Come siamo nati
La carbonara è semplice, ma ci sono mille modi di sbagliarla. Proprio come la famosa pasta italiana, anche il rugby necessita di attenzione per comprendere dinamiche che possono facilmente essere ridotte a “grosse persone che si scontrano”. Noi vogliamo essere attenti ai dettagli e non proporre soluzioni semplici a problemi complessi.
Il podcast Leoni Fuori, centrato sul Benetton Rugby e il rugby italiano in generale, riscuote un discreto successo nella comunità del rugby. Nato nel 2021, è stato anche il luogo di nascita di Carborugby. Galeotta fu una cena, dove fu cucinata una carbonara ritenuta all’unanimità “la più buona della nostra vita”. Sarà il vino, sarà la qualità di questa carbonara, ma ne nasce un’idea bizzarra per un prodotto di stampo rugbistico. Questo prodotto è carborugby.
Autori e autrici

Matteo Schiavinato
Co-fondatore e autore
Passione per il rugby a parte sono laureato in Biologia Molecolare a Padova, ho un Dottorato in Bioinformatica a Vienna, lavoro in un’azienda di Biotech, e mi chiedo tutti i giorni se quella volta a 20 anni non dovevo piuttosto studiare sport. Nel tempo libero dal lavoro mi vesto di biancoverde, conduco il podcast “Leoni Fuori”, scrivo articoli sul rugby, suono vari strumenti musicali, scrivo di film d’azione e tifo Torino FC. Nella vita ho giocato a basket, fatto triathlon, arti marziali, e soprattutto suonato la chitarra.

Marco Serraiotto
Co-fondatore e autore
Sono laureato in lingue per il commercio internazionale a Verona e lavoro come recruiter Barcellona. Ho iniziato a giocare a rugby quando avevo 5 anni a Bassano del Grappa e ho sempre giocato apertura, anche se sembro una seconda linea. Questo confonde arbitro, avversari e spettatori da anni, creando quell’elemento sorpresa che mi ha accompagnato in varie squadre in giro per l’Europa tra cui Bratislava, Praga e Barcellona. Nel tempo libero conduco il podcast “Leoni Fuori”, scrivo articoli di rugby e viaggio tra Spagna e Italia portandomi in valigia rifornimenti di Tagliatella Nardini.

Luca Riva
Autore
Da titolo di laurea dovrei essere un’industrial designer, e faccio quello per vivere. In realtà, a 29 anni suonati, inseguo ancora il sogno di fare del rugby la mia vita. Gioco a rugby dal 1998 ricoprendo tutti i ruoli dal 10 al 15, con scarsi risultati sul campo, ma ottimi nel reparto di ortopedia. Ogni lunedì mattina mi pongo la stessa domanda: “ma chi me lo fa fare?”. Nel tempo libero (quale?) cucino, mangio e bevo. Ho appena iniziato a scrivere per Carborugby, ed è un bellissimo sfogo per il mio nerdismo rugbistico. Così almeno non ammorbo più mia moglie.

Gianpiero d’Onghia
Grafico, autore
Ho giocato a rugby solo una volta nella mia vita; al terzo placcaggio sono andato a terra e mi sono svegliato con una birra in mano, forse un segno che non è lo sport giusto per me? Infatti la mia passione per la palla ovale non è nata sul campo di gioco ma nel salotto di casa. Il sabato pomeriggio in un’epica battaglia per il telecomando con mio padre, con l’unico obiettivo di ascoltare il duo Cecinelli-Mazzariol. Nella vita sono un folkloristico pugliese in trasferta a Milano, mi occupo di Product Design e di polemiche sterili. Curo le grafiche per Carborugby che è un ottima alternativa al parlare da solo.

Andrea Belli
Autore
Nato a Reggio Emilia, sono passato dal campo di gioco al divano, e le articolazioni ringraziano (ma la pancia no). Dopo una formazione da biotecnologo e comunicatore della scienza, il COVID ha deciso che fosse il momento di smettere di studiare. Attualmente lavoro in provincia di Parma e mi occupo di realizzare eventi di formazione medica e contenuti multimediali di comunicazione scientifica. All’Olimpico di Roma ho scoperto di essere più grosso di Parisse, una volta ho leccato una medusa, ho un’ossessione per i fogli Excel e qui ho trovato un posto in cui non sentirmi un pazzo se parlo di continuo di rugby.

Costanza Lugli
Autrice
Cose da sapere su di me. Sono una collezionista compulsiva, un’avida lettrice di libri gialli e supero quotidianamente la dose di caffeina consentita dall’OMS. La mia vacanza ideale include 10 ore sulle montagne russe e l’unico sport che non ho mai praticato è il rugby. Nella vita vera sono avvocato e dottoranda in diritto tributario, ma lo scrivo alla fine perché non è divertente. Ah già, di solito sono piuttosto logorroica. Se dalla mia biografia non vi sembra, vuol dire che l’avete letta prima di leggere i miei articoli…

Guido Comisso
Autore
Innamorato del rugby senza averlo mai praticato. Nato a Bassano del Grappa, il sabato si andava sempre a Treviso a trovare i nonni. Il segno che eravamo quasi arrivati lo dava quello stadio alla fine della Via Feltrina, che agli occhi di un bambino pareva il Colosseo. Anni dopo, mentre mi laureavo in Management, l’azzurro e il biancoverde non mi bastavano più. Ho cominciato a seguire da vicino le partite di un certo ragazzino che giocava nel campionato cadetto francese, per poi allargare gli orizzonti e creare “Italian Rugby Players Abroad”.

Riccardo Avignone
Autore
Appassionato di saggistica e storia, lavoro nel turismo da più di un decennio mentre cerco di laurearmi in storia (da meno di dieci anni però!). Dopo aver riabbracciato il rugby qualche anno fa ho cominciato a fare il telecronista raccontando la Premiership su Mola Italia. Nel frattempo cerco di non placcare alto gli ospiti e i turisti che si fanno amare particolarmente.

Marco Briggi
Autore
Di Verona. Sono laureato in Archeologia, ma ovviamente nella mia vita non ho mai fatto l’archeologo. Purtroppo ho scoperto il rugby solo a 20 anni dopo anni persi a giocare a calcio. Seconda Linea convinta nonostante alcuni allenatori abbiano cercato di spostarmi da lì perché “sotto i 100kg non si gioca in mischia”. Il risultato migliore che ho raggiunto nel mondo del rugby è stato di farmi tatuare dallo stesso tatuatore di Sonny Bill Williams.
Maglie ritirate

Ewan Sirtori
Autore
Ho studiato Scienze Internazionali e Diplomatiche da giovane, girato qua e là per un po’ di anni e adesso lavoro come Project Manager e Digital Strategist nella capitale italiana dello smog, Milano. Mi ostino a giocare a rugby tentando di supplire al costante e inesorabile abbassamento della velocità con una spiccata manualità e ricerca dell’offload che fino ad ora mi è costata diversi: “Provaci ancora e ti sostituisco”. Nel tempo libero, oltre al rugby, leggo fantascienza, adoro il cinema di Miike e Blomkamp, vado in palestra la mattina prestissimo e seguo una squadra di calcio che ogni due per tre finisce in tribunale.