A novembre la FIR ha annunciato la nascita di due franchigie di sviluppo femminili: le Zebre Parma e la Benetton Rugby. Le squadre italiane, tra gennaio e febbraio 2024, competeranno contro due franchigie spagnole in un nuovo torneo creato sotto l’egida di World Rugby.

Si riaccende, quindi, la storica rivalità tra l’Italia femminile del rugby e la corrispettiva iberica, iniziata nel 2007 con l’esclusione della nazionale spagnola dal Sei Nazioni (cui aveva preso parte dal 2000 al 2006). L’organizzazione del torneo, infatti, preferì l’Italia per allineare le nazionali maschili e femminili che vi prendevano parte.
Ma motivi di rivalsa le Leonesse spagnole ne hanno anche di più recenti. Nel 2021, le Azzurre hanno battuto le spagnole nel torneo di qualificazione alla Rugby World Cup neozelandese, escludendole dal mondiale. Due anni dopo, a luglio 2023, con la vittoria di Piacenza, l’Italia si è assicurata l’ultimo posto disponibile nella seconda divisione del nuovo torneo internazionale WXV.
La nascita delle franchigie
Il progetto spagnolo
Il progetto delle franchigie femminili nasce, in realtà, in Spagna. La Federación Española de Rugby (FER), nell’ambito del plan de Alto Rendimiento appovato da World Rugby, ha creato tre franchigie di sviluppo: una maschile (i Castilla y León Iberians) e due femminili: le Iberians Sitges (allenate da Aroa González e José García) e le Iberians Valencia (allenate da Marina Bravo e Juan González). Nomi e allenatori delle franchigie spagnole sono stati divulgati dalla FER il 20 dicembre 2023. L’obiettivo della FER è di aumentare le esperienze in competizioni internazionali dei giocatori e delle giocatrici che abbiano il potenziale per essere convocati con le nazionali maggiori, accelerandone così la crescita.

L’obiettivo del progetto spagnolo
Il progetto spagnolo prevede che nelle franchigie femminili (come già è stato per quella maschile) siano convocate giocatrici selezionabili per la nazionale che abbiano poca esperienza internazionale, affiancandole a giocatrici più esperte, in modo da generare fasi favorevoli di crescita, in un contesto strutturato che ne favorisca lo sviluppo.
La creazione di un nuovo campionato e l’adesione della FIR
Con la volontà di dare minutaggio in competizioni internazionali alle giocatrici di interesse nazionale, FER e World Rugby hanno coinvolto la FIR nel progetto, proponendo di far incontrare – in un campionato di nuova creazione – le due franchigie spagnole con due franchigie italiane.
La creazione di questo nuovo campionato ben si inserisce nel quadro di Accelerate, un piano di crescita e potenziamento del rugby femminile attraverso investimenti mirati promosso da World Rugby, che in tal senso già finanzia la Celtic Challenge (quest’anno alla sua seconda edizione) in cui si incontrano due franchigie femminili per ciascuna delle tre nazioni che prendono parte alla competizione: Galles, Irlanda e Scozia.

La risposta della FIR è stata positiva (o non saremmo qui a parlarne). Non solo la federazione italiana ha creato due nuove franchigie femminili, legandole a quelle maschili già esistenti, ma ha anche sposato le finalità del progetto spagnolo, come si evince dal comunicato della FIR del 16 novembre 2023 – con cui è stata annunciata la nascita delle Zebre Parma e della Benetton Rugby.
Una discutibile scelta dei nomi…
Forse la scelta dei nomi delle due nuove squadre avrebbe meritato qualche riflessione in più. Se, nel caso delle Zebre, il rischio di errore tra le due franchigie può essere ovviato aggiungendo ‘maschile’ o ‘femminile’ al nome (fatto che potrebbe comunque penalizzare la selezione femminile), nel caso della Benetton la confusione si potrebbe generare non solo tra le due franchigie, ma anche tra l’effettiva franchigia femminile e l’esistente compagine delle Red Panthers, anch’essa sotto l’egida di Benetton Rugby.
Perché legare le franchigie femminili a quelle maschili?
La decisione di legare le due nuove squadre femminili alle corrispettive maschili militanti in URC è dovuta non solo alla possibilità di accedere ad impianti all’avanguardia, ma anche alla possibilità di affiancare alle giocatrici uno staff tecnico e medico con esperienza ultradecennale in competizioni internazionali, come chiarito anche da Giuliana Campanella (Manager della Nazionale Femminile e coordinatrice del Progetto Franchigie) intervistata da OnRugby.

