Sin dal termine della scorsa stagione, con la partenza in contemporanea di Nicotera e Lucchesi verso il Top14, c’era molta preoccupazione da parte del pubblico per il ruolo di tallonatore della Benetton Treviso che cresceva mano a mano che l’inizio di stagione si avvicinava senza che arrivasse nessun rincalzo, ad esclusione di Marco Manfredi dalle Zebre. La preoccupazione è stata ben che dissipata il 2 Ottobre scorso, quando con un annuncio sui propri social la Benetton Rugby ha dato corpo a quella che sino ad allora era soltanto una voce: Agustin Creevy sarà un giocatore della Benetton Treviso per tutta la stagione 2024/2025. Un rincalzo di assoluto valore, che all’apporto in termini di gioco aggiunge la caratteristica dell’esperienza e la conseguente possibilità di fare da chioccia ai giovani interpreti del ruolo presenti nel roster di Treviso.

L’esultanza di Creevy dopo la meta che ha sancito la vittoria sugli All Blacks – Yahoo! Sports
  1. Ad un passo dal ritiro
  2. Da La Plata all’Europa
  3. Un nuovo corso per il rugby argentino
  4. Leadership, garra e skills

Ad un passo dal ritiro

È il 27 Ottobre 2023, si gioca la finale per il terzo posto alla Rugby World Cup tra Argentina ed Inghilterra, un match dai molteplici significati, tra cui il fatto che sarà l’ultimo match del giocatore argentino con più presenze con la camiseta albiceleste, che al 65esimo minuto del match guadagna il suo ultimo cap, il numero 108. La partita termina con una sconfitta per 23 a 26 in favore degli inglesi, ma ciò non toglie la voglia di celebrare l’ottimo cammino percorso al Mondiale 2023 dagli argentini, né tantomeno la voglia di celebrare un campione e leggenda del rugby argentino come Agustin Creevy, che proprio quel giorno si sarebbe ritirato dal rugby internazionale per concentrarsi sui propri ultimi scampoli di carriera da giocatore.

Creevy nell’ultimo match prima del “ritiro” dopo la finale per il 3° posto mondiale – TBR Rugby

Facciamo un rapido passo avanti alla tarda estate di quest’anno, dopo il classico giro di test match estivi è periodo di The Rugby Championship e l’argentina si appresta ad affrontare il torneo con Montoya in qualità di capitano, Ignacio Ruiz come riserva di fiducia e Bernasconi come astro nascente. Purtroppo però i piani non sono andati come dovevano, Montoya e Bernasconi hanno subito degli infortuni costringendo così Contepomi – Head Coach dei Pumas – a richiamare in nazionale lo storico ex capitano dei Pumas: Agustin Creevy. E quale miglior ritorno se non rientrando dalla panchina a 18 minuti dalla fine per segnare la meta decisiva per decretare la terza vittoria di sempre dei Pumas contro gli All Blacks? Ma non fu soltanto la meta a lasciare esterrefatti, bensì la sua prestazione da vero e proprio impact player, con un’importante presenza difensiva e nel breakdown, rallentando i palloni neozelandesi e distribuendo placcaggi bassi e trancianti degni della miglior scuola argentina.

L’azione che ha portato alla meta decisiva di Creevy contro gli All Blacks – YouTube

In questo The Rugby Championship Creevy ha poi giocato anche la prima contro l’Australia (persa 19-20), pur scendendo in campo soltanto per 8 minuti, in quella che è stata forse la partita più deludente del torneo da parte dei Pumas. Certamente però l’effimero ritorno di Creevy in maglia albiceleste sarà ricordato per quella meta decisiva contro gli All Blacks e non per quest’ultima sconfitta contro i Wallabies. Questi ultimi match con la nazionale sembravano dover essere gli ultimi anche della sua carriera come giocatore professionista, ma ben presto fu chiaro che non sarebbe stato così. Che sia stata quell’ultima scarica di adrenalina ad aver rinvigorito la fiamma dell’agonismo? Oppure semplicemente la voglia di misurarsi nell’unico campionato a lui sconosciuto? Non lo sappiamo, ma quello che sappiamo è che le nuove sfide e gli ostacoli che esse portano con sè non sono mai stati un problema per Agustin.

