dato i natali alla Huwipulotu, il 6 Nazioni 2024 ha portato alla ribalta una nuova coppia, a noi tifosi italiani molto cara: la Brexoncello. Ciò che hanno fatto nel 2023 Huw Jones e Sione Tuipulotu è stato evidentemente di ispirazione per Nacho Brex e Tommaso Menoncello, seppur in maniera differente. Ma buttiamoci un po’ più nel dettaglio, per capire in cosa differiscono, ed in cosa sono simili, queste due fenomenali coppie di centri che vivono il campo da gioco in maniera simbiotica. Partiamo dall’età: Huw Jones e Tuipulotu sono mediamente una coppia più esperta, rispettivamente con 31 e 27 anni e 53 e 30 caps internazionali. Nacho Brex e Tommaso Menoncello hanno invece 32 e 22 anni, con rispettivamente 41 e 23 caps con la maglia azzurra. A livello internazionale vediamo giocare con la maglia numero 12 Tuipulotu e Menoncello, mentre Huw Jones e Brex giocano con la 13, ma ogni giocatore interpreta il ruolo ed il numero di maglia in maniera differente. Sembra quasi infatti che per gli azzurri i ruoli siano invertiti rispetto a quanto fanno gli scozzesi. Nacho Brex si ritrova infatti ad essere spesso il primo ricevitore, con l’obbiettivo di fissare la linea di difesa, tenendo il pallone il più a lungo possibile e scaricandolo soltanto all’ultimo momento per un accorrente Menoncello oppure con un pull pass verso la seconda linea d’attacco. Menoncello, come già anticipato, si trova più spesso a fare il lavoro che fa Huw Jones, e cioè correre linee aggressive per fissare ancora di più la difesa e trovare – o creare – buchi da attaccare. Se dovessimo quindi fare un paragone di skills ci troveremmo ad affermare che Nacho Brex e Sione Tuipulotu sono i due interpreti più completi all’interno di queste coppie di centri. Sono entrambi infatti ottimi distributori, utilizzano il piede con criterio e sono anche in grado di portare avanti il pallone, anche se qui va dato atto che Tuipulotu sia un ball carrier più devastante rispetto a Brex. Brex ha però delle doti difensive – di lettura e di placcaggio – che Tuipulotu non ha, e quindi si spartiscono equamente le skills.
Menoncello e Huw Jones sono invece due centri più classici, che fanno delle proprie doti atletiche l’arma più affilata. Ma possiamo trovare anche qui delle differenze tra i due giocatori: lo scozzese è un giocatore a cui piace più evitare l’avversario, puntando alla spalla debole ed evitando lo scontro frontale. Menoncello è invece un giocatore dotato di un’esplosività senza pari, a cui piace dominare fisicamente l’avversario aprendosi la strada con l’uso della forza bruta. E non a caso è uno dei giocatori che fa più metri post contatto a livello internazionale. Un’altra sostanziale differenza tra le due coppie di centri è l’utilizzo che ne viene fatto dai rispettivi allenatori. è vero che sia Tuipulotu che Brex si comportano spesso da primi ricevitori, ma è altrettanto vero che Brex è molto più coinvolto nelle scelte di gioco a 360°, lavorando come un vero e proprio secondo playmaker, mettendo in moto gli avanti non solo da primo ricevitore, ma spesso e volentieri anche in mezzo al campo. Tuipulotu – con la maglia scozzese – gioca invece in maniera molto più settoriale, e cioè si occupa di dare respiro a Russell, fornendo comunque palloni di qualità per Huw Jones o per degli avanti che corrono una hard line oppure con dei pull pass innescare la seconda linea d’attacco. La differenza principale tra Huw Jones e Menoncello è che quest’ultimo viene spesso utlizzato come ball carrier puro anche in prima fase, e questo permette all’Italia di avere spesso – quasi sempre – una piattaforma avanzante e con ruck veloci per mettere in difficoltà le difese avversarie.
Una sfida “monca”
Gregor Townsend ha un bel problema da risolvere: Tuipulotu è infatti un giocatore molto completo, che abbina skills di prim’ordine ad una fisicità prorompente, ed è difficilmente sostituibile. A Glasgow si scambia spesso con Stafford McDowall, che è però un primo centro più classico, capace di portare avanti il pallone, ma senza le doti di distributore di Tuipulotu. Un’altra alternativa in casa Glasgow potrebbe essere Tom Jordan, mediano d’apertura titolare della franchigia, che in URC ha ricoperto saltuariamente il ruolo di primo centro. Certamente ha caratteristiche tecniche anche superiori a Tuipulotu, ma non ha doti fisiche da centro di livello internazionale, e con l’intensità del 6 Nazioni questo potrebbe essere un problema. Altre opzioni potrebbero essere Rory Hutchinson, che in questa stagione sta facendo vedere grandi cose a Northampton, e l’utility back di Edimburgo Matt Currie. Certamente sono tutti ottimi giocatori, che però differiscono da Sione Tuipulotu. Non ci resta che attendere e vedere se la coppia di centri scelta da Gregor Townsend sarà in grado di reggere il confronto con la Huwipulotu, ma soprattutto con la Brexoncello. Ci aggiorniamo dopo il 1 Febbraio 2025, sperando di avere una risposta appagante.