Ad oggi sembra che tale affiancamento stia dando i risultati di collaborazione e supporto in cui sperava la FIR: Plinio Sciamanna (allenatore delle Zebre femminili), intervistato sul canale youtube DanPatRugby, ha riconosciuto alla franchigia emiliana non solo il supporto logistico (l’accesso a palestre, spogliatoi, sale riunioni…) e la mobilitazione per procurare per le giocatrici – nel poco tempo a disposizione – tutto l’abbigliamento necessario, ma anche l’affiancamento ai tecnici federali delle proprie figure manageriali e la messa a disposizione nel proprio staff medico.
Gli allenatori
I nuovi allenatori designati dalla FIR saranno Plinio Sciamanna per le Zebre e Francesco Iannucci per la Benetton.
Plinio Sciamanna
Plinio Sciamanna è un ex giocatore del Viadana e della nazionale U23. Ritiratosi dal rugby giocato nel 2011, ha esordito come allenatore guidando prima l’U16 del Viadana e poi i Caimani Rugby. La sua attività come coach di club prosegue venendo nominato, nel 2014, assistente allenatore di Regan Sue a Viadana e nel 2016 responsabile del Viadana U18. Dal 2017 al 2019 è assistente allenatore di mischia e touche presso il Rugby Viadana. Nel 2019 approda al rugby femminile, venendo nominato Head Coach delle Furie Rosse Rugby Colorno, ruolo che lascerà al termine della stagione 2022/2023 per dedicarsi esclusivamente agli impegni federali.

La carriera di Sciamanna come allenatore ha visto affiancarsi all’attività di club quella come tecnico federale sin dal 2014, anno in cui viene nominato assistente allenatore della Nazionale U18 con responsabilità per gli avanti. Nel 2016 è allenatore della Nazionale Emergenti e, dal 2023, è Assistant Coach della Nazionale Femminile Seniores e Head Coach della franchigia federale femminile delle Zebre.
Francesco Iannucci
Francesco Iannucci, ex giocatore del Gran Sasso (con cui nella stagione 2012/2013 è stato protagonista della promozione in serie A), ha iniziato la propria carriera da tecnico dapprima come Video Analyst per i Caimani Rugby e per L’Aquila Rugby, per tornare poi alla Gran Sasso in qualità di secondo allenatore e di Video Analyst (nonché – contemporaneamente – come direttore tecnico del Sambuceto Rugby, società partner della Gran Sasso). Nel 2018 approda nel ruolo di analista video al Viadana Rugby, club in cui è stato nominato nello stesso anno anche direttore tecnico del settore giovanile. Diviene, infine, allenatore nel Centro di Formazione U19 di Treviso, Video Analyst dell’Accademia FIR U23 di Treviso e, dal 2023, è responsabile della formazione dei tecnici del settore femminile del Benetton Rugby.
A livello federale, Iannucci è stato Video Analyst della Nazionale Maschile U20 ed allenatore e performance analyst della nazionale femminile. Dal 2023 è assistente allenatore per la difesa della squadra Nazionale Femminile e Head Coach della franchigia federale femminile della Benetton.

La formazione delle squadre
Il processo di selezione
Il processo di selezione è avvenuto convocando innanzitutto le giocatrici di interesse nazionale U23. A queste sono state affiancate giocatrici che, seppur senior per età, hanno intrapreso da poco l’attività internazionale. Completano il quadro selettivo le giocatrici che – pur avendo già avuto la possibilità di fare esperienza con la nazionale – necessitano comunque di trovare maggior confidenza con il gioco ad alto livello.