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Da La Plata all’Europa

Agustin Creevy nasce a La Plata, in Argentina, il 15 Marzo 1985. Sino ai 13 anni non gioca a rugby, ma a tanti altri sport senza però dimostrarsi particolarmente bravo in nessuno di questi. A 13 anni, finalmente, convinto ed invitato da un amico, prova a giocare a rugby e come spesso accade non lo mollerà più. Il club divenne per Agustin una seconda casa: passava tutto il tempo lì e acquisì rapidamente tutti i valori che gli furono trasmessi. Quei valori che rendono il rugby argentino così affascinante e di successo: la continua voglia di lottare, il non mollare mai e, soprattutto, l’attaccamento per il proprio club di formazione. Dopo soli quattro anni al San Luis Rugby Club arrivò la prima chiamata per la nazionale U19, di cui Agustin fece parte a partire dai 17 anni e non la abbandonò più sino alla prima chiamata con la nazionale maggiore avvenuta a soli 20 anni. Il suo debutto fu contro il Giappone in un ruolo di cui non tutti sono a conoscenza, la terza linea. Infatti Creevy iniziò la propria carriera rugbistica come flanker e la portò avanti sino al 2007, anno in cui approdò in Francia, a Biarritz. Con in mano il suo primo contratto da professionista Agustin iniziò a sognare in grande, ad intravedere un possibile futuro davanti a sè. Un futuro che aveva provato a coltivare anche a livello universitario, ma che dopo un paio di avventure poco fruttuose tra una facoltà di marketing ed una di design decise di abbandonare. L’annata a Biarritz sarebbe dovuta essere quella dell’esplosione, del consolidamento di una carriera che ben prometteva, ma qui iniziarono le prime difficoltà.

Una delle sporadiche apparizioni in maglia Biarritz – L’equipe

Complice qualche infortunio di troppo ed un ruolo in cui la concorrenza fu spietata, Agustin giocò soltanto una ventina di minuti in tutta la sua seconda stagione a Biarritz e perse così anche il suo posto in nazionale. Rescisse il contratto con Biarritz su consiglio ed invito di Santiago Phelan, allora head coach dei Pumas, che lo inviterà a tornare in Argentina ed affrontare un’altra sfida che gli avrebbe aperto una grande strada davanti. Era il 2009 e l’obbiettivo di questo ritorno in patria era trasformare il flanker Creevy in un tallonatore di livello internazionale, ciò di cui i Pumas avevano disperato bisogno. Agustin infatti non aveva l’altezza necessaria per essere un flanker di livello internazionale, e per questo la federazione argentina gli propose questo cambio di ruolo, che fu tutto tranne che semplice. Per ammissione dello stesso Creevy, fu come se – nel calcio – un attaccante dovesse diventare portiere. Dovette trasformare sia il proprio fisico – aumentando di almeno 10kg di peso – sia il proprio modo di giocare, senza trascurare la parte ovviamente più complessa: la spinta in mischia chiusa da prima linea.

“En fútbol es como que te pasen de 9 a ser arquero, nada que ver. Tuve que modificar mi físico, subir diez kilos y llegué a los 110. Pasé el sufrimiento del scrum y llegué a desmayarme ahí adentro. Me di cuenta que el hooker que tenía muchas más responsabilidades. Sufrí mucho.”

Intervista per Revista Watt

Dopo una stagione di apprendistato nella nuova posizione, Creevy si guadagnò nuovamente la chiamata per i Pumas ed un nuovo contratto in Top14 con Montpellier per la stagione 2011/2012. La sua carriera finalmente iniziava a prendere la forma desiderata, e continuò l’ascesa a Montpellier sino alla chiamata dei Worcester Warriors in Premiership, dove giocò per altre due stagioni. Nel frattempo il posto come tallonatore dei Pumas continuava ad essere suo, e nel 2014 venne eletto capitano, prendendo qualche decisione rivoluzionaria rispetto a quanto fatto sino ad allora nella nazionale argentina. Il capitano prima di lui, infatti, pretendeva di dormire da solo e che non fosse fatta alcuna pubblicazione social di nessun tipo. Agustin, invece, aveva come obbiettivo di rendere la nazionale più vicina ai tifosi, di renderli più partecipi della vita dei propri idoli.

Abrí las redes, porque teníamos prohibido publicar. Me parece muy importante la llegada con la gente, que sepan lo que hacemos, no tenemos nada que esconder. Esto es puro trabajo y además nos divertimos. Estuvo re bueno porque nos empezaron a seguir todos. Somos personas también. Prohibir las redes es tapar el sol con las manos, si todo el mundo las usa.

Intervista per Revista Watt

La sua capitania durò sino al The Rugby Championship 2018, anno in cui i gradi passarono a Pablo Matera. Ciò non significò assolutamente l’addio alla nazionale, anzi. Divenne ancora più fondamentale l’apporto di Creevy in una staffetta di altissimo livello con Montoya, che in qualche modo ebbe in Agustin un mentore che lo ha portato ad essere al livello in cui si trova ora.