Vista la finalità di crescita cui è volto il progetto delle franchigie femminili, non sono mancate né per le Zebre, né per la Benetton le convocazioni di giocatrici di esperienza. La selezione si è distinta non solo in base al livello delle giocatrici, ma anche su base territoriale. La squadra trevigiana ha potuto attingere alle squadre di Serie A Elite e Serie A del Veneto. Alla franchigia emiliana, invece, è stato riservato tutto il restante territorio nazionale.
Le giocatrici selezionate
Innanzitutto, riportiamo i nomi – ormai più che noti – delle giocatrici che hanno meritato la convocazione in una delle franchigie.
| ZEBRE PARMA | BENETTON RUGBY | |||
| Giocatrice | Club | Giocatrice | Club | |
| Ilaria Alonzi | Us Roma Rugby | 1 | Martina Busana | Villorba Rugby |
| Anna Carnevali | Rugby Colorno | 2 | Erika Campigotto | Benetton Rugby Treviso |
| Alice Cassaghi | Cus Milano Rugby | 3 | Beatrice Capomaggi | Villorba Rugby |
| Sofia Catellani | Rugby Colorno | 4 | Micol Cavina | Villorba Rugby |
| Giulia Cavina | Cus Milano Rugby | 5 | Francesca Celli | Benetton Rugby Treviso |
| Chiara Cheli | Rugby Colorno | 6 | Matilde Cheval | Valsugana Rugby Padova |
| Angelica Cittadini | Unione Rugby Capitolina | 7 | Elettra Costantini | Valsugana Rugby Padova |
| Giada Corradini | Rugby Colorno | 8 | Rebecca Crivellaro | Villorba Rugby |
| Giorgia Cuoghi | Highlanders Formigine Rugby | 9 | Alyssa D’incà | Villorba Rugby |
| Sara D’andrea | Lupi Frascati Rugby | 10 | Alessia Della Sala | Rebels Rugby VI Est |
| Gaia Dosi | Rugby Colorno | 11 | Giordana Duca | Valsugana Rugby Padova |
| Elena Errichiello | Unione Rugby Capitolina | 12 | Alice Fortuna | Rebels Rugby VI Est |
| Melania Galleani | Cus Milano Rugby | 13 | Alessia Franco | Benetton Rugby Treviso |
| Francesca Granzotto | Unione Rugby Capitolina | 14 | Alessandra Frangipani | Villorba Rugby |
| Rubina Emma Grassi | Rc Toulon | 15 | Sofia Giacomini | Benetton Rugby Treviso |
| Alessia Gronda | Cus Torino | 16 | Elisa Giordano | Valsugana Rugby Padova |
| Mascia Jelic | Rugby Colorno | 17 | Laura Gurioli | Villorba Rugby |
| Isabella Locatelli | Rugby Colorno | 18 | Maria Magatti | Benetton Rugby Treviso |
| Antonella Maione | Neapolis Campania Felix | 19 | Alessia Margotti | Valsugana Rugby Padova |
| Sara Mannini | Rugby Colorno | 20 | Aura Muzzo | Villorba Rugby |
| Nicole Mastrangelo | Unione Rugby Capitolina | 21 | Vittoria Ostuni Minuzzi | Valsugana Rugby Padova |
| Lucie Moioli | I Centurioni Rugby | 22 | Aregash Pellizzon | Benetton Rugby Treviso |
| Sara Negroni | Unione Rugby Capitolina | 23 | Michela Sillari | Valsugana Rugby Padova |
| Laura Paganini | Cus Milano Rugby | 24 | Gaia Simeon | Villorba Rugby |
| Alessia Pilani | Rugby Colorno | 25 | — | — |
| Mihaela Pirpiliu | Rugby Rovato | 26 | — | — |
| Alissa Ranuccini | Rugby Colorno | 27 | — | — |
| Maria Nicole Ruggio | Rugby Colorno | 28 | — | — |
| Luna Agatha Sacchi | Cus Torino | 29 | — | — |
| Desiree Spinelli | Le Puma Bisenzio | 30 | — | — |
| Arianna Toeschi | Cus Torino | 31 | — | — |
| Lavinia Tonna | Lupi Frascati Rugby | 32 | — | — |
Cosa deduciamo da questa selezione?
Il numero di giocatrici selezionate
Dagli elenchi riportati si evince, innanzitutto, che Sciamanna e Iannucci abbiano selezionato un numero di giocatrici differente: 32 per le Zebre e 24 per la Benetton. Tale differenza porta a chiedersi quale sia la logica che ha indotto Sciamanna e Iannucci a decidere per delle rose così diverse e se ci sia stata o meno un’indicazione della FIR sul range di giocatrici da convocare. Entrambe le selezioni, infatti, presentano criticità non indifferenti!

Partiamo dal dato che ciascuna franchigia giocherà solo due partite. Per dare minutaggio a tutte le giocatrici convocate con le Zebre (che, ricordiamo, è lo scopo principale per cui sono state istituite le franchigie), Sciamanna sarà costretto ad un ampio turnover (9 giocatrici giocheranno solo una delle due partite ed è tutto da vedere con che minutaggio). Ciò significa che le formazioni per le due partite saranno significativamente diverse, avendo però a disposizione – come si vedrà tra poco – pochissimo tempo per allenarsi insieme e creare una coesione nel gruppo che disputerà la partita.
La formazione della Benetton, invece, sarà di fatto la medesima in entrambe le partite, in quanto il numero di giocatrici convocate copre sostanzialmente il 15 titolare e la panchina. C’è, però, da augurarsi che non si assista ad infortuni nel corso della prima partita o in allenamento (o che non ci siano indisponibilità per qualsiasi altra ragione), perché a quel punto non si riuscirebbe a portare una formazione completa, se non convocando giocatrici che non si sarebbero allenate con la squadra in precedenza.
L’età delle giocatrici selezionate
Un dato interessante riguarda l’età delle giocatrici. Nell’ottica di accrescere l’esperienza internazionale di giocatrici molto giovani o – seppur non più così giovani – non ancora abbastanza formate per il livello nazionale, ci si aspetterebbe che la fascia over 23 sia quella meno rappresentata. Così è per le Zebre, in cui ‘solo’ 5 giocatrici su 32 superano i 23 anni (e oltre i 24 c’è solo Isabella Locatelli, ventinovenne in forza al Rugby Colorno con 35 caps in nazionale) e addirittura il 60% delle convocate si colloca nella fascia U20.
La situazione in Benetton, invece, è esattamente l’opposto. La fascia d’età meno rappresentata è quella U20 (29%), mentre quella maggiormente rappresentata è quella over 23 (oltre 37%), in cui rientrano anche Michela Sillari (30 anni), Maria Magatti (31 anni), Giordana Duca (31 anni) e Elisa Giordano (33 anni). 217 caps in 4!
Tenuto conto che la Benetton ha convocato il 25% di giocatrici in meno rispetto alle Zebre, o la politica di selezione di Iannucci e quella di Sciamanna si differenzia non poco (meno giocatrici e ben distribuite tra fasce d’età e livello d’esperienza il primo e quante più giocatrici ‘inesperte’ a cui far fare esperienza il secondo), o le giocatrici selezionabili dalla squadra veneta erano significativamente meno rispetto alla selezione parmense: in tal caso la suddivisione territoriale andrebbe probabilmente rivista.
Il campionato di provenienza
Anche il campionato di provenienza presenta delle differenze. Mentre quasi il 22% delle giocatrici delle Zebre proviene dal campionato di serie A e il 78% dalla Serie A Elite, la Benetton le ha convocate quasi tutte dalla Serie A Elite (23 su 24, fa eccezione solo Alessia Della Sala – U20 delle Rebels Rugby VI Est). Chiaramente, non si può tenere conto che 3 squadre su 8 della Serie A Elite femminile insistano sul territorio veneto, ma anche questo fatto è sintomo di una distribuzione critica dell’area di competenza di ciascuna franchigia.

Problemi diversi per territori diversi: ogni quanto si riuniranno le franchigie?
Da ultimo, anche la frequenza degli incontri rappresenta una significativa diversità tra le due squadre federali: il territorio di afferenza ridotto della Benetton favorisce l’organizzazione di allenamenti serali più frequenti, mentre le Zebre hanno avuto un singolo incontro di tre giorni alla fine di novembre prima della partita di gennaio. Lenisce, ma solo in parte, l’assenza di incontri il fatto che un terzo delle giocatrici provenga dalle Furie Rosse di Colorno e che la maggior parte delle convocate abbia già giocato insieme nelle nazionali U18 e U20.
Il campionato in cui giocheranno
Veniamo alle note dolenti! Del campionato in cui le franchigie femminili giocheranno non sappiamo quasi nulla. Partiamo da quello che sappiamo. Il campionato sarà finanziato (non si sa se tutto o in parte) da World Rugby e organizzato da quest’ultimo di concerto con le franchigie. Le squadre italiane affronteranno due partite, una contro ciascuna delle due squadre iberiche. Le prime due partite si svolgeranno il 07 gennaio 2024 in Spagna: la Benetton affronterà le Iberians Sitges a Sitges, mentre le Zebre affronteranno le Iberians Valencia a Quatre Carreres (Valencia). Il 10 febbraio 2024 si giocheranno, invece, le seconde due partite: le Zebre affronteranno al Lanfranchi le Iberians Sitges e lo stesso farà la Benetton a Monigo con le Iberians Valencia. Non è previsto un derby tra Zebre e Benetton.

Quello che non sappiamo: in primis, che nome avrà il nuovo campionato. Ad oggi non c’è nessuna pubblicità della competizione, né sembra esserci una seria strategia di marketing. Non si sa dove e come sarà possibile acquistare i biglietti. Non si conoscono i budget stanziati da World Rugby e dalle Federazioni.
Non si sanno molte cose per essere una competizione che fa parte di un piano di promozione del rugby femminile… e manca meno di un mese all’inizio del challenge.
Il futuro
Le prospettive future…
Sorprendentemente, questa è un’altra cosa che non si sa. Se il nuovo campionato latino avesse un esito positivo, in ottica futura le prospettive potrebbero essere tre: l’ampliamento del nuovo campionato a franchigie di altre nazioni; la fusione della Celtic Challenge e del nuovo campionato, o; la creazione della frangia femminile dello URC.

Nel primo caso sarebbe necessario individuare quali nazioni potrebbero essere interessate a farne parte. Escluse le nazioni che già partecipano alla Celtic Challenge (in cui competono due franchigie gallesi, due irlandesi e due scozzesi), oltre a Francia e Inghilterra che hanno campionati interni più solidi delle altre nazioni europee (per quanto non esenti da criticità), bisogna scorrere fino al 14° posto del ranking mondiale per trovare la Russia e a seguire Paesi Bassi (15° posto), Svezia (19° posto), Germania (21° posto), Belgio (25° posto) e Portogallo (27° posto).
… le opzioni più probabili…
La fusione con la Celtic Challenge sembra l’opzione più probabile nel medio termine. La prospettiva sul lungo termine, invece, sembra la creazione dello URC femminile (URC ha dichiarato, e recentemente ribadito la volontà di collaborare con World Rugby nella creazione di un torneo femminile). Entrambe le opzioni, però richiedono tempo e non sono esenti da critiche, tra cui spicca il fatto che resterebbero escluse – con molta probabilità – le federazioni con un progetto meno sviluppato, scenario a cui si assiste già nel rugby maschile.

… e vecchi problemi
Qualunque sarà il progetto, sembra che la FIR sarà chiamata ad affrontare il problema dell’assenza di professionismo nel rugby femminile. Il nuovo campionato europeo, infatti, si aggiungerebbe al campionato domestico e (per le giocatrici di maggior esperienza) agli appuntamenti con la nazionale. Una simile situazione potrebbe costituire un impegno difficilmente conciliabile con la vita che le giocatrici devono necessariamente già costruirsi fuori dall’ambito rugbistico.
Un primo passo è stato fatto col finanziamento, da parte della FIR, di 22 contratti di collaborazione sportiva per giocatrici di interesse nazionale (di cui 8 convocate nelle franchigie). Benché non siano noti i termini del contratto, tale soluzione non sembra comunque idonea a supportare l’esperienza di due franchigie di sviluppo, in cui dovrebbero giocare soprattutto giovani promettenti.
In conclusione
La creazione di due nuove franchigie di sviluppo femminili è un primo passo importante per la promozione del rugby femminile, a livello nazionale ed europeo. Le numerose criticità, tuttavia, gettano qualche ombra sul progetto. Non resta che attendere gli sviluppi, confidando per il meglio.
2 pensieri riguardo “Le nuove franchigie femminili: poche luci e troppe ombre”