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Un nuovo corso per il rugby argentino

Il 2016 fu l’anno di svolta per il rugby professionistico argentino. Fu infatti l’anno in cui i Jaguares – franchigia professionistica che racchiudeva i migliori profili argentini – vennero ammessi al Super Rugby. I Jaguares erano formalmente appena nati, ma affondavano le proprie radici nella precedente franchigia federale: i Pampas XV. I Pampas parteciparono al campionato sudafricano – Vodacom Cup – dal 2010 al 2013, vincendo l’edizione 2011 da imbattuti. Parteciparono anche alla Pacific Rugby Cup nel 2014 e 2015 vincendo entrambe le edizioni. Nel 2016 i Jaguares iniziarono quindi la propria storia nel Super Rugby in mezzo a franchigie neozelandesi, sudafricane, australiane e giapponesi. Un battesimo di fuoco a cui però non si fecero trovare impreparati, complice anche l’arrivo di giocatori fondamentali come Nicolas Sanchez e lo stesso Agustin Creevy, riportato in patria dall’Inghilterra proprio per capitanare la neonata franchigia federale. Il primo anno fu ovviamente difficile, ma le prestazioni andarono in crescendo. Si passò dalle 4 vittorie della prima stagione, alle 7 della seconda sino alla qualificazione ai play-off della terza. La stagione 2019 fu però la migliore – e purtroppo anche l’ultima. Nel 2019 infatti i Jaguares terminarono la stagione regolare al primo posto di conference e riuscirono ad avanzare nei play-off sino a giocarsi la finale contro i Crusaders, persa purtroppo per 19 a 3.

Agustin Creevy in azione con la maglia dei Jaguares – DiarioUno

L’anno successivo purtroppo l’avvento della pandemia globale bloccò il Super Rugby e mandò in crisi tutto l’emisfero sud del globo rugbystico. In tutta questa avventura nel Super Rugby Creevy ebbe un grande impatto sulla franchigia e sul campionato. Nominato capitano per le prime due stagioni, fu il miglior marcatore in entrambe le stagioni ed il suo carisma e le sue prestazioni furono sempre all’altezza della competizione. Negli anni successivi i gradi di capitano furono affidati a Pablo Matera, ma Creevy continuò ad essere una figura di spicco all’interno dello spogliatoio. Nel 2020 Creevy lasciò i Jaguares per tornare in Inghilterra, più precisamente ai London Irish con cui giocò 3 stagioni di altissimo livello in uno dei campionati più duri al mondo. Purtroppo nel 2023 i London Irish seguirono il destino di Wasps e di Worcester, fallendo. Per Creevy non fu però difficile trovare un’altra squadra disposta a credere in lui nonostante non fosse più un giovane di primo pelo, e così si accasò dagli Sharks, a Sale, con cui raggiunse le semifinali di Premiership e accumulando un buon minutaggio per tutta la stagione.

Agustin in azione con la maglia dei London Irish – Planet Rugby
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Leadership, garra e skills

Ma che tipo di giocatore è Agustin Creevy? Per chi non lo conoscesse potrebbe sembrare un tallonatore un po’ vecchio stile, un vero uomo di mischia duro e puro che non va tanto per il sottile. E non andrebbe molto lontano, se non fosse che alla sua capacità di portare avanti il pallone e di placcare duro ed avanzante Creevy ha ben altro da aggiungere. Il suo passato da terza linea gli ha infatti donato un grande dinamismo – ad oggi, per ovvie ragioni, meno presente di una volta – ed una grandissima capacità di fornire succulenti offload e assist ai propri compagni di squadra, oltre ad un work rate elevatissimo. Un’altra specialità della casa sono i breakdown e i cosiddetti grillotalpa che, complice la sua struttura fisica, la sua rapidità e, non ultima, la sua grande capacità di lettura del gioco, gli riescono molto bene e molto spesso. Tutte queste skills apprese negli anni di carriera di Creevy saranno sicuramente fondamentali per Treviso in campo e nei match più complicati e difficili, ma non sarà soltanto quello il contributo di Creevy.

Vedremo Creevy in azione questa settimana contro i Bulls? – X di Benetton Rugby

Verosimilmente sarà quello che darà in Ghirada, con il proprio atteggiamento, la continua voglia di imparare e l’esempio, il vero tesoro per Treviso. Tutto ciò, però, non sarà prezioso solo per la franchigia della marca, ma per tutto il rugby italiano, visto che la maggior parte dei giocatori della nazionale provengono dalla Benetton e considerati anche i passati rapporti avuti con Quesada e Fernandez ai tempi dei Jaguares. Il tesoro più grande di Creevy è infatti la continua voglia di imparare. Il suo più grande pregio è stato quello di mettersi in gioco a 25 anni e cambiare radicalmente ruolo in campo, imparando innumerevoli nuove skills. La più grande speranza di ogni tifoso di Treviso e della nazionale è che questo know-how venga trasmesso ai giovani giocatori che si alleneranno con lui e che ne facciano tesoro, perché non è concesso a tutti il lusso di allenarsi con un campione simile. Un campione che a 39 anni ha deciso una partita contro la Nuova Zelanda, contro gli All Blacks, prima con un grillotalpa e poi con una meta. Non ci resta altro che augurare ¡Buena suerte Agustin!